Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per www.corriere.it
RAFFAELE CANTONE
«Gli accessi sono maggiori di 800. Dal primo gennaio 2019 al 24 novembre 2022 Striano all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 Sos (le banche dati con informazioni riservate, ndr), un numero spropositato.
Digitato 171 schede di analisi e 6 schede di approfondimenti seguite digitando il nominativo 1531 persone fisiche 74 persone giuridiche. Ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, ma potrebbero essere pure 3mila le ricerche, io sto parlando delle persone. Ha effettuato 1.947 ricerche alla banca dati Sdi. Siamo ad oltre 10mila accessi e il numero è destinato a crescere in modo significativo».
MATTEO SALVINI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZU – Foto Gianluca Zuddas/LaPresse
Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, che indaga sui dossieraggi messi in atto dal tenente delle Fiamme gialle Pasquale Striano, esordisce così durante l’audizione in commissione parlamentare Antimafia.
Durante la seduta, Cantone ha svelato anche un importante risvolto politico: «Striano ha presentato una sorta di diario di tutte le pratiche che aveva fatto e ne abbiamo acquisito anche altre, tra cui quella sui fondi della Lega. L’attività sui fondi della Lega è uno degli oggetti di futuro approfondimento».
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Immediata la reazione di Matteo Salvini: «Se è vero quello che dice Cantone, vogliamo sapere chi erano i mandanti, chi pagava, chi incassava su indicazione di chi, perché sta emergendo una cosa sconcertante che non ha precedenti». Il leader della Lega ha poi aggiunto: «Quello che emerge è gravissimo. Non solo per la politica, con la Lega che è la più colpita e diffamata in questi affari illeciti a quanto emerge. Ma anche per migliaia di italiani normalissimi, lavoratori, padri di famiglia, medici, avvocati, che per anni qualcuno pagato coi soldi dei cittadini».
Cantone, in merito al possibile coinvolgimento di altri paesi in questa attività di dossieraggio, afferma: «Non risultano rapporti tra Striano e agenti segreti stranieri». L’ufficiale della Finanza lavorava per la procura nazionale Antimafia: «Un’istituzione sacra, bisogna intervenire per tutelarla — dice Cantone —. Credo ci sia l’esigenza di ripristinare la verità sui fatti che sono stati detti in questa fase, alcuni riportati in modo generico non avendo conosciuto gli atti».
RAFFAELE CANTONE CHIARA COLOSIMO
I numeri, di questa attività di raccolta abusiva di dati sensibili «sono molto più preoccupanti di quelli che sono emersi: si tratta di numeri inquietanti, davvero mostruosi», aggiunge Cantone. E il tenente risulta aver «scaricato 33.528 file dalla banca dari della Direzione nazionale antimafia : un numero enorme di dati, tutte queste informazione e questi dati “che fine hanno fatto?».
Il pool di magistrati guidati da Cantone ha appurato che «165 soggetti mediaticamente esposti e vip sono stati controllati durante l’attività di Striano». E a chi accusa Cantone di occuparsi di una vicenda evanescente, lui risponde così: «Non mi occupo di bolle di sapone, non me ne occupavo neanche da bambino, chi lo dice ne risponderà nelle sedi opportune: ho grande rispetto per la libertà di manifestazione del pensiero e per l’età di chi lo esprime ma chi non conosce gli atti non può esprimere giudizi». […]
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