Da "Repubblica.it"
Consumatori in rivolta contro l'ultima misura per combattere l'evasione e l'elusione fiscale attraverso il passaggio delle somme su conti e società estere. Dal 1° febbraio 2014 infatti, sui bonifici dall'estero a persone fisiche italiane è previsto che la banca italiana ricevente applichi automaticamente una ritenuta del 20% perché le somme accreditate si considerano reddito imponibile, salvo prova contraria del contribuente. Spetta al
beneficiario del bonifico, infatti, dimostrare, o autocertificare, che le somme non hanno natura di compenso "reddituale", come ad esempio un regalo o la restituzione di un prestito.
«La ritenuta del 20% che le banche sono obbligate a trattenere su tutti i bonifici esteri che arrivano sui conti correnti italiani, rappresenta l'ennesimo abuso di potere di un ministro dell'Economia incapace (a dir poco) in combutta con l'Agenzia delle Entrate, che continuano a vessare ed inutilmente i contribuenti, considerandoli evasori a prescindere». Lo affermano Adusbef e Federconsumatori in una nota, in cui chiedono il ritorno della cedolare. La ritenuta scatterà per ogni tipo di somma: interessi su capitale investito all'estero; cessione di immobili o terreni, locazione da immobili e terreni.
logo agenzia delle entrateLa legge è dell'agosto 2013 e prevede che «il prelievo va in ogni caso effettuato, indipendentemente da un incarico alla riscossione, a meno che il contribuente non attesti, mediante una autocertificazione resa in forma libera, che i flussi non costituiscono redditi di capitale o redditi diversi derivanti da investimenti all'estero o da attività estere di natura finanziaria. L'autocertificazione può essere resa in via preventiva e riguardare la generalità dei flussi che saranno accreditati presso il medesimo intermediario, salva contraria specifica indicazione da parte del contribuente».
AGENZIA DELLE ENTRATEAnche in caso di autocertificazione la banca dovrà segnalare l'operazione e il beneficiario all'Agenzia delle Entrate Tra le conseguenze le associazioni dei consumatori indicano il rischio di una diminuzione dell'afflusso di capitali dall'estero, con relativo impoverimento del reddito interno disponibile per consumi e investimenti e che rimarranno impastoiati i cittadini che ricevono occasionalmente piccole somme, di natura finanziaria o meno.