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Willem Dafoe Mister L
Capitolo d’apertura della famigerata trilogia della depressione, Antichrist è tra i film più controversi del regista danese Lars von Trier. Forse il suo più horror, insieme a La Casa Di Jack, sicuramente uno dei suoi migliori. Complice anche un cast perfetto, composto da Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe. E proprio quest’ultimo diede qualche problema al buon von Trier. O per meglio dire, il suo pene più dell’attore in sé.
Scambiando due chiacchiere con Peter Keogh, von Trier ha raccontato un aneddoto molto particolare circa il pene di Willem Dafoe, che costrinse il regista ad apporre alcune modifiche nel suo Antichrist. Soprattutto in alcune scene dove sono presenti primissimi piani dei genitali, brutalmente mutilati durante le folli sequenze finali.
WILLEM DAFOE
Sequenze che diedero non pochi problemi a causa di una misura eccessiva, soprattutto nel momento in cui Dafoe, non esser stato martoriato, eiacula sangue. Proprio le grandi dimensioni del pene di Willem Dafoe, costrinsero il regista ad apportare alcune modifiche, giacché aleggiava il dubbio che potesse intimidire chi avrebbe guardato il film. Tanto all’inizio, quanto alla fine.
WILLEM DAFOE
“Abbiamo dovuto usare una controfigura per le scene in cui si vedeva il pene di Dafoe. Quello di Will era davvero troppo grande e non per adattarsi allo schermo. Eravamo tutti molto confusi quando l’abbiamo visto e le persone si sarebbero potute intimidire. Nella scena iniziale ma soprattutto quando eiacula sangue”
Quasi come andò per Melancholia, sotto certi aspetti. Infatti, per questo secondo capitolo della trilogia, Lars von Trier decise di mostrare il finale del film nell’immediato, così da far focalizzare l’attenzione dello spettatore sulla triste vita di Justine. Anche in Antichrist, meglio un pene nella media piuttosto che un pene enorme che avrebbe catalizzato a sé l’attenzione. A Lars non gliela si fa mica.
IL PISELLO MESSO A CONTROFIGURA DI WILLEM DAFOE IN ANTICHRIST