Diodato Pirone per “Il Messaggero”
renzi referendum costituzionale
Gli ultimi sondaggi relativi all' orientamento degli italiani sul referendum sulla riforma della Costituzione danno in leggero vantaggio il No. Sia l' Ipr Marketing di Antonio Noto che l' Istituto Piepoli di Nicola Piepoli concordano sulle cifre: 52% per il No e 48% per il Si. Se si votasse oggi. Ma ovviamente è impossibile stabilire fin d' ora cosa decideranno davvero gli italiani in autunno.
«Sarà una campagna elettorale molto interessante perché nulla è scontato - spiega Noto - L' unica previsione che al momento mi sento di indicare è che l' affluenza potrebbe essere un elemento decisivo per l' eventuale vittoria del Si perché i dati attuali riflettono la maggiore motivazione degli elettori appartenenti alle aree politiche contrarie alla riforma».
nicola piepoli
Un altro elemento di incertezza deriva da quello che i sondaggisti chiamano la tendenza di fondo. Spiega Piepoli: «Fino a primavera non c' è stata partita: il Si aveva un vantaggio enorme. Da maggio in poi invece il No ha mostrato un trend di costante ascesa la cui forza si è però molto indebolita nelle ultime settimane. Se oggi dovessi dire qual è la tendenza dominante non sarei in grado di indicarla. Direi che la partita è apertissima».
ANTONIO NOTO
Secondo gli spin doctor la partita del referendum finirà per intrecciarsi soprattutto con quella, complicatissima, del destino (e degli equilibri di potere) del centrodestra italiano. «Quest' area rappresenta grosso modo un terzo dell' elettorato italiano - sottolinea Piepoli - Da quando è apparsa nell' arena politica la stella di Stefano Parisi questo segmento di elettorato sta dando segni di riscossa ma non è ancora chiaro da che parte si schiererà sulla riforma costituzionale. Al momento gli elettori di centrodestra sono divisi grosso modo a metà e probabilmente saranno gli spostamenti di segmenti marginali di questo elettorato a determinare l' esito finale del referendum. La resurrezione del centrodestra tuttavia non è un' operazione facilissima anche se Parisi ha già profondamente cambiato lo scenario e tutto resta possibile perché l' esito di questo processo è imponderabile».
pd perde dappertutto
«Ma anche a sinistra i giochi sono ancora all' inizio - spiega Noto - I dati emersi finora fanno emergere una sostanziale contrarietà alla riforma costituzionale di un terzo dell' elettorato del Pd o delle formazioni satelliti. Dunque sarà determinante per i Comitati per il Si usare leve che siano in grado di attrarre e convincere l' elettorato che si sente più classicamente di sinistra senza regalarlo al fronte avversario».
Ma l' intreccio degli equilibri politici del tripolarismo italiano con il referendum sono comunque solo uno degli elementi di imponderabilità che impediscono ai carotaggi dei sondaggisti di offrire certezze. L' altro elemento magmatico sta nel dato fisiologico della lontananza del voto.
CUPERLO RENZI CIVATI
«Finora - dice Noto - sono pochi gli italiani bene informati sui contenuti del referendum. Si tratta di persone fra i 30 e i 60 anni, con un grado di scolarità medio e/o medio-alto e con una buona occupazione. Al di fuori di questi segmenti di popolazione il referendum è di fatto un illustre sconosciuto con il quale la gran parte della popolazione inizierà a confrontarsi sul serio una ventina di giorni prima del voto».
«Molti non hanno ancora un' opinione precisa - aggiunge Piepoli - Tuttavia nei nostri sondaggi abbiamo notato non senza stupore che moltissimi italiani intendono andare a votare per il referendum. Ormai siamo al settimo carotaggio e in tutti i casi la risposta positiva alla domanda Andrà a votare? è oscillata in una quota fra l' 84 e l' 89% . Questo non vuol dire che poi l' affluenza sarà così alta ma non mi stupirei se si superasse il 70% o si arrivasse ad un livello molto vicino a questa cifra».
pd via giubbonari 2
Un elemento che probabilmente potrebbe favorire i Si. «Attualmente la nostra stima dei votanti non va molto oltre il 50% - spiega Noto - Tuttavia sembra probabile che l' aumento dell' affluenza possa andare soprattutto a favore del Si. Molto dipenderà da stile e contenuti della campagna elettorale, a partire da quelli del premier Matteo Renzi».