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    REDDITO NEL NASO - È DI QUASI 20 MILIONI DI EURO LA CIFRA PERCEPITA INDEBITAMENTE DAI “FURBETTI” DEL REDDITO: AUTO DI LUSSO, FIGLI INVENTATI, PRECEDENTI PER REATI DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA. TRA I CASI SCOPERTI DAI CARABINIERI IN CINQUE MESI CE NE SONO DI INCREDIBILI - DI MAIO: “ATTENZIONE A NON BUTTARE IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”


     
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    DI MAIO, TRUFFE REDDITO? NON BUTTIAMO BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA

     (ANSA) - "Abbiamo deciso di apportare modifiche alla legge sul Reddito di cittadinanza, innanzitutto facendo un tagliando. Ma io non ho mai sentito nel dibattito sulle truffe alle pensioni di invalidità che qualcuno voleva abolire le pensioni di invalidità.

     

    L'1% delle truffe è legato al Rdc, questo però ha una visibilità maggiore rispetto alle altre. Attenzione a non buttare il bambino con l'acqua sporca". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, presentando il suo libro 'Un amore chiamato politica" alla libreria Feltrinelli a Roma. "Renzi e Salvini lo attaccano ma ne hanno votato il rifinanziamento in Cdm, non un anno fa, 8 giorni fa", ha concluso.

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    REDDITO DI CITTADINANZA, CHI SONO I «FURBETTI»: DA NAPOLI A TARANTO, GLI IRREGOLARI CHE INTASCAVANO L’ASSEGNO

    Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

     

    Auto di lusso, figli inventati, precedenti penali per reati di criminalità organizzata: ci sono casi incredibili tra quelli scoperti dai carabinieri indagando sui percettori del reddito di cittadinanza. In cinque mesi - tra il 1° maggio e il 17 ottobre - sono state scoperte «4.839 posizioni irregolari, (i cosiddetti furbetti, ndr) il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone». La cifra percepita indebitamente è di quasi 20 milioni di euro.

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    Tra il 2019 e il 2021 la cifra totale di aiuti economici finita nelle tasche sbagliate sfiora i 48 milioni di euro. Sono più di 41 milioni solo nel 2021, ottenuti da chi ha percepito irregolarmente il reddito di cittadinanza.

     

    I figli

    Scrivono i carabinieri: «A Nova Siri un cittadino asiatico ha dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando nel Paese d’origine. A Napoli si registra aveva due nuclei familiari che avevano ambedue chiesto e ottenuto il beneficio.

     

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    In provincia di Caserta un uomo si è inventato una famiglia che non aveva e tutti prendevano i soldi. In provincia di Bari una donna si era ‘dimenticata’ di indicare, non solo la targa o l’estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge. In provincia di Caserta 8 persone dello stesso nucleo familiare hanno falsamente attestato di appartenere a 3 distinte famiglie e di risiedere in altrettante unità abitative, pur abitando nello stesso stabile».

     

    Auto e altri beni

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    Secondo il dossier «in provincia di Avellino un uomo aveva una Ferrari , numerosi immobili e terreni di proprietà. Un altro prendeva i soldi nonostante fosse accusato di essere il reggente del clan camorristico «Cavalese». Ad Isernia una donna, titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli, con false attestazioni relative alla residenza, al reddito percepito e all’attività lavorativa, ha indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza.

     

    IL REDDITO DI CITTADINANZA IL REDDITO DI CITTADINANZA

    In provincia di Lecce i soldi venivano erogati a un detenuto ai domiciliari proprietario di una grossa imbarcazione da diporto. A Taranto un 71enne disoccupato che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il proprietario, unitamente alla moglie ed al figlio conviventi, di ben 17 autovetture e di una motocicletta, tra cui una BMmw, 1 Mini Cooper, 3 Jeep, 2 Smart e una Kawasaki Ninja. Un altro risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso. Inoltre un percettore del reddito faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato rispettivamente redditi pari a euro 324.000, 143.000 e 164.000. In provincia di Potenza è stato denunciato il titolare di una scuola di ballo.

     

    Criminalità

    mafiosi con il reddito di cittadinanza mafiosi con il reddito di cittadinanza

    Ci sono molti detenuti tra chi prende il reddito nonostante sia uno dei divieti espressi contenuti nella legge: «In provincia di Napoli sono stati denunciati tra gli altri 80 soggetti, tutti contigui alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riusciti ad ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.

     

    A Bari Palese un noto pluripregiudicato (arrestato il mese scorso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, per furto) aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante fosse colpito da Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, avendo omesso di comunicare l’esistenza della misura di prevenzione a suo carico. In provincia di Brindisi un anziano esponente di rilievo della Sacra Corona Unita, ha percepito il reddito omettendo di comunicare di essere sottoposto alla misura della detenzione domiciliare».

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    Gli stranieri

    In provincia di Barletta «le irregolarità emerse hanno riguardato cittadini stranieri sia comunitari, sia extra UE, che hanno falsamente dichiarato di riunire il requisito della residenza in Italia da oltre 10 anni, risultando in realtà presenti da periodi molto più brevi, o addirittura già cancellati all’anagrafe poiché irreperibili da anni, ma artatamente ricomparsi e reiscritti soltanto ai fini della presentazione della domanda tesa a ottenere il reddito di cittadinanza.

     

    Altri ancora, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall’anagrafe comunale poiché resisi irreperibili o rientrati nel proprio Paese di origine, tornando in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito. Vi sono stati anche casi di numerosi soggetti che hanno dichiarato di far parte di nuclei familiari composti da 15-20 persone asseritamente residenti nella stessa abitazione, ma in realtà per l’anagrafe irreperibili o inesistenti».

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