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    AVE MARIA, RADIO MARIA! L’EMITTENTE DIRETTA DA DON LIVIO FANZAGA HA MILLE VOLONTARI, 31 DIPENDENTI E RICEVE OFFERTE PER 18 MILIONI L'ANNO - IN ITALIA HA 850 RIPETITORI, E’ PRESENTE IN 70 PAESI DEL MONDO E SU FACEBOOK E’ SEGUITA DA 1,3 MILIONI DI PERSONE


     
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    Paolo Rodari per “la Repubblica”

     

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    È la radio privata italiana con più "mi piace" su Facebook, 1 milione e 300mila, e la più diffusa, seconda solo alla Rai. Priva di pubblicità, accompagna la giornata di circa 1 milione e 500mila ascoltatori in Italia e di altre decine di milioni nel mondo tramite le emittenti collegate. Un successo indiscusso, quello di Radio Maria, dovuto non soltanto alla popolarità del direttore padre Livio Fanzaga, ma anche, per molti soprattutto, alle capacità imprenditoriali di un uomo che ama restare nell' ombra benché da anni, precisamente dall' 87, amministri i destini dell' emittente.

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    Si chiama Emanuele Ferrario ed è un ex imprenditore caseario varesino. È stato lui a trasformare un'emittente parrocchiale che allora trasmetteva soltanto per pochi intimi da Arcellasco d' Erba, in Brianza, in un network nazionale. Come? Attraverso le offerte ascoltatori più attivi portano nelle parrocchie e nei centri culturali vicini a casa gli opuscoli della radio. Di opuscolo in opuscolo, riescono a costruire un formicaio poderoso, fatto di nuovi ascoltatori fedeli e soprattutto pronti a donare.

     

    Radio Maria trasmette giorno e notte, 24 ore su 24. In Italia ha 850 ripetitori, ed è presente, grazie ad altre emittenti direttamente o indirettamente a essa legate, in 70 Paesi che trasmettono nella loro lingua. Raggiunge 1 milione e 580mila ascoltatori nel giorno medio, e 3 milioni e 656mila nell' arco della settimana.

     

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    Tramite ottanta studi mobili sparsi in tutta Italia, la mattina dalle 7,30 alle 8,40 e il pomeriggio dalle 16,40 alle 17,40 va in onda "L' ora della spiritualità", in cui ogni volta da un luogo diverso, da una parrocchia come da un ospedale, sono gli stessi ascoltatori ad animare il rosario, la Messa, la liturgia delle lodi, i vespri. È questa la trasmissione più seguita, insieme alla rassegna stampa del mattino guidata da padre Fanzaga.

     

    L'obiettivo di Radio Maria è uno: aiutare la Chiesa nell'opera di rievangelizzazione.

    E, insieme, svolgere un' intensa azione di promozione sociale con consulenze ad hoc sui temi della famiglia, dell' educazione, della scuola, della previdenza, della medicina e della psicologia. L' ascoltatore è sempre coccolato, seguito, valorizzato: non c' è trasmissione nella quale chiunque non possa chiamare, dire la sua, porre domande.

     

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    L' uscita scomposta di padre Cavalcoli dice una cosa: anche Radio Maria, come altre realtà ecclesiali italiane, fatica ad adeguarsi in tutto e per tutto al magistero di Francesco. La vecchia guardia che negli anni di Ratzinger e Wojtyla portava avanti le battaglie pro life figlie della Chiesa ruiniana è in parte ancora viva e presente. Padre Fanzaga nel 2013 chiuse le collaborazioni di due giornalisti, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, protagonisti di un duro articolo pubblicato dal Foglio e intitolato "Questo Papa non ci piace".

     

    E anche altri sono stati mandati via, ad esempio lo storico Roberto de Mattei, anch' egli critico sul pontificato in corso. Ma la rubrica di Cavalcoli dice come certe posizioni «datate al periodo precristiano» - così le ha definite il sostituto della segreteria di Stato vaticana Angelo Becciu - siano ancora presenti. Alcuni conduttori sono vicini alle realtà ecclesiali che hanno promosso il recente Family Day. Un evento che la Chiesa non ha censurato, seppure certe battaglie di piazza non sembrino essere più gradite dalla direzione della Chiesa italiana.

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    Radio Maria è comunque di casa Oltretevere. Un anno fa i membri in tutto il mondo vennero ricevuti da Francesco che disse loro di veicolare la speranza che viene dal Signore e offrire buona compagnia alle persone che ne hanno bisogno. È forse anche per questa familiarità e amicizia che il Papa ha concesso alla radio, oltre che per il contenuto dell' uscita di Giovanni Cavalcoli, che la segreteria di Stato si è sentita in dovere d' intervenire. E Radio Maria, ieri, di sospendere la rubrica del teologo domenicano. L' ultimo "licenziamento" del nuovo corso.

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