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    QUELLI TRA PALCO E CRIMINALITÀ - A MILANO ZACCARIA MOUHIB, IN ARTE BABY GANG, 20 ANNI, SI ESIBIRÀ DURANTE UN CONCERTO ALLA DISCOTECA FABRIQUE, IL 7 MAGGIO, NONOSTANTE TUTTI I PRECEDENTI PENALI - IN PASSATO HA INSULTATO LE FORZE DELL'ORDINE, GIRATO VIDEO IN CARCERE, PRESO UN DASPO DAI LOCALI PUBBLICI E UN FOGLIO DI VIA, MA ADESSO HA RICEVUTO UN PERMESSO DALLA STESSA CITTÀ CHE LO HA BANDITO - IL CHIACCHIERATISSIMO TRAPPER COL VIZIO DI DELINQUERE PERÒ DOVRÀ SEGUIRE UN PERCORSO PRECISO…


     
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    Massimo Sanvito per “Libero Quotidiano

     

    ANNUNCIO DEL VIDEO DI BABY GANG GIRATO IN CARCERE ANNUNCIO DEL VIDEO DI BABY GANG GIRATO IN CARCERE

    Che strano paese l'Italia. Accumuli una sfilza di precedenti penali, insulti le forze dell'ordine un giorno sì e l'altro pure, giri video in carcere, prendi un daspo dai locali pubblici e un foglio di via, e poi ti danno il permesso per organizzare un concerto nella stessa città che ti ha bandito.

     

    Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, 20 anni, nato a Lecco, chiacchieratissimo trapper col vizio di delinquere, si esibirà a Milano, sul palco del Fabrique, il 7 maggio. È stata la Divisione Anticrimine della questura del capoluogo lombardo a dare il via libera alla serata.

     

    Nella lettera inviata all'avvocato Niccolò Vecchioni si legge: «La presente ad autorizzare Mouhib Zaccaria, destinatario di un provvedimento del divieto di accesso ai locali di pubblico trattenimento e del divieto di ritorno nel comune di Milano, a recarsi in tale Comune in data 7 maggio 2022 dalle 9 alle 24, limitatamente ed esclusivamente per recarsi presso il locale Fabrique sito in Milano in via Fantoli 9». Nero su bianco.

     

    ANNUNCIO DEL VIDEO DI BABY GANG GIRATO IN CARCERE ANNUNCIO DEL VIDEO DI BABY GANG GIRATO IN CARCERE

    Le istruzioni della Polizia di Stato sono chiare e ben precise. Baby Gang avrà un itinerario da rispettare, oltre che doversi tenere in tasca la carta del permesso: dovrà entrare a Milano attraverso la tangenziale, uscendo a Mecenate, per poi raggiungere il locale. Stop.

    Stesso discorso al ritorno.

     

    E guai a sgarrare, dicono dalla questura. Se il trapper dovesse infischiarsene delle disposizioni rischierebbe la galera. Lui, però, ha già rassicurato i suoi fan, in festa sui social. Su Instagram, pubblicando il documento della polizia, a proposito dell'evento ha detto: «Non verrà annullato, state tranquilli». I biglietti sono già disponibili: 30 euro per la prevendita. Fiumi di quattrini nelle tasche del giovanissimo pregiudicato. Così va la giustizia in Italia...

     

    IL CURRICULUM

    Il curriculum di Baby Gang, abituato ai carceri minorili e alle comunità fin da quando ha undici anni, è fin troppo lungo per essere appena maggiorenne. Lo scorso 20 agosto era stato daspato per due anni dai locali di Milano insieme a un altro nome noto, Rondo da Sosa (ricevuto in Comune dal sindaco Beppe Sala...), perché il 12 luglio, alle tre di notte, aveva pensato bene di minacciare gli addetti alla sicurezza della discoteca Old Fashion e di lanciare sassi contro l'ingresso del locale. Motivo?

     

    IL RAPPER BABY GANG IL RAPPER BABY GANG

    Non volevano farli entrare visto che avevano già creato problemi in altre occasioni. A gennaio era invece finito in manette, insieme al collega trapper Neima Ezza, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Milano su una serie di rapine, ma subito era stato scarcerato dal tribunale del Riesame grazie all'accoglimento dell'istanza presentata dal suo legale.

     

    baby gang 8 baby gang 8

    Quattro gli episodi contestati che con ogni probabilità lo manderanno a processo: tre rapine nella zona della movida tra Colonne di San Lorenzo e piazza Vetra, a Milano, nel maggio del 2021, e un'altra rapina a Vignate, nell'hinterland, il 12 luglio. A inizio aprile aveva infiammato il web con un breve video musicale, pubblicato sul proprio profilo Instagram, girato all'interno del carcere di San Vittore, dove si trovava con l'accusa di rapina.

     

    «Il prossimo singolo rimarrà nella storia del rap perché sono il primo artista detenuto ad aver girato un video in un carcere», aveva spiegato con strafottenza. Uno scherzetto che gli è valso un'indagine per «accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti».

     

    IL FERMO

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    Pochi giorni dopo, l'11 aprile, Baby Gang, fermato dalla polizia per un normale controllo a Milano, agli agenti di turno si era rivolto così: «Che c.... volete? Voi sapete chi sono! Sono Baby Gang...». Prima di aggredire le divise e poi scappare, lasciando solo l'amico che era con lui a bordo di uno scooter. Un'altra indagine per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che per non aver rispettato il foglio di via dalla città.

     

    La spregiudicatezza, il disprezzo per le forze dell'ordine e il senso di impunità lo avevano fatto tornare in città nonostante il divieto che pendeva sulla sua testa. Non certo come turista ma ancora una volta per calpestare le leggi dello Stato italiano.

     

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    I giudici della sezione misure di prevenzione di Milano, di lui avevano scritto che «non ha ancora trovato un punto di equilibrio tra la personalità di rapper antisistema con cui si è affermato a livello artistico e la necessità di rispetto, sul piano personale, dei precetti del vivere civile». Per una serata verrà legalizzato il suo stile di vita al di sopra della legalità: ma al rischio emulazione non ci ha pensato nessuno?

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