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“SIAMO BLOCCATI IN CODA DA QUASI DUE ORE. DALL’USCITA DELL’AUTOSTRADA A LONGARONE. E QUESTI VOGLIONO FARE LE OLIMPIADI?” – LA SBROCCATA DI MASSIMO CACCIARI CHE SABATO 19 LUGLIO HA PASSATO ORE IN FILA CON LA SUA AUTO MENTRE ERA DIRETTO A DOBBIACO PER UNA CONFERENZA – “MA SONO CONSAPEVOLI DELLA SITUAZIONE? QUALCUNO È VENUTO A VEDERE?” – LE DOGLIANZE DI QUEL BORBOTTONE DELL’EX SINDACO DI VENEZIA SEMBRANO QUELLE DI ASOR ROSA CHE SI LAGNAVA PERCHE’ I POVERI COSTRUIVANO LE VILLETTE DAVANTI ALLA SUA – TRA FRANE, TRAFFICO E STRADE INTERROTTE VERSO CORTINA, NON C'È PACE PER GLI ABITANTI DELLE DOLOMITI…
Dal profilo Instagram del Corriere delle Alpi
massimo cacciari a otto e mezzo 4
«Siamo bloccati in coda da quasi due ore. Dall’uscita dell’autostrada a Longarone. Come è possibile? E questi vogliono fare le Olimpiadi? Ma sono consapevoli della situazione? Qualcuno è venuto a vedere?».
Sabato mattina, 19 luglio, ore 11. Massimo Cacciari è in coda con migliaia di altri automobilisti per salire in montagna. Dall’uscita di Pian di Vedoia si va a passo d’uomo. Non c’entrano i lavori, e nemmeno le frane. Le auto si devono immettere nella statale 51 con lo svincolo a una sola corsia. Il traffico è soffocante. E tutto è bloccato.
ANCHE MASSIMO CACCIARI IN CODA NEL TRAFFICO
code sull'alemagna la strada statale che collega la provincia di treviso a dobbiaco
Estratti da corriere.it
(...)In coda a salire, l’altro giorno, da Venezia a Dobbiaco, c’era Massimo Cacciari, che arrivato a Pian di Vedoia si è accorto anche lui dei disagi che caratterizzano gli spostamenti quassù. Apriti cielo (e non è quello che sovrasta le Tofane). «E questi vogliono anche le Olimpiadi», ha detto, usando simpaticamente la frase ricorrente che da cinque anni a questa parte si sente pronunciare più o meno a tutti i banconi dei bar delle Dolomiti.
Hanno ovviamente ragione quelli che lamentano il ritardo con il quale le istituzioni locali e l’Anas sono arrivate ad affrontare la viabilità bellunese (intanto però ci sono tre bypass importanti del Cadore che stanno per essere completati, ed è una buona notizia). È un po’ come con il Mose: anche lì si è arrivati tardi, molto tardi, per scelte sbagliate o rimandi delle istituzioni degli anni Novanta.
Anche allora c’era chi, a Venezia, si opponeva strenuamente al sistema di dighe mobili che oggi sta salvando la città (semmai ci si chiede se basterà di qui a pochi anni, ma questa è un’altra storia).
traffico a cortina
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massimo cacciari a otto e mezzo 5
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