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    RAI DA BONIFICARE - PD E FORZA ITALIA CHIEDONO TRASPARENZA SUI MAXI COMPENSI: “VIALE MAZZINI È FUORI CONTROLLO” - L’AZIENDA FA QUADRATO NASCONDENDOSI DIETRO LA SCUSA DEL “DANNO CONCORRENZIALE” - IL PIDDINO BOCCIA: “DEVE ESSERE NOTO L’ELENCO INTEGRALE DEI COSTI DI TUTTE DEL SOCIETÀ ESTERNE E I COMPENSI CHE ARRIVANO AI SINGOLI”


     
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    VIALE MAZZINI VIALE MAZZINI

    Da “la Stampa”

     

    Il giorno dopo la pubblicazione dei compensi di molte star della tv, dai rinnovi milionari di Antonella Clerici e Flavio Insinna, ai conguagli per gli extra di Vespa, Guardì, Frizzi e Giletti, la Rai presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Roma perché siano accertate «con urgenza» i responsabili della diffusione e pubblicazione dei documenti. Secondo viale Mazzini, che peraltro non smentisce il contenuto degli articoli pubblicati ieri da La Stampa , si tratta infatti di «documenti riservati contenenti informazioni sensibili sulla gestione aziendale, ad uso interno e del cda».

    francesco boccia con nunzia francesco boccia con nunzia

     

    E l' aver fatto filtrare quelle notizie sui compensi, secondo la Rai, equivale ad «azioni che procurano un danno significativo all' azienda chiamata ad operare in un mercato concorrenziale, dando un' immediata posizione di vantaggio agli altri operatori del mercato», in quanto sanno quanto percepisce questo o quell' altro personaggio televisivo. Per questa ragione, «Rai si impegna a tutelare in ogni sede e con ogni mezzo il proprio patrimonio aziendale e la propria reputazione».

     

    BRUNETTA BRUNETTA

    Quello dei compensi, troppo alti rispetto ai tetti imposti a tutta la pubblica amministrazione (240 mila euro), e da sempre coperti dal segreto aziendale, è un tema delicato. Ne ha riparlato ancora una volta il cda di viale Mazzini, proprio martedì sera senza approdare a nulla, e ne hanno parlato ieri tanti politici, di maggioranza e di opposizione.

     

    «La Rai temporeggia ancora sul tetto con una ennesima lettera a Mef e Mise», protesta Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Commissioni di vigilanza Rai. «Se il cda vuole ancora perdere tempo, con la lettera ai ministeri alleghi la lista dei compensi pubblicata da La Stampa, vero schiaffo a i cittadini!».

     

    ANZALDI ANZALDI

    Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), parla di «Rai fuori controllo» e chiede che «venga reso noto l' elenco integrale dei costi di tutte del società esterne e i compensi che arrivano ai singoli». Il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta ha invece presentato una interrogazione al presidente della Vigilanza Roberto Fico per far applicare «in maniera integrale il principio della trasparenza». Mentre Maurizio Gasparri (Fi) punta il dito contro «i comunisti col triplo Rolex, Michele Santoro e Lucia Annunziata», ed i loro compensi giudicati «eccessivi» rispetto a ruolo svolto e risultati d' ascolto.

     

    massimo giletti con antonio razzi massimo giletti con antonio razzi

    Da registrare poi due precisazioni da Bruno Vespa e Massimo Giletti. Il conduttore di Porta a Porta (il testo integrale è nella pagina delle lettere) ci tiene a precisare che il suo «contratto base del triennio 2014-2017 è di un milione e 300 mila euro» e non di un milione 800 mila euro che invece è il «tetto massimo», mentre i compensi per una prima serata speciale è di 30mila euro, per una seconda di 11.700 euro anziché 89.200 come riportato ieri.

     

    A sua volta Massimo Giletti, che preannuncia querela, spiega che «i 313 mila euro indicati come compensi extra non si riferiscono al 2016 ma rappresentano gli arretrati dei tre anni precedenti». E comunque il suo minimo garantito «non è di 500 mila euro l' anno, ma è molto più basso». Naturalmente è bene anche distinguere tra i cosiddetti stipendi e i costi di produzione. Da questo punto di vista i 2milioni 700mila euro versati alla «Zerostudio' s spa» di Michele Santoro a fronte di una serie di programmi non sono il compenso del giornalista televisivo ma il budget che la Rai mette a disposizione della produzione per realizzare una serie di puntate «chiavi in ma no».

    CAMPO DALL ORTO CAMPO DALL ORTO

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