Claudia Osmetti da Libero Quotidiano
UVA E OLIVE
Adesso si rubano pure i pomodori. E le arance, le nocciole, le olive e i limoni.
In Puglia le razzie di campagne e vigneti sono talmente all' ordine del giorno che gli agricoltori si sono organizzati in vere e proprie ronde private per piantonare grappoli d' uva e frutteti di mandorle.
Stanno lì, di notte, a sorvegliare gli ettari di proprietà e a sperare che qualche malintenzionato non porti via loro l' ultimo acino. Alcuni si sono addirittura affidati a una rete di vigilanza professionale: sorvegliate speciali, le olive ogliarola garganica. Non c' è orto, serra o vivaio che tenga: chi vuole portarsi a casa prodotti ortofrutticoli a costo zero (nel vero senso della parola) non si fa certo scrupoli.
Non stiamo parlando di furtarelli alla bisogna e ragazzate di qualche adolescente annoiato che, magari per farsi bello davanti agli amici o solo per il gusto di farlo, durante una camminata in collina si intasca una mela e tanti saluti.
No, qui spariscono vagonate di verdura alla volta. Chili e chili di insalata e litri e litri di olio.
OLIVE
LE MANDORLE «I furti sono ormai quotidiani - sbotta la Coldiretti di Bari e dintorni, - e oltre alla perdita di reddito a rischio è la stessa incolumità dei nostri associati. Praticamente da noi non si dorme più per presidiare la produzione».
Col sole, cioè, i contadini pugliesi stanno chini sulle viti per curarle al meglio, e col buio le custodiscono che manco una body-guard con trent' anni di servizio alle spalle. A sud di Foggia c' è l' uva da tavola, ma ci sono anche le olive e le mandorle. Tutti prodotti che "fanno gola" (diciamo così) a organizzazioni malavitose e a esperti manolesta:
«Siamo a conoscenza di squadre che riescono a portare via anche quattro quintali di mandorle alla volta, in un paesino della provincia ne sono spariti venti in poche ore», racconta Angelo Corsetti, presidente dell' associazione di categoria.
E però non è un fenomeno regionale: anche nelle altre regioni la solfa è la medesima. La settimana scorsa a Monza, in Lombardia, sono spariti nel nulla 50 chili di verdure: la sera prima erano nell' orto di una cooperativa sociale che dà lavoro a persone disabili e la mattina dopo non c' erano più.
OLIVE 1
A Imperia i proprietari di alcuni campi privati si sono trovati senza insalata e senza pomodori, ma hanno deciso di non chiamare la polizia pensando (fin troppo bonariamente) che i disperati che si sono attaccati ai loro filari fossero nient' altro che «poveracci con dei bambini da sfamare».
A Novara (in Piemonte), nemmeno dieci giorni fa, la vendemmia non autorizzata, e notturna, ha registrato un ammanco di mezzo quintale: pare che finisca nella rete di distillatori abusivi. In Trentino Alto Adige in una notte sono stati saccheggiati venti orti a conduzione famigliare: carote, fagiolini, cavolfiori, patate e cipolle addio. Direttamente dal produttore allo "scippatore" (di cetrioli).
A Genova sono spariti 30 chili di pinoli in una volta sola, e chissà quanto barattoli di pesto (di contrabbando) ne sono usciti.
RAZZIA DI MIMOSE Il fenomeno è talmente radicato nelle zone arate d' Italia che la Coldiretti ha pure provato ad analizzarlo. Risultato: in Liguria, negli ultimi mesi, c' è stata una vera razzia di mimose per il mercato nero; in Toscana (e in particolare in Versilia) non dormono tranquilli nemmeno i bestiami; nel Viterbese vengono denunciati sempre più spesso furti di nocciole e nel Salernitano agricoltori e addetti ai lavori devono fare i conti con sottrazioni (non autorizzate) di olio extravergine d' oliva e limone della Costa d' Amalfi, ossia quello Igp.
UVA CAMPAGNA 2
Saranno anche ladri senza ritegno, ma non si può negare che abbiano buon gusto (alimentare). «In molti casi nelle nostre campagne opera la criminalità organizzata - taglia corto il presidente Roberto Moncalvo, - quello che possiamo fare adesso è impegnarci per il superamento di questa situazione di solitudine invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio anche con l' aiuto delle nuove tecnologie». È proprio il caso di dirlo: i prodotti alimentari made in Italy "vanno a ruba".
UVA