(ANSA) - Le "ragazze", le "amiche", le "piccole" o ancora il "materiale": questi i nomi in codice usati negli sms di Dominique Strauss-Kahn per definire Sylvie, Jade, Catherine, Aurelie e le altre, insomma tutte le donne frequentate nel giro delle escort dell'hotel Carlton di Lille. Lo riferisce il quotidiano Le Monde che si è procurato i verbali dell'ex direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), indagato dalla giustizia francese per sfruttamento della prostituzione organizzata nel quadro dell'inchiesta sul giro di squillo.
DOMINIQUE STRAUSS KAHN Dominique Strauss Kahn"La parola 'materiale' designa una persona di sesso femminile - spiega Dsk - È inappropriato. Il lessico di questi sms non è molto sofisticato ma quando ci sono diverse persone si fa prima a impiegare una parola che una lista di nomi". Le ragazze che invece sono nominate più spesso nei messaggini che Strauss-Kahn si scambiava con Fabrice Paszkowski, il dirigente di una società di materiale sanitario di Lille che secondo gli inquirenti avrebbe organizzato e finanziato le costose trasferte di gruppi di escort dell'ex direttore del Fmi, sono Sylvie che é "sempre complicata", e poi Jade, Catherine e Aurelie.
Durante l'interrogatorio della polizia Straus-Kahn ha ammesso di non avere mai rinunciato alla sua vita "libertina" ma non ha mai avuto "relazioni non consensuali". Dsk ha detto di essere stato "naif", cioè ingenuo, e di non essere a conoscenza che le donne incontrate potessero essere delle prostitute. Secondo uno dei suoi legali Henri Leclerc, "anche se Strauss-Kahn avesse saputo che erano pagate, il fatto di avere un rapporto con una escort non costituisce un illecito", ma un "comportamento privato perfettamente legale".
NAFISSATOU DIALLOPer gli inquirenti almeno tre delle ragazze di Dsk che sono state interrogate erano escort e hanno definito gli incontri come scene "bestiali" e violente. Oggi Strauss-Kahn è oggetto di una prima udienza civile presso la Corte suprema dello Stato di New York, nel Bronx, a New York, per la vicenda legata al Sofitel di Manhattan, in cui è stato accusato di stupro da Nafissatou Diallo, una dipendente dell'albergo, che si occupava delle pulizie.
TRISTANE BANON