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GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN
"Se Giovanni Bazoli avesse un briciolo di dignità, dovrebbe chiedere scusa agli italiani e dimettersi immediatamente da ogni incarico pubblico". Così parlò Diego Della Valle il 21 giugno scorso, riferendosi all’inchiesta giudiziaria su Ubi Banca nella quale il presidente di Intesa è indagato. Due giorni dopo l’ottantaduenne Abramo annunciò che l’avrebbe trascinato in tribunale perché “da troppo tempo si rivolge con ingiurie”. Per esattezza, dai tempi di Cesare Geronzi e dei “due arzilli vecchietti” che il patron della Tod’s voleva mandare ai giardinetti.
ferruccio de bortoli
Ma il tempo passa e le ingiurie anche. E i comuni nemici aiutano a dimenticare gli sgarbi reciproci. Così nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra Della Valle e Bazoli per parlare di Rcs e di come compattare un fronte che resista all’avanzata di John Elkann e della Fiat. Un incontro al quale hanno lavorato, nelle vesti di accorti mediatori, l’ad di Intesa Carlo Messina e Marco Tronchetti Provera, che con Pirelli controlla il 5% di via Solferino.
DELLA VALLE ELKANN
Sulla scelta del prossimo direttore del “Corriere della Sera”, lo Scarparo e Nonno Abramo hanno concordato che o si trova un autentico fuoriclasse oppure tanto vale tenersi l’affidabilissimo (per loro) Ferruccio De Bortoli. E par di capire che per loro Mario Calabresi non figuri alla voce “fenomeni”.
I due ex duellanti hanno concordato di rivedersi nelle prossime settimane, ma intanto va registrata la strepitosa battuta di Della Valle al vecchio banchiere: “Vede, anche io sono odiato da Marchionne, ma mai quanto Marchionne odia gli Agnelli”.