Gloria Satta per “il Messaggero”
rachel weisz disobedience
Poco più di un mese fa, a 48 anni, è diventata mamma per la seconda volta: ha dato alla luce una bambina, frutto del suo matrimonio con Daniel Craig. Per qualche tempo Rachel Weisz, una delle attrici anglosassoni più seducenti e talentuose, un Oscar vinto nel 2006 per The Constant Gardener, sarà lontana dal set. Ma di lei parleranno, e tanto, i film che ha interpretato. Il primo a uscire, il 25 ottobre, è Disobedience, diretto da Sebastiàn Lelio (statuetta per Una donna fantastica), protagonista l' attrice in coppia con un' altra Rachel, la McAdams.
rachel weisz disobedience
Eros, trasgressione, passione, scandalo all' interno della comunità degli ebrei ortodossi nella Londra contemporanea: il film, sensuale e al tempo stesso delicato, destinato a fare incetta di nomination, racconta l' amore proibito che scoppia tra due donne quando la più libera ed emancipata (Weisz), tornata a casa per i funerali del padre, ritrova l' amica timida (McAdams) che è stata un suo amore giovanile e nel frattempo ha sposato il cugino. Weisz, in un ruolo di omosessuale anche nel film La favorita (in sala a gennaio), racconta al Messaggero la sua esperienza sul set di Disobedience la cui torrida scena di sesso fra le due protagoniste fa già parlare mezzo mondo.
Si è sentita in imbarazzo mentre la girava?
«No, assolutamente. La mia unica preoccupazione era che il nostro coinvolgimento risultasse vero al cento per cento: le due donne hanno atteso quel momento per anni e la loro emozione è tangibile. Non essere credibile o scadere nei cliché sarebbe stato imperdonabile. Ci siamo lasciate andare e sul set c' era un' energia incredibile».
rachel weisz disobedience
Ha forse pensato a Storia di Adèle, il film di Abdellatif Kechiche che racconta la passione tra due ragazze?
«Quel film mi è piaciuto molto, ma le due protagoniste si amano con totale libertà. In Disobedience, repressione e senso di responsabilità sono invece sempre presenti».
Cosa l' ha spinta a interpretare il film?
«Il desiderio di essere all' interno di una storia importante, dominata da un personaggio femminile capace di crescere, cambiare, lasciare il segno».
Sono aumentati i ruoli femminili al di fuori degli stereotipi?
«Senz' altro. Le donne al cinema sono diventate di moda e di conseguenza si moltiplicano i personaggi femminili di peso, indipendenti. Ma più nel cinema europeo che a Hollywood».
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Perché ha deciso di diventare produttrice?
«Uno degli aspetti più esaltanti del mio mestiere è cercare delle storie coinvolgenti. Avere a che fare con registi, sceneggiatori e scrittori mi è sempre piaciuto. Il mio lavoro di produttrice è un bellissimo viaggio che non si fermerà».
L' Oscar ha cambiato la sua vita?
«Mi ha sicuramente offerto più opportunità. Lo considero un ottimo aiuto alla mia carriera».
Nel 2016 ha girato Youth-La giovinezza di Paolo Sorrentino. Che ricordo ha di quella esperienza?
«Le rispondo con una sola parola: paradiso. Ho adorato ogni secondo della lavorazione di quel film. Sorrentino è un poeta dotato di un' immaginazione visionaria».
In La Favorita, ambientato nel 18mo secolo, interpreta l' amante della regina Anna d' Inghilterra. Se i ruoli non sono inusuali o complicati non le piacciono?
«Interpreto molti personaggi drammatici, è vero, ma sono sempre aperta alle commedie».
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Il cinema è come lo immaginava da ragazzina?
«Ho scelto questo mestiere perché adoravo raccontare delle storie e vestire i panni degli altri. Non avevo aspettative e oggi sono felice di constatare che ogni giorno è diverso dal precedente. È il bello del mio lavoro».
Ci sono anche degli aspetti negativi?
«Non me ne viene in mente nessuno. Forse mi annoia farmi truccare. Fuori dal set sono acqua e sapone».
Cosa pensa della ricerca esasperata della bellezza, tipica del nostro tempo?
«La bellezza non è una sola e ognuno dovrebbe cercare la propria».
Dopo un anno di denunce e battaglie del movimento #MeToo, è migliorata la condizione delle donne sul lavoro?
«Non sono molto ottimista. Perché la società cambi davvero ci vorrà ancora molto tempo».
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Lei è mai stata molestata?
«Ho subito delle avance, come tutte, ma mai violenze».
Un suo sogno?
«Vorrei imparare lo spagnolo e suonare la chitarra».
Sta studiando?
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«No (ride, ndr), ma fantasticare non costa nulla».
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