Claudio Bozza per il "Corriere della Sera" - Estratti
EIKE SCHMIDT
«De Luca dice che non mi farà trovare nemmeno la sedia a Capodimonte? Beh, ma è lo stesso governatore finito a terra davanti alle telecamere quando la sedia gliela sfilarono davvero a lui?».
Eike Schmidt (ribattezzato «Il Crucco» dai nemici del Pd, a cui pensava di sfilare Firenze) risponde per le rime al presidente della Campania, furibondo perché l’ex direttore degli Uffizi si era messo in aspettativa subito dopo la nomina a capo del Museo di Capodimonte, per candidarsi appunto a sindaco di Firenze.
Ma questo è solo il punto di caduta di una parabola tutta da raccontare.
VINCENZO DE LUCA
Il richiamo della politica può essere micidiale. Prima ti attrae, poi ti travolge e infine ti presenta il conto. Immancabile, bello o brutto che sia. E quello di Eike Schmidt, manager dei beni culturali con lodevoli risultati nel curriculum, è solo l’ultimo caso di un candidato civico che alla prova del voto ci ha rimesso le penne. Eppure «Eike», come lo chiamano gli amici — «antifascista da sempre», ha ripetuto come un mantra — aveva creduto davvero di poter conquistare Firenze presentandosi come l’homo novus del centrodestra «per sconfiggere il bieco potere del Pd».
Ma i calcoli si sono rivelati sbagliati, a partire dalla genesi della sua candidatura, arrivata pochi giorni dopo essere stato nominato direttore del Museo di Capodimonte a Napoli, che fa capo al medesimo ministro Gennaro Sangiuliano: colui che lo aveva convinto a correre a Firenze. E dopo la débâcle fiorentina, adesso, Schmidt è finito sotto il fuoco incrociato non solo del feroce De Luca, ma pure del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «Ha mancato di rispetto a tutta Napoli.
Eike Schmidt diventa italiano
Ora torni a lavorare senza distrazioni».
Schmidt, interpellato dal Corriere , fa sapere «nel giro di 48 ore» tornerà a guidare Capodimonte. Già, ma per quanto? Per lo storico dell’arte, uno dei massimi esperti europei di scultura rinascimentale, si sussurra un posto alla guida di uno dei quattro maxi dipartimenti creati al ministero dalla riforma targata Sangiuliano. «Io di questa ipotesi ho letto sui giornali — spiega —. In prima persona non ho sentito niente...», spiega Schmidt.
manfredi de luca
E poi: «Certo, con il ministro ci siamo sentiti spesso durante questa campagna elettorale. E non ha mancato di chiamare per l’analisi su Firenze, dove il centrodestra ha ottenuto il miglior risultato dal 1999. Notevole anche il risultato della mia lista civica, che ha sfiorato il 10%». Ora ha promesso che rimarrà il capo dell’opposizione a Palazzo Vecchio: «Rimanere? Prima fatemi iniziare».
Al ballottaggio, per il manager, è finita 60 a 40, contro Sara Funaro del Pd.
dario nardella Eike Schmidt Eike Schmidt davanti a palazzo vecchio a firenze
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