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    CORRIERE IN AGONIA – PER LA DIREZIONE DEL “CORRIERE” ORMAI È SPRINT A DUE TRA CARLO VERDELLI (SPONSOR ELKANN) E LUCIANO FONTANA (SPONSOR BAZOLI) – ELKANN COMPRA LA QUOTA DELLA VALLE E PRENDE TUTTO? – NO AD ANSELMI E CAZZULLO - NAGEL HA TERRORIZZATO I SOCI DICENDO: O STIAMO UNITI O RCS VA IN BANCAROTTA


     
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    Colloqui e ultime trattative incrociate sull’asse Torino-Milano per la partita del Corriere della Sera. Venerdì è previsto un cda di Rcs e potrebbe essere quello buono per la decisione sul prossimo direttore del giornale di via Solferino.

    MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI

     

    I grandi soci sono tenuti insieme con lo spago da Alberto Nagel, che ha convinto i vari Bazoli, Elkann e Della Valle a presentare una lista unica per l’assemblea di fine mese con Maurizio Costa presidente e Rotolone Scott Jovane confermato amministratore delegato.

     

    Il banchiere di Mediobanca ha ripetuto a tutti i suoi interlocutori che senza una gestione unitaria il gruppo andrebbe incontro alla bancarotta. Un argomento che ha fatto breccia anche con lo Scarparo marchigiano, in passato assai critico con la gestione di Rcs.

     

    GIANNI LETTA E GIOVANNI BAZOLI CHE RICEVE LA LEGION D ONORE FOTO LAPRESSE GIANNI LETTA E GIOVANNI BAZOLI CHE RICEVE LA LEGION D ONORE FOTO LAPRESSE

    In particolare, Nagel ha fatto capire a Della Valle che se non fa casino e non alza i toni ha buone possibilità di vendere il suo 8%  e di conseguire anche una minima plusvalenza. A comprare dovrebbe essere John Elkann, non attraverso Fiat (che ha già il 16% e a Marchionne basta e avanza), ma tramite la finanziaria di famiglia Exor. In ogni caso Della Valle, con tutti i debiti che ha Italo-Ntv, ha un assoluto bisogno di mantenere buoni rapporti con le banche. Compresa Intesa Sanpaolo, presieduta dal suo arcinemico Abramo Bazoli.

     

    Fuori dal “modulo Nagel” sono rimasti solo Umberto Cairo e i grandi fondi americani, che in Rizzoli vorrebbero un robusto “cambio della governance”. Insomma, un altro amministratore delegato.

    della valle della valle

     

    Ma se la poltrona di Scott Jovane ormai appare blindata, le attenzioni ora sono tutte su quella di direttore del Corriere. Ferruccio De Bortoli lascerà dopo l’assemblea e per il momento sono in corsa per succedergli tre giornalisti, con differenti chance.

     

    LUCIANO FONTANA LUCIANO FONTANA

    Bazoli, indebolito nella sua banca anche dall’allentamento del legame con il suo braccio destro Franco Dalla Sega, è fieramente arroccato sulla scelta di Luciano Fontana, vicedirettore scelto e benedetto da De Bortoli. Fontana è il classico uomo-macchina ma non scalda i cuori degli altri azionisti che vorrebbero un nome più carismatico.

     

    A Torino, dopo aver rinunciato al progetto di portare a Milano Mario Calabresi, il giovane Elkann punta su Carlo Verdelli. L’ex direttore della “Gazzetta dello Sport” e di “Vanity Fair” piace anche a Tronchetti Provera, a Mediobanca e a Unipol-Sai e nel curriculum può vantare anche il fatto di essere stato vice di De Bortoli ai tempi della sua prima direzione. Insomma, conosce bene la baracca. L’unico che gli si oppone è Della Valle, proprietario della Fiorentina, per via di antiche ruggini dei tempi della Gazzetta. Ma a questo Della Valle in uscita, probabilmente, gli altri soci non lasceranno alcun potere di veto.

    carlo verdelli carlo verdelli

     

    Un terzo nome per via Solferino è quello di Aldo Cazzullo, notista politico e intervistatore di tutti i potenti che passa il sistema. Cazzullo non dispiace a nessuno, ma Bazoli ha messo in guardia i soci dal rischio di scegliere un giornalista che non ha esperienze manageriali, ma ha sempre e soltanto scritto. Un ragionamento che gli è stato fatto dall’amico Carlo De Benedetti, editore del giornale concorrente, che ha raccontato al banchiere bresciano come lui si sia ben guardato dal nominare direttore di “Repubblica” un grande giornalista come Federico Rampini.  Insomma, il nome di Cazzullo è nella short list finale, ma non ha grandi chance di successo.

     

    Aldo Cazzullo e Francesco Guccini Aldo Cazzullo e Francesco Guccini

    Nella lista dei “finalisti” doveva esserci un quarto personaggio: Giulio Anselmi. Il presidente dell’Ansa, anche lui in passato ex vicedirettore del Corriere, metteva d’accordo tutti i soci milanesi, sia bancari che non, e aveva anche il via libera di Della Valle. Ma su Anselmi c’è stato il fuoco di sbarramento totale di John Elkann in persona.

     

    romano prodi e giulio anselmi romano prodi e giulio anselmi

    Motivo? Non certo il fatto che abbia diretto anche la Stampa prima di Calabresi, ma un episodio specifico: da direttore del giornale della Fiat avrebbe dato troppo risalto allo scandalo coca-trans del quale fu protagonista Lapo Elkann nell’ottobre 2005. Anselmi ebbe l’ardire di mettere la notizia in prima pagina. Insomma, eccesso di schiena dritta da pagare ancora a 10 anni di distanza.  

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