rampelli meloni
(AGI) - "Una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro". E' quanto rischiera' - secondo una proposta di legge presentata a Montecitorio dall'esponente di Fdi, Rampelli, con la firma di una ventina di deputati del suo partito - chi continuera' a macchiarsi di 'forestierismo' linguistico, ovvero ad utilizzare termini non della lingua italiana innanzitutto nella pubblica amministrazione.
GIORGIA MELONI E FABIO RAMPELLI
Il vicepresidente della Camera da tempo porta avanti la battaglia contro l'utilizzo di termini stranieri. Fdi ha anche presentato a novembre un ddl a palazzo Madama (firmatario il senatore Menia) per 'costituzionalizzare' l'italiano come la lingua ufficiale della Repubblica.
Lo stesso Rampelli aveva annunciato qualche mese fa l'intenzione di affiancare alla proposta di legge costituzionale una ordinaria che per obbligare tutte le amministrazioni partecipate dallo Stato a utilizzare l'italiano. Anche nelle scorse legislature l'esponente di Fratelli d'Italia aveva presentato dei testi per salvaguardare la lingua italiana e istituire un 'Consiglio superiore' contro l'abuso di lingue straniere.
giorgia meloni
Ecco il dettaglio della pdl. Articolo 1: "La Repubblica garantisce l'uso della lingua italiana in tutti i rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino nonche' in ogni sede giurisdizionale". Articolo 2: "La lingua italiana e' obbligatoria per la promozione e la fruizione di beni e di servizi pubblici nel territorio nazionale". Ovvero gli enti pubblici e privati "sono tenuti a presentare" in lingua italiana qualsiasi documentazione "relativa ai beni materiali e immateriali prodotti e distribuiti sul territorio nazionale".
E ogni informazione presente in un luogo pubblico "ovvero derivante da fondi pubblici" deve essere trasmessa in lingua italiana. Inoltre, per ogni manifestazione, conferenza o riunione pubblica organizzata nel territorio italiano e' obbligatorio "l'utilizzo di strumenti di traduzione" per garantire "la perfetta comprensione in lingua italiana dei contenuti dell'evento".
rampelli meloni la russa
Articolo 4: "Chiunque ricopre cariche" all'interno delle istituzioni italiane, della pubblica amministrazione, di societa' a maggioranza pubblica e di fondazioni "e' tenuto" alla conoscenza e alla padronanza scritta e orale della lingua italiana, "le sigle e le denominazioni delle funzioni ricoperte nelle aziende che operano nel territorio nazionale" devono essere in lingua italiana.
E anche i "regolamenti interni delle imprese che operano nel territorio nazionale" devono essere redatti in lingua italiana. Con l'articolo 5 si punta a modificare l'articolo 1346 del codice civile, ovvero diventa obbligatorio l'utilizzo della lingua italiana nei contratti di lavoro: "Il contratto deve essere stipulato nella lingua italiana".
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