Fabio Rossi per "il Messaggero"
guido bertolaso sbrocca
Il borsino delle Amministrative, sul fronte del centrodestra, è ancora in evoluzione: Guido Bertolaso sembra in lieve ripresa, Andrea Abodi resta stabile, altre alternative al momento non sono sul tappeto, ma potrebbero presentarsi nelle prossime settimane. Ufficialmente, gli alleati non hanno fretta di scegliere il nome del candidato per la corsa del Campidoglio: «Il rinvio del voto a ottobre, in una situazione politica e sanitaria così incerta, non ci spinge di certo ad accelerare la decisione», osserva un esponente di primo piano di Forza Italia.
GUIDO BERTOLASO
I TEMPI La scadenza è stata spostata a dopo Pasqua, ma la sensazione è che si potrebbe arrivare a fine aprile prima di chiarire il quadro, visto che manca ancora una data per la prossima riunione del tavolo sulle elezioni. Peraltro anche la situazione sul fronte opposto è ancora tutta da definire: Enrico Letta ha rilanciato le primarie per il centrosinistra, Virginia Raggi è ufficialmente in campo per cercare la riconferma e Carlo Calenda al momento non manifesta intenzioni di fare un passo indietro.
L' idea è che Pd e M5S possano andare separati al primo turno, con un tacito patto di non belligeranza in campagna elettorale, per poi puntare alla convergenza al ballottaggio. «È evidente che il Pd non può sostenere Virginia Raggi - ha detto ieri Roberto Gualtieri - Esprimerà una propria candidatura nel quadro di un' alleanza larga e progressista».
GIORGIA MELONI
Secondo l' ex ministro dell' Economia, «sul sindaco uscente il Pd ha un giudizio non positivo, quindi si lavora per esprimere una forte candidatura: è un inciampo rispetto alla visione nazionale, ma è un problema che possiamo affrontare». La partita di Roma è strettamente legata al tavolo nazionale del centrodestra, in una tornata amministrativa che vede al voto altre città molto importanti come Milano, Napoli e Torino. E l' elemento nuovo potrebbe arrivare dalle Regionali che dovranno svolgersi nuovamente in Calabria, dopo la prematura scomparsa della governatrice forzista Jole Santelli.
Qui Fratelli d' Italia punta forte sulla deputata Wanda Ferro, già presidente della Provincia di Catanzaro e sconfitta da Mario Oliverio, nel 2014, nella corsa al vertice della Regione.
L' eventuale nomination calabrese per la parlamentare del partito di Giorgia Meloni darebbe nuova linfa al pressing, portato soprattutto da Forza Italia, per l' ipotesi Bertolaso. L' attuale vice commissario straordinario per l' emergenza Covid è da sempre considerato il candidato ideale dagli azzurri, che già avevano tentato di far convergere il centrodestra sul suo nome cinque anni fa, quando alla fine l' alleanza si spaccò presentando due candidature separate: la presidente di Fratelli d' Italia e Alfio Marchini.
grillo raggi
IL BORSINO L' ex capo della Protezione civile incontra anche il favore della Lega, che non avrebbe nulla da obiettare sulla su candidatura.
Resta da convincere Fratelli d' Italia, che a Roma rivendica la golden share del centrodestra e che a ottobre punta a consolidare la propria leadership nella Capitale: per Bertolaso restano dubbi legati alla gestione del piano vaccinale in Lombardia e alla sua efficacia in campagna elettorale. Ma c' è anche una coda della questione, che si allunga sulle prossime elezioni alla Regione Lazio, in programma nel 2023: la Lega vorrebbe per sé la scelta del candidato governatore, che potrebbe essere Claudio Durigon, coordinatore regionale del Carroccio.
raggi zingaretti
Ma Fratelli d' Italia non è d' accordo e, non intestandosi la nomination per il Campidoglio, avrebbe inevitabilmente più forza contrattuale da spendere nella futura trattativa per la Pisana. Altrimenti, in pole position resterebbe Abodi, disponibile a «mettersi in gioco per spirito di servizio verso Roma». Tutto ciò è valido a meno che il Pd non riesca a trovare un accordo con i Cinquestelle - ma per farlo deve far fare un passo indietro Virginia Raggi - già al primo turno. E a quel punto la partita diventerebbe molto più complicata per il centrodestra, che potrebbe decidere di cambiare strategia: non più un nome proveniente dalla società civile ma un politico a tutto tondo, come potrebbero essere Chiara Colosimo, Maurizio Gasparri o Francesco Storace.
ROBERTO GUALTIERI ENRICO LETTA