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    ANCHE FORMICA, NEL SUO PICCOLO, S’INCAZZA – “SONO MOLTO DELUSO DEL VOTO NELLA DIREZIONE DEL PD SUL REFERENDUM. È UNA RESA ALL’ANTIPOLITICA. QUELLO CHE IL PD NON CAPISCE, UBRIACATO DAL MINIMALISMO GOVERNISTA, È CHE QUESTO SFREGIO NON È CORREGGIBILE CON UNA LEGGE PROPORZIONALE” - “LA MERAVIGLIA NON È CHE DI MAIO NON SIA CONSAPEVOLE. MA GLI EREDI DEL PCI E DELLA DC NATI SULLA COSTITUZIONE CHE DIVORZIANO PER UN PIATTO DI LENTICCHIE. CONTE? È FIGLIO DI...”


     
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    Luca Telese per “la Verità”

     

    RINO FORMICA CRAXI RINO FORMICA CRAXI

    «Sono molto deluso del voto nella direzione del Pd. Vedo in quella scelta a favore del sì una resa all' antipolitica».

     

    Non le piace il taglio dei deputati?

    (Silenzio, sospiro) «Lo considero una pericolosa follìa».

     

    E cosa le sarebbe piaciuto che facesse il Pd?

    «Mi aspettavo che gli eredi di due tradizioni novecentesche che hanno partecipato alla scrittura della Costituzione capissero il rischio di questo voto. Che avessero un sussulto».

     

    Mi spiega questo rischio?

    «Proverò a spiegarle in modo semplice una cosa molto complessa: questo voto è contro la Costituzione del 1946».

    nicola zingaretti ballerino nicola zingaretti ballerino

     

    Dice?

    «Ne sono assolutamente convinto. Non è pericoloso solo per i suoi effetti immediati, ma soprattutto per quelli che potrà produrre nel tempo, perché scardina il meccanismo di garanzia della nostra Costituzione».

     

    Rino Formica, 93 anni, ultimo grande vecchio della Repubblica, è ancora oggi un uomo di una lucidità sorprendente: memoria di ferro, rigore monastico, non usa il telefonino per scelta. Legge ancora tutta la mazzetta dei giornali dalla prima all' ultima riga. Quando ha iniziato a fare politica - a 16 anni - in Italia c' era ancora la monarchia.

     

    LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI BY EDOARDOBARALDI LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI BY EDOARDOBARALDI

    Cosa le interessa di più, alla sua veneranda età?

    «Il mondo».

     

    È una bella preoccupazione.

    «Mi sembra che non abbiamo ancora capito fino in fondo gli effetti del Covid. Cambierà un modo di vivere della società. I costumi, le abitudini, la forma mentis».

     

    E lei ha paura del Covid?

    «No. Credo di appartenere ad una generazione fortunata. Nel 1943 avevo 16 anni ed ero già impegnato politicamente. Ho visto la guerra, l' occupazione tedesca, l' occupazione degli alleati. La fuga di un Re...».

    rino formica rino formica

     

    E questo la immunizza?

    (Ride) «Dal virus no, dalla paura sì. Sono nato nella precarietà, nulla poteva essere dato per definito».

     

    Il suo dna politico è di sinistra.

    «Mi sono formato nella sinistra socialista nel segno di Eugenio Colorni. Vuole sorridere?».

     

    Magari.

    «Ero nella corrente che vedeva i difetti del massimalismo e del riformismo, quando si disputava, un secolo fa, tra rivoluzionari e riformisti. E poi fra miminalisti e massimalisti».

     

    giuseppe conte luigi di maio enzo amendola giuseppe conte luigi di maio enzo amendola

    E cosa la fa sorridere?

    «Il fatto che se lei ora mi parla di Di Maio e Zingaretti io delle dimostro che non è cambiato nulla».

     

    Vuole usare quelle stesse categorie?

    «Cos' è il M5s se non una variante di quella storia che oscilla tra il massimalismo e il populismo romantico? E quale è il dilemma di Zingaretti se non l' eterno oscillare tra governismo minimale e populismo massimalista».

     

    E il vero riformismo?

    «Era raro, allora come oggi».

     

    conte di maio conte di maio

    Come si spiega questa analogia?

    «Non credo che Di Maio abbia studiato la storia politica del Novecento, diciamo. Ne è un emulo inconsapevole. Ma queste sono le culture profonde, le malattie che hanno imbevuto il nostro Paese. Condizionamenti antichi che si sono trasmessi, anche nella più beata incoscienza».

     

    Prosegua.

    «Andiamo a studiare la composizione del governo giallorosso? Il populismo del M5s ha un' anima reazionaria e antisistema e un' anima che viene dalla sinistra. Voi pensate che il populismo sia nuovo, è una forma più antica e meno evoluta di identità, rispetto a quelle che ho praticato io».

     

    E il Pd?

    «Si trova di fronte ad un problema nuovo. Ha perso l' egemonia culturale».

    conte di maio grillo casaleggio conte di maio grillo casaleggio

     

    E cosa prevale?

    «Al di là delle declamazioni? Un' anima della sinistra dorotea che conosco bene. Il culto dell' essere al governo, dell' essere nel grande centro. A cui però manca l' elemento vitale».

     

    Quale?

    «Poter sforbiciare il sistema politico sulle ali. Servono due ali estreme fuori gioco a sinistra e a destra, per praticare questo sport: se non ci sono, boccheggi. E infatti...».

    RINO FORMICA RINO FORMICA

     

    Cosa serve ancora?

    «Devi avere grandi margini riformisti per poter tenere insieme interessi contraddittori. La Dc faceva questo».

     

    E poi?

    (Ride) «Il grande centro è para democratico, per apparire democratico deve distribuire risorse. Il sì e il no devono diventare ni».

     

    Lei si sta beffando di me?

    «Nooohhhh... Conte in sostanza è figlio di questa madre. Ha alcune rozzezze culturali e politiche, e si sta erodendo. Ma dovrebbe sfidarsi Rumor».

     

    Cosa intende per rozzezza?

    «È l' abito mentale dell' avvocatura del Sud. Lo conosco come le mie tasche anche se non ci ho parlato mai».

    mariano rumor mariano rumor

     

    Come la riassumerebbe?

    «Credono che la norma faccia la politica. Mentre è vero il contrario. L' avvocato del Sud, che non nasce dalla mediazione creativa, sogna il patteggiamento di governo».

     

    Andiamo al referendum.

    «Storicamente tutte le volte che entra in crisi il sistema democratico c' è una tensione fra il centralismo autoritario e il tema dell' estensione della sovranità».

     

    Spieghiamolo più concretamente.

    luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari

    «Nel dopoguerra tutti i partiti che venivano dalla lotta con il fascismo avevano organi interni ridotti al minimo. Ma mano che si è andato aprendo alle masse la partecipazione si è allargata. Si sono allargati gli organismi dirigenti, le istituzioni, la rappresentanza. È stata la forza della democrazia, quello che ci ha fatto resistere ai golpe, al terrorismo assassino e alle bombe».

     

    E ora?

    «Mi diverte che Di Maio, mentre sta sostenendo la riduzione della rappresentanza, chieda più organi collegiali per il suo partito».

     

     

    Cosa la preoccupa?

    «Si liquida il pluralismo, la biodiversità del nostro sistema. Quello che il Pd non capisce, ubriacato dal minimalismo governista - e questo mi fa incazzare - è che questo sfregio non è correggibile con una legge proporzionale».

    giuseppe conte meme giuseppe conte meme

     

    È il contrario di quello che dicono i dirigenti dem.

    «Ma santoddio! Se tu innalzi la quota di sbarramento, il taglio degli eletti, se limiti le forme e le potenzialità di raccolta delle firme, la possibilità di accesso universale alla democrazia non esiste più. Questo voto è un voto contro il referendum del 1946. Allora scegliemmo: da una parte c' era un voto per la monarchia e per lo statuto Albertino. Dall' altro la Repubblica».

     

    Me lo spieghi.

    «Lo Statuto era stato modificato con legge ordinaria. Lo Stato liberale era stato ucciso dal fascismo e con una legge ordinaria era diventato uno stato corporativo».

     

    Quindi le maggioranze qualificate erano il vaccino.

    «Esatto! La Procedura della Costituzione rigida è una rete di sicurezza».

     

    L' articolo 138!

    eugenio giani nicola zingaretti eugenio giani nicola zingaretti

    «Nella chiusura dei lavori i costituenti introdussero il 139 e stabilirono che era immodificabile la forma repubblicana dello Stato. Però non basta. La forma repubblicana, per essere difesa ha bisogno anche della rigidità costituzionale».

     

    Ma Di Maio ha questo progetto?

    «Ma che progetto? È un simpatico ragazzo, un venditore di bibite, che è trainato dagli eventi. Ma il suo populismo lo porta a una battaglia anticostituzionale che più riduce il numero dei parlamentari più scardina il 138».

     

    Lei intende: le prossime riforme saranno più facilmente votabili.

    GIUSEPPE CONTE MEME GIUSEPPE CONTE MEME

    «Certo! Era lo stesso trucco di Renzi. Qui si torna allo Statuto Albertino senza nemmeno sapere cosa sia. Se non fosse drammatico si potrebbe sorridere».

     

    Cosa lo sorprende?

    «La meraviglia non è che Di Maio non sia consapevole. Ma gli eredi del Pci e della Dc nati sulla Costituzione che divorziano per un piatto di lenticchie».

     

    E Salvini?

    «Il problema di Salvini un anno fa era la tentazione dei pieni poteri: ma la risposta non poteva essere: l' unico obiettivo è evitare che Salvini vada al governo».

     

    RINO FORMICA RINO FORMICA

    Lo ha detto lei che la politica è sangue e merda.

    «Ma sono illusi. Se non rimuovi le cause che hanno gonfiato il consenso di Salvini, prima o poi Salvini al governo ci va! Il problema del minimalismo è la vista corta che diventa cecità».

     

    Cosa teme?

    «Il peggior risultato sarà se il centrodestra vince amministrative e referendum. Salvini è stato furbo, è rimasto dentro questo fiume di maggioranza del sì. E lo userà come leva per il voto. Un terzo del Parlamento sarà "abusivo" perché lui stesso ha votato all' unanimità per suicidarsi e un voto popolare lo ha confermato».

     

    giuseppe conte meme 1 giuseppe conte meme 1

    Salvini lo ha calcolato questo?

    «Non lo so. Ma mi pare più furbo dei minimalisti. Questo voto sarà la maledizione che inseguirà la sinistra italiana per decenni. Per poter rinascere la sinistra dovrà spazzare via questa classe dirigente».

     

    E cosa dovevano fare?

    «Se il Pd avesse avuto coraggio votava no. Salvini ha capito una cosa che gli altri non hanno capito: che il Pd non ce la faceva, e ha avuto la furbizia di lasciarli suicidare».

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