Alessandra Gozzini per la Gazzetta dello Sport
antonio conte marotta
La polemica, stavolta, si apre ancora prima di cominciare. Sarà Juve-Milan di Coppa Italia, il 13 giugno alle 20.45, la partita che segnerà il ritorno in campo post emergenza: sono due delle tre società (l' Inter, la terza, è ancora più agguerrita) che si ribellano alle modalità di ripartenza. La decisione è seguita al grande vertice di ieri tra governo e componenti del movimento, ed è già contestata da alcuni club. L' Inter (già leader dei club che si opponevano al ritiro bunker) guida la protesta: la ripartenza consegnata alla Coppa Italia è definita sconcertante.
Tanto da suggerire una provocazione: a Napoli i nerazzurri scenderanno in campo con la formazione Primavera. La rabbia si giustifica così: nella prima settimana di ripresa dei tornei i nerazzurri "rischiano" di dover giocare tre partite, unica big con un calendario tanto intenso. Alla semifinale di ritorno del 14 giugno (si parte dallo 0-1 di San Siro) potrebbe seguire la finale del 17 a Roma, e con la ripresa del campionato tre giorni più tardi si completerebbe il tris nerazzurro. Non solo: se il campionato riprenderà con i recuperi della venticinquesima giornata l' Inter sarà l' unica squadra chiamata a un simile tour de force.
conte marotta
Gli altri recuperi sono: Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Torino-Parma. Il fastidio dei nerazzurri è condiviso anche da Juventus e Milan: la Coppa Italia concentrata in cinque giorni sottoporrà le squadre a uno sforzo considerevole. Magari con partite da 120', considerati eventuali supplementari (ma su questo punto la Lega è al lavoro per abolirli: in caso di parità, rigori subito).
E, allargando il discorso, il timore è di riiniziare il campionato con un fisico già appesantito da partite da dentro o fuori rispetto invece alla concorrenza. Per il presidente rossonero Scaroni «è discutibile l' idea di voler assegnare un trofeo con due partite in tre giorni e con le squadre in campo dopo oltre tre mesi». Juve-Milan ripartirà dall' 1-1 dell' andata.
Il Consiglio di Lega che oggi precederà l' assemblea voterà sulle modalità di ripartenza: se farlo con i recuperi mancanti (ma Inter, Milan e Atalanta sono contrari; la Lega è invece favorevole per armonizzare prima possibile la classifica) o con tutta la giornata della ventisettesima. La discussione proseguirà in assemblea.
Deciso il modo, verranno ufficializzati (già in giornata) i tempi: la griglia di anticipi e posticipi è pronta quasi fino a fine stagione (le ultime gare sono soggette alla contemporaneità per chi è in corsa per il medesimo obiettivo), la Lega si limiterà ad annunciare la composizione dei primissimi turni, probabilmente i primi due (il fine settimana del 19-20 e l' infrasettimanale del 23-24-25, martedì, mercoledì e giovedì). Da stabilire anche gli orari: gli slot su cui la Lega riaprirà il dibattito sono 17.15, 19.30 e 21.45. Orari spostati in avanti per andare incontro alle esigenze di chi dovrà scendere in campo, nel tentativo di evitare il grande caldo estivo: il primo slot resta contestato dai giocatori, che ovviamente prediligono le fasce serali.
scaroni antonello
La decisione di ripartire con la Coppa Italia nasce anche da esigenze televisive: «Sarebbe un bel segnale perché si potrebbe assistere a tre partite importanti in chiaro», spiega il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, primo sostenitore dell' idea.
E sempre a proposito di tv: «Sono in corso contatti con i broadcaster che detengono i diritti delle partite del campionato: il mio auspicio è che da parte di Sky possa arrivare un segnale positivo. Le modalità sono da vedere, ma le prime interlocuzioni sono state positive: vediamo in che termini e se arriverà una conferma per far vivere questa ripresa con passione ed evitando gli assembramenti».
Modalità da discutere, ma tutte difficile da attuare: le idee sono quelle di una diretta gol (ma cosa fare in caso di partita singola, senza contemporaneità?) o della trasmissione degli highlights immediatamente successiva alle gare. Di sicuro la ripartenza della Serie A è un ulteriore argomento in favore dei club, che porteranno Sky in tribunale rivendicando il pagamento della sesta rata dei diritti tv: ora c' è anche la possibilità di una causa per danno di immagine.
john elkann andrea agnelli