Il divano dei giusti 18 marzo
Marco Giusti per Dagospia
delitto al ristorante cinese
“Qui cuciniamo tutto con la soia. Li mortacci soia”. Ci siamo. Stasera, alla faccia dei vaccini e delle zone rosse, si prepara una bella seratina con Tomas Milian su Cine 34.
Alle 21 parte il classicone “Delitto al ristorante cinese” di Bruno Corbucci, il primo prodotto da Mario Cecchi Gori, dove Tomas si sdoppia in Nico Giraldi e nel cuoco cinese Ciuciciao alle prese, come spiega il titolo, assieme a Bombolo e a Cannavale con un malefico delitto nel ristorante cinese.
delitto al ristorante cinese 2
“Pubblicità di morto ammazzato, locale sputtanato” sentenzia Nico. Grande cast del tempo, Massimo Vanni alias Gargiulo, Sergio Di Pinto, Aldo Ralli, Peter Boom, Mimmo Poli e Ennio Antonelli come pescivendolo. Alla fine si scopre il colpevole “Sto fijo di sette mandarini andati a male”.
tomas milian squadra antiscippo
Segue “Squadra antiscippo”, diretto da Bruno Corbucci, prodotto invece da Galliano Juso, che, come tutti sappiamo, poi riuscì a vendersi marchio, film e Tomas a Cecchi Gori. Tra i film delle 21 sulle altre reti vedo che c’è un ottimo “Ancora vivo” di Walter Hill con Bruce Willis e Bruce Dern, Iris alle 21, ufficialmente versione gangsterica anni ’20, ambientato nella cittadina di Jericho, in Texas, del celebre “Yojimbo” di Akira Kurosawa che venne copiato da Sergio Leone e tradotto come “Per un pugno di dollari” con relativa lunga causa tra la Toho Film e la Jolly Film di Roma. Vinta dalla Toho, ovviamente, perché Leone aveva copiato il film scena per scena.
yojimbo vs per un pugno di dollari
Va detto però che anche Kurosawa e il suo sceneggiatore Ryûzô Kikushima avevano copiato senza dirlo, ma dal romanzo “Red Harvest” scritto nel 1929 da Dashiel Hammet. Tanto che Alberto Grimaldi, che produsse il secondo film western di Leone, se ne assicurò i diritti per evitare qualsiasi noia e fu poi costretto a girarne una versione in tempi stretti quando stavano scadendo, dando così vita a uno spaghetti western italo-spagnolo poco visto, “La notte rossa del falco” di Juan Bosch.
yojimbo vs per un pugno di dollari
In qualche modo Walter Hill mise le cose a posto. "Mi è piaciuto lavorare con lui”, ha detto Walter Hill parlando di Bruce Willis, “Era impersonale. Classico. ‘So cosa vuoi’, mi faceva. ‘Vuoi che io sia un Bogart, un Mitchum’ e ho detto ‘Esatto. Fai che accada’. Poi l'ha fatto e mi ha dato quella che pensavo fosse una interpretazione molto buona. Ho sempre sentito come una sorta di risentimento che Bruce sentiva perché avrebbe dovuto essere più apprezzato per il suo talento. Allo stesso tempo penso che abbia dei limiti visto che fa certe cose meglio di altre, e non ha sempre fatto le scelte più saggie”.
jonathan pryce glenn close the wife vivere nell’ombra
Alle 21, 30 su Rai Tre per le signore di Prati, se siete romani lo capite, c’è “The Wife - Vivere nell’ombra”, diretto dallo svedese Bjorn Runge, interpretato dalla grande coppia Glenn Close e Jonathan Pryce, scritto da Jane Anderson, la stessa sceneggiatrice di Olive Kitteridge, e tratto dal romanzo di Meg Wolitze.
yojimbo vs per un pugno di dollari 2
Diciamo che lui, il marito, Joe Castleman, cioè Jonathan Pryce, è uno scrittore ebreo americano di successo, ma è lei, la moglie, Joan, cioè Glenn Close, a avergli scritto tutti i libri in segreto. E quando “lui” vince addirittura il Nobel e la coppia deve andare a ritirarlo in Svezia le cose si complicano e il ruolo della moglie di “lei” diventa troppo stretto.
Costruito come una commedia da Jane Anderson, che è la vera anima del film mentre il regista Bjorn Runge sembra solo un buon esecutore, The Wife offre una grande occasione ai suoi due protagonisti, e anche se solo Glenn Close venne candidata all’Oscar, devo dire che funziona benissimo nella sua totale antipatia lo scrittore pomposo e fanatico dipinto da Jonathan Pryce coi mille vezzi del romanziere di successo.
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Da non perdere, Rai Due alle 23, 40, solo per fare uno sberleffo a Salvini, il divertente e umanissimo “Bangla” diretto e interpretato da Pahim Bhulyan, allora ventiduenne musulmano di origini bengalesi ma al 100% abitante di Torpignattara e orgoglioso di esserlo. Film nato da un servizio dell’ormai defunto Nemo, programma di Rai Due, dove protagonista era un giovane bengalese studente di cinema che parlava puro romano, cioè Phaim Bhulyan, Bangla, scritto dallo stesso regista e da Vanessa Picciarelli, ne è una specie di prolungamento.
pahim bhulyan carlotta antonelli bangla
Da una parte, cioè, mette in scena, in maniera quasi autobiografica, la vita di tutti i giorni dei torpigna-bengalesi a stretto contatto sia con la loro comunità sia col mondo esterno, da un’altra descrive la storia d’amore tra Phaim e la giovane romana Asia, interpretata da Carlotta Antonelli, proprio con le mille difficoltà delle differenze sociali e religiose.
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I musulmani, si sa, non possono né bere, né mangiare carne di maiale, ma, soprattutto, non possono fare sesso prima del matrimonio. Ahi! E se lei ci prova, che fai? Nato all’interno di una famiglia molto tradizionale, che come tanti bengalesi vede Roma come un “corridoio” prima di arrivare in Inghilterra, dove la comunità ha radici più solide, Phaim si sente soprattutto abitante di Torpigna, si esprime come un giovane romano e ha gli stessi desideri e le stesse speranze.
Così, quando incontra Asia, più scafata e evoluta, diciamo, si scontra con le proprie contraddizioni di romano-musulmano. La nasconde alla famiglia, prima di tutto, mentre lei lo invita a casa sua con un padre ex frikkettone e una mamma diventata lesbica. E rimanda il sesso. Sì, ma fino a quando?
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Tra i film della notte non posso non segnalarvi il mélo di Delmer Daves “Scandalo al sole”, Iris all’1, 10, con Dorothy McGuire, Richard Egan e i due “giovani” Sandra Dee e Troy Donahue. Altro che le serie di Ryan Murphy. O “Altri tempi – Zibaldone n.1” di Alessandro Blasetti, Rai Uno all’1, 40, con megacast, Aldo Fabrizi, Vittorio de Sica, Gina Lollobrigida, Paolo Stoppa.
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Degli otto episodi il più celebre è “Il processo di Frine” con Vittorio De Sica che difende la bellezza provocante di Gina Lollobrigida novella Frine. Cine 34 alle 2, 45 presenta lo spionistico italo-spagnolo diretto da Alfonso Balcazar “Con la morte alle spalle”, con George Martin protagonista, Vivi Bach, Rosalba Neri.
George Martin era un campione sportivo, un acrobata nato a Barcellona di nome Francisco Martinez Celeiro, che si erano inventati i fratelli Balcazar come attore e protagonista. Da anni vive a Miami, è diventato miliardario, ha un parrucchino impressionante, ma quando lo intervistai a Barcellona per ricordare il tempo dei film western di coproduzione si mise a piangere dalla commozione.
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