Marco Bonarrigo per il “Corriere della Sera”

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Il Giappone è pronto ad annullare i Giochi della 32esima Olimpiade se il numero dei contagiati dal Covid continuerà a crescere con la velocità delle ultime settimane. Le parole che nessuno voleva pronunciare le ha dettate ieri alle agenzie Toshihiro Nikai, segretario di quel Partito Liberale che in Parlamento ha la maggioranza assoluta e capo di gabinetto del premier Suga.

A 99 giorni dalla cerimonia di apertura, Nikai ha voluto rassicurare la maggioranza dei suoi cittadini (il 72% secondo un sondaggio di Kyodo News) che spaventati dall' arrivo a luglio di decine di migliaia di ospiti stranieri chiedono la cancellazione (39,2%) o un impraticabile rinvio (32,8%) dei Giochi manifestando anche nelle piazze.

Tokyo 2021

Scontento e paura nascono dall' estrema lentezza con cui sono somministrati i vaccini: solo lo 0,7% dei 126 milioni di giapponesi ha finora ricevuto le due dosi del siero e la nazione è al 125° posto per copertura vaccinale sulle 170 monitorate dalle organizzazioni sanitarie.

«Non possiamo rischiare - ha detto Nikai - che le Olimpiadi siano responsabili del dilagare dell' epidemia. I Giochi sono una grande opportunità, lotteremo per farli ma la cancellazione è un' opzione: dobbiamo essere pronti ad una decisione in questo senso».

Ieri, dopo quasi tre mesi, il numero di contagiati giornalieri è tornato a superare quota 4000 con crescita elevata a Osaka e Tokyo e con la Japan Medical Association che ha chiesto al governo di dichiarare subito lo stato di emergenza in vista di una quarta ondata.

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Qualunque sarà la decisione presa, lo scenario di Olimpiadi senza pubblico (locale, perché la presenza di tifosi stranieri è già stata esclusa) si fa più concreto come ha dichiarato ieri Taro Kono, ministro delle riforme e responsabile dei piani vaccinali, pronto a disporre il divieto di accesso agli spettatori se questo servisse a ridurre i rischi di contagio.

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