Marco Fallisi per www.gazzetta.it
Brexitson. Nella settimana del referendum che ha deciso l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, l’Inghilterra lascia l’Europeo agli ottavi di finale: avanza invece la sorpresissima Islanda, che vince 2-1 grazie ai gol di Sigurdsson e Sigthorsson. Loro, all’ingresso nell’UE hanno detto no poco prima di varcare la soglia della porta, ma di salutare Euro 2016 non ne vogliono proprio sapere. Avanzano, e nei quarti se la vedranno con la Francia padrona di casa, la favola si fa sempre più complicata e affascinante.
DORMITE — Qui la politica c’entra poco però, il problema è che gli inglesi hanno pochissimo feeling con il torneo: non superano il primo turno della fase a eliminazione diretta da 20 anni, quando l’Europeo si giocava a casa loro. Eppure a Nizza la tavola sembrava apparecchiata per un’abbuffata, con il rigore di Rooney servito per l’antipasto dopo appena quattro minuti (Halldorsson travolge Sterling in uscita).
Invece la banda Hodgson si appisola già dopo la prima portata e si ritrova sotto nel giro di un quarto d’ora. Grandi dormite in particolare dalle parti di Walker e Cahill, che assistono ai tocchi vincenti di Ragnar Sigurdsson (al 6’, mentre sugli spalti si faceva ancora festa per il primo gol del capitano inglese a Euro 2016) e Sigthorsson (al 18’, al termine di un’azione da applausi). Non può mancare all’appello il solito Hart, che ci mette del suo sul raddoppio-ribaltone dei “vichinghi”: è sulla traiettoria del destro di Sigthorsson, ma ci arriva male e tardi.
FALLIMENTO KANE — Ci sarebbe tutto il tempo per raddrizzare la serataccia, ma di fronte alla generosità e all’ordine tattico degli islandesi vengono fuori tutti i limiti emotivi di una nazionale tanto talentuosa quanto acerba come lo è quella inglese. Kane, tornato titolare dopo due panchine, è l’emblema del flop: in questo Europeo il bomber 22enne del Tottenham è rimasto solo una promessa di gol e poco altro. Hodgson ha puntato tutto su di lui e lo ha tenuto in campo fino alla fine, passando dal 4-3-3 al doppio centravanti con l’ingresso di Vardy nella ripresa, ma non è cambiato più di tanto.
Possesso sterile inglese, islandesi attenti a chiudere tutti gli spazi e pronti a ripartire: più dei tiracci da fuori di Wilshere o dei colpi di testa molli di Kane (che regala anche una punizione sballata da buonissima posizione e si becca i fischi di mezzo stadio quando ne batte malissimo un'altra nel finale), a Nizza si trema per la botta di Saevarsson o l’acrobazia di Ragnar Sigurdsson, che per poco non firma una storica doppietta. Ma per la storia basta e avanza il risultato che campeggia sul tabellone dello stadio di Nizza: Cenerentola Islanda è nell'Olimpo dell'Europa.