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    RAISPORT: LA REDAZIONE SFIDUCIA IL PIANO EDITORIALE DI ROMAGNOLI: A GUIDARE IL FRONTE DEL NO I GIORNALISTI MESSI ALL'ANGOLO DAL NUOVO CORSO (QUALE?): VOLPI, VARRIALE, VACCARI. IL BUDGET SPESO PER SCONCERTI E PER TRASMETTERE LE PARTITE DI CHELSEA E BAYERN IN DIFFERITA (ASCOLTI VICINI ALLO ZERO) - LE CANNE DI ROCCO SCHIAVONE FANNO RESPIRARE BENE CAMPO DALL'ORTO


     
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    Marco Castoro per www.marcocastoro.it

     

    SCONCERTI ROMAGNOLI ANTINELLI SCONCERTI ROMAGNOLI ANTINELLI

    Raisport, la redazione sfiducia il piano editoriale di Romagnoli

     

    La redazione di Raisport è in fermento e lo ha dimostrato sfogandosi nelle urne. Il piano editoriale del direttore Gabriele Romagnoli non ha ottenuto la fiducia. Sono stati 58 i voti contrari, 55 quelli favorevoli e 4 le schede bianche. A guidare il fronte del No tutti quei giornalisti che si sono visti messi all’angolo dal nuovo corso. A cominciare da Jacopo Volpi, Enrico Varriale, Ivana Vaccari. A favore del sì ovviamente i vice direttori Marco Mazzocchi e Marco Franzelli.

     

    Nel mirino c’è l’andamento della gestione attuale e alcuni investimenti molto costosi che non hanno dato frutti. Cominciamo dagli ascolti: tutte le trasmissioni sportive in onda sulle reti generaliste sono in netto calo di ascolti, con l’unica eccezione di Novantesimo minuto che può vantare ancora una dote di share. La Domenica sportiva ha perso il 30% rispetto ai dati della stagione precedente, nella quale era già in discesa rispetto al passato. Calcio Champagne e Zona 11 non sono decollate.

     

    GABRIELE ROMAGNOLI 1 GABRIELE ROMAGNOLI 1

    Gran parte del budget a disposizione se n’è andato per l’ingaggio dell’opinionista principe Mario Sconcerti e per l’accordo con Chelsea Tv e Bayern Tv, allo scopo di trasmettere in differita alcune partite di campionato delle squadre allenate da Conte e Ancelotti. Commentate da Roma via tubo dai giornalisti della testata. Partite che fanno ascolti intorno allo zero per cento.

     

    Le canne di Rocco Schiavone fanno respirare bene Campo Dall’Orto

     

    Le canne di Rocco Schiavone fanno respirare meglio i vertici Rai. La serie con i casi del vice questore interpretato da Marco Giallini piace e fa ascolti, nonostante tutte le polemiche politiche scatenate in primis da Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello sul poliziotto sui generis che fuma gli spinelli e che a volte si lascia andare a metodi non proprio ortodossi nell’affrontare i delinquenti. Addirittura secondo i politici Schiavone «denigra la polizia di Stato, fa apologia della cannabis ed è un eroe per imbecilli, un farabutto, un corruttore, un corrotto, un violento».

    GIALLINI ROCCO SCHIAVONE GIALLINI ROCCO SCHIAVONE

     

    A riguardo è stata presentata perfino un’interrogazione parlamentare in cui si chiede che la serie tv non venga più trasmessa. Ma Rocco Schiavone continua a fare il pieno di ascolti. Mercoledì sera ha vinto la serata con una media di 3.783.000 telespettatori e uno share del 15,02%. Del vicequestore interpretato da Giallini non si evidenziano solo i modi bruschi o gli spinelli, ma anche i suoi valori umani e sentimentali. Nonché i suoi concetti folkloristici che sfoggia, tipo la graduatoria delle rotture di scatole da uno a dieci.

    GIALLINI ROCCO SCHIAVONE GIALLINI ROCCO SCHIAVONE

     

    E tutto questo al pubblico piace. In comune Schiavone e Montalbano hanno la partenza su Raidue. Il commissario giovedì 6 maggio 1999 fece la prima apparizione conquistando 6.251.000 spettatori (share del 24,45%), in pratica il doppio di Schiavone. Sulla seconda rete c’è rimasto fino al 2002 per poi passare all’ammiraglia. Nel corso degli anni è arrivato a essere visto da 11 milioni di persone.

     

    Nemo non è da prima serata

     

    Dall’inizio della settimana la Rai nella prima serata ha collezionato una media del 42% contro il 29,6% di Mediaset. Italia-Germania, Mika, Rocco Schiavone tutti successi. L’unica nota stonata riguarda Nemo, il quale non è decollato con lo spostamento al giovedì, anche se c’è stato un lieve miglioramento. Ora il traguardo del 4% di share non è più un miraggio. Tuttavia il format è troppo innovativo per la prima serata. Seppure abbia fatto meglio di Politics, l’altro nuovo programma di questa stagione Rai. Nemo ha bisogno di tempo. Forse sarebbe più adatto a una seconda serata.

     

    LUCCI MONTANINI petrini NEMO LUCCI MONTANINI petrini NEMO

     

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