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    1. RE GIORGIO C’È E DETTA IL CALENDARIO DA VERO RE. NON SI DIMETTERÀ A DICEMBRE, PRIMA DELLA FINE DEL SEMESTRE EUROPEO, E NON INTENDE FARSI STRUMENTALIZZARE PER FRENARE LE RIFORME. UN MESSAGGIO PER BERLUSCONI, CHE VORREBBE VOTARE PER IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PRIMA DI APPROVARE LA NUOVA LEGGE ELETTORALE 2. LA MOSSA DI BELLA NAPOLI È UN GRANDE ASSIST A RENZIE, IMPEGNATO IN UNA CORSA CONTRO IL TEMPO PER FAR APPROVARE L'ITALICUM AL SENATO ENTRO GENNAIO 3. L’ARMA DELL’OSTRUZIONISMO RESTA UN’ARMA IN TASCA AL BANANA CHE PRETENDE UN PRESIDENTE CHE GLI CONSENTA DI AGGIRARE LA LEGGE SEVERINO SULL’INCANDIDABILITÀ


     
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    Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

     

    1.AVVISI AI NAVIGATI

    NAPOLITANO RENZI NAPOLITANO RENZI

    Re Giorgio c’è e gioca ancora pesante. Ieri sera ha fatto sapere che non si dimetterà a dicembre, prima della fine del semestre europeo, e che non intende farsi strumentalizzare per frenare le riforme. Un messaggio diretto a Silvio Berlusconi, che vorrebbe votare per il nuovo presidente della Repubblica prima di approvare l’Italicum.

     

    La mossa di Bella Napoli è un grande assist a Renzie, impegnato in una corsa contro il tempo per far approvare la nuova legge elettorale al Senato entro gennaio. Secondo “Repubblica” l’ex Cavaliere si sarebbe già arreso al calendario del premier, ottenendo però la garanzia che l’Italicum venga congelato in attesa dell’approvazione definitiva della riforma del Senato. Insomma, niente elezioni per almeno un anno.

     

    silvio berlusconi silvio berlusconi

    In ogni caso la partita è ancora aperta perché il Banana cambia idea spesso e l’arma dell’ostruzionismo resta un’opzione sul tavolo di Forza Italia. La decisione fondamentale, però, per Berlusconi resta quella sul ruolo da giocare nell’elezione del prossimo presidente. Un presidente dal quale si aspetta un atto di clemenza che gli consenta di aggirare la legge Severino sull’incandidabilità.

     

    Se non vuole restare tagliato fuori dalla scelta dell’erede di Napolitano, l’ex premier non potrà gettare alle ortiche il Patto del Nazareno sulle riforme. Oltre a tutto Renzi non fa nulla per nascondere il fatto che per il Quirinale è pronto ad accordarsi con i centristi, con i transfughi dell’M5S e con i grillini stessi. Insomma, tutto fa presumere che Berlusconi sull’Italicum chinerà la testa, con il fondamentale contributo di Re Giorgio. Arbitro giocatore fino all’ultimo.

    Stefano Fassina Stefano Fassina

     

     

    2. BUONI TUTTI, MUOVE RE GIORGIO

    Il capo dello Stato detta il calendario da vero capo: “L’avvertimento di Napolitano. ‘Non mi dimetto nel 2014, decido dopo il semestre Ue’. Il Colle mette fine alle voci su un addio immediato. I timori che la corsa alla successione paralizzi le Camere”. “Mossa del premier: approvare l’Italicum e congelarlo fino all’abolizione del Senato” (Repubblica, pp. 2-3). Corriere: “Napolitano e le dimissioni: tempi ancora da valutare. Il presidente non vuole dare alibi sulle riforme: sono separate dalle mie scelte” (p. 5). Messaggero: “L’irritazione del Capo dello Stato: basta alibi per non fare le riforme” (p. 4). Il Giornale la mette così: “Napolitano nervoso: ‘Lascio quando dico io’. E il premier teme Draghi” (p. 2).

    GIANNI CUPERLO GIANNI CUPERLO

     

    La Stampa riassume la strategia di Pittibimbo: “Legge elettorale. Renzi vuole l’ok prima del voto per il Colle. Stop a Berlusconi. Direzione Pd: bruciamo le tappe. Fassina, Cuperlo, Zoggia e D’Attorre lasciano l’aula: solo due civatiani votano no” (p. 2). Poi, le mosse sul Quirinale: “L’accordo su un nome di alto profilo potrebbe tagliare fuori Forza Italia. Per l’elezione del Capo dello Stato, il premier potrebbe puntare a un’intesa con i centristi” (p. 3). Messaggero: “Matteo incassa la sponda del Colle e avverte Berlusconi: dentro o fuori. Messaggio ad Arcore: l’accordo sulla legge elettorale non è più negoziabile” (p. 5).

     

    GIANROBERTO CASALEGGIO E ELENA SABINA DEL MONEGO GIANROBERTO CASALEGGIO E ELENA SABINA DEL MONEGO

    Il Cetriolo Quotidiano spara in prima pagina il nome del nuovo presidente della Repubblica: “Riccardo Muti al Quirinale. ‘Renzi l’ha chiesto a mio padre’. Il figlio del maestro: ‘E’ una proposta seria del premier, ne abbiamo parlato in famiglia’. Ieri il direttore d’orchestra era a Firenze: ‘Nella vita, come in politica, bisogna osare’. Il pranzo con Nardella e il concerto con lady Agnese” (p. 1). C’è da augurarsi che lo eleggano presidente già solo per il figlio.

     

     

    3. LA STRADA STRETTA DEL BANANA

    Dopo il pranzo del lunedì con i figli e i suoi capi-azienda, il Cavaliere è sempre prudente. Corriere: “La cautela di Berlusconi per avere garanzie sul Colle. L’idea di non rompere il Patto e incidere nella partita del Quirinale” (p. 6). Pur di avere la grazia, concorrerebbe ad eleggere Massimo Giletti.

     

    Beppe grillo a palermo Beppe grillo a palermo

     

    4. UN, DUE, TRE, GRILLINO!

    Forse per oggi non espellono nessuno, nel Movimento Cinque Stelle. Repubblica: “M5S, la tregua armata tra dissidenti e falchi. Il diktat di Casaleggio. Il ‘guru’ oggi a Roma per incontrare il direttorio a cinque. L’attacco di Pizzarotti: ‘Grillo non può decidere per tutti’. In molti adesso si mettono in regola con i bonifici pubblicandoli sul sito Tirendiconto. Voci insistenti sulla espulsione del sindaco di Parma dopo la sua apparizione in tv” (p. 6). La Stampa punta il dito sul blog di Beppe Grillo: “La fuga dei militanti M5S. ‘Piattaforma inadeguata. Ci sentiamo impotenti’. Cala l’attivismo online: in Parlamento non contiamo. ‘Uno commenta le proposte, ma non c’è mai un riscontro’” (p. 4).

     

    ruby al mare ruby al mare

    Il Giornale denuncia in prima pagina: “Renzi si compra i grillini. Il premier annuncia intese con i Cinque Stelle. Una telefonata smaschera l’apertura del mercato”. Dentro, spiega: “Renzi strizza l’occhio ai fuoriusciti grillini: ‘Coinvolgere chi non dipende più dal sacro blog’. Una telefonata al dissidente Artini smaschera il via alle trattative” (p. 4).

     

     

    5. POVERO BANANA, NON LO VOGLIONO ASSOLTO

    La procura generale di Milano ricorre in Cassazione contro l’assoluzione di Berlusconi nel caso Ruby e riapre il caso. Repubblica: “Berlusconi diede ordini per far liberare Ruby’, la tesi del pg in Cassazione. Il ricorso contro l’assoluzione mette sotto tiro anche la condotta del funzionario di questura che non ‘sbugiardò’ l’allora premier. ‘Ostuni doveva dire al premier che la minore non era affatto egiziana’. In sette minuti era chiara l’identità della ragazza fermata. ‘Venne taciuta per avere futuri favori” (p. 9). Favori che però non risultano esserci stati.

     

    Andrea Orlando Andrea Orlando

     

    6. ALTRO CHE PROCESSO ETERNIT

    C’eravamo tanto indignati per la sentenza della Cassazione sul caso Eternit ed ecco la pronta risposta della politica: “Il governo rinvia sulla prescrizione. Il Consiglio dei Ministri è diviso: dubbi sull’applicazione ai processi in corso. Via libera alla non punibilità dei reati lievi” (Repubblica, p. 7). Anche il Corriere registra lo stop: “Nessuna pena per i reati minori, ma salta l’intesa sulla prescrizione” (p. 9). Idem sul Cetriolo Quotodiano: “Un’altra palude: la prescrizione” (p. 5). Già archiviati i roboanti proclami della politica, Renzie compreso, su una rapida riforma. Per la Stampa renziana invece fila tutto liscio: “Via libera del governo. La prescrizione sarà allungata” (p. 5).

    carlo fuortes e pier carlo padoan carlo fuortes e pier carlo padoan

     

     

    7. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

    L’Italia è in recessione e arrivano nuove conferme ufficiali, se ve ne fosse bisogno. Corriere: “L’Italia frena, ma lo spread è ai minimi. Istat: nel terzo trimestre Prodotto interno lordo giù dello 0,5%. Il differenziale con i titoli tedeschi scende a quota 129 punti”. “Il motore (più) inceppato. I mercati tifano per la Bce. L’attesa per le mosse di Draghi che potrebbero aiutare la ripresa. Il calo del prezzo del petrolio avvantaggerà i Paesi importatori come l’Italia” (pp. 2-3).

     

    marianna madia marianna madia

    Intanto i maggiori paesi europei si danno una mossa sulla lotta all’evasione fiscale: “Tasse, stop alla concorrenza sleale’. Italia, Francia e Germania chiedono a Bruxelles una direttiva per l’armonizzazione dei sistemi fiscali. Lettera dei ministri dell’economia: gli atteggiamenti non cooperativi danneggiano il mercato interno” (Stampa, p. 6).

     

     

    8. MA FACCE RIDE!

    Il ministro Marianna Madia al Messeggero: “Contro il caos delle leggi in arrivo 5 nuovi codici” (p. 7). Il segreto della semplificazione è nella rilegatura.

     

     

    vladimir putin al sole vladimir putin al sole

    9. I DISPETTI DELLO ZAR VLAD

    Botta di fortuna per Eni, che non sapeva come uscire dall’imbarazzante impegno sul gasdotto South Stream. Forse ci pensa Putin che fa tutto da solo. “Putin rinuncia al gasdotto con l’Eni. South Stream non si farà: ‘L’Unione Europea ci ha boicottati, andremo in altre regioni’. Ma il progetto ‘alternativo’ potrebbe essere irrealizzabile se non sarà tolto l’embargo”. “Rublo, petrolio, sanzioni. Così il Cremlino ha ceduto. E gli italiani potrebbero riuscire a tirarsi fuori senza danni. La Russia ha visto ridursi il prezzo del petrolio del 40% da giugno” (Corriere, pp. 12-13). 

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