Marina de Ghantuz Cubbe per “la Repubblica - Edizione Roma”
GRILLO RAGGI
Dai sondaggi sulla qualità della vita a Roma si passa in un baleno al tema delle future alleanze in Regione Lazio. È l'effetto elezioni alle porte a scaldare gli animi. Ormai i tempi sono maturi e da una parte il M5s si prepara a incontrare gli attivisti del Lazio, dall'altra il Pd è pronto a proporre incontri bilaterali con i possibili compagni di viaggio: dai pentastellati ai calendiani. Ieri però nel campo del centrosinistra si è scatenato il putiferio.
A innescarlo sono state le parole dell'ex sindaca Virginia Raggi all'indomani dei sondaggi pubblicati dall'Agenzia per il controllo sui servizi, da cui emerge che i romani bocciano in particolare la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti. «In un anno Gualtieri non ha fatto nulla scrive su Facebook - Roma è peggiorata da ogni punto di vista». Le risposte di assessori e consiglieri Pd si sono susseguiti uno dietro l'altro.
RAGGI LOMBARDI
«Grottesco che Raggi si lagni - la sintesi della consigliera dem Giulia Tempesta - il peggior risultato fu proprio il suo quando nel 2016 le venne attribuito un pessimo voto sulla qualità della vita: 5,1. Quello attribuito dai romani a Gualtieri è 6,7».
Ma nel suo post Raggi non si è limitata a parlare di quanto la città sia sporca: «Mi ha sorpreso - aggiunge ascoltare Gualtieri impegnarsi in un inutile quanto bizzarro ragionamento su alleanze politiche e campo largo » . Pochi giorni fa, infatti, il sindaco ha detto che con l'ex sindaca il Pd non ha potuto allearsi «perché Raggi ha governato male». Ma in Regione Lazio dem, Italia Viva, Azione, Sinistra e M5s governano e alle prossime regionali bisogna andare avanti così.
Il punto è proprio questo: il campo largo. Per l'ex sindaca criticare Gualtieri è l'occasione per mandare un messaggio non solo al Pd ma soprattutto alla sua rivale in Regione Lazio Roberta Lombardi, fautrice dell'alleanza di cui ha parlato Gualtieri. Posizioni note, ma Raggi in questa fase raggi cerca la ribalta: a breve il M5s incontrerà gli attivisti che dovranno scegliere tra la linea dell'assessora alla Transizione ecologica o la sua.
LOMBARDI RAGGI 3
Oltre alle questioni politiche interne al M5s, ad ostacolare la formazione del campo largo di centrosinistra è la posizione di Azione e di Italia Viva, espressa da Luciano Nobili in un'intervista a Repubblica. La sintesi: non ci si può alleare con chi ( il M5s) ha fatto cadere il governo Draghi per il termovalorizzatore di Roma. La questione tecnicamente è archiviata: Gualtieri ha ottenuto i poteri commissariali e la Regione Lazio non deve e non dovrà esprimersi in materia.
Ma politicamente parlando il tema è centrale. Secondo i dem regionali, parlarne ancora serve a schiacciare il dibattito sul livello nazionale. È lì che si è consumata la frattura tra gli ex alleati di governo: Matteo Renzi, Giuseppe Conte ed Enrico Letta. Ed è sempre ai piani alti, continua il ragionamento dei dem, che il Terzo Polo vorrebbe risolvere l'affaire Regione Lazio. Lo stesso vale per il M5s.
VIRGINIA RAGGI
Al contrario, la linea che è passata alla direzione regionale del Pd è un'altra: a decidere devono essere i rappresentanti territoriali. L'auspicio è questo possa valere anche per gli altri partiti di centrosinistra visto che le coordinatrici regionali ( Marietta Tidei per Iv, Valentina Grippo per Azione e Valentina Corrado per il M5s), fanno già parte del campo largo al governo della Regione.
Proprio in vista delle regionali l'esponente Pd Patrizia Prestipino ha puntato il dito contro il segretario Andrea Casu. « È in parlamento e il partito romano da un anno non c'è, va reso di nuovo forte e coeso » , ha detto all'agenzia Dire riproponendo una delle istanze mosse dai quattro consiglieri capitolini che pochi giorni fa si sono riuniti per chiedere, tra le altre cose, un check alla giunta Gualtieri.
gualtieri