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    IL LOCKDOWN NON ESISTE PIU’: LE REGIONI FANNO ORMAI COME VOGLIONO – IN VENETO ZAIA DA’ IL VIA LIBERA ALLE GRIGLIATE IN FAMIGLIA E TOGLIE IL LIMITE DEI 200 METRI PER SVOLGERE ATTIVITÀ MOTORIA, LA LIGURIA APRE LE SPIAGGE PER LA MANUTENZIONE DEGLI STABILIMENTI BALNEARI E DEI CHIOSCHI (COME L’ABRUZZO) - IN TRENTINO POTRANNO RIPRENDERE LE ATTIVITÀ NEI CANTIERI, STRADALI ED EDILI. E IL LAZIO POSTICIPA LE APERTURE DELLE LIBRERIE...


     
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    Diodato Pirone per “il Messaggero”

     

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    Il segreto per orientarsi nella babele delle ordinanze regionali sta nell'orientamento di massima dei presidenti regionali. Quelli preoccupati (e che dunque lasciano chiuso tutto ciò che può restare chiuso) sono quelli di Lombardia, Piemonte e Campania.

     

    Poi ci sono quelli un filo più ottimisti che qualche spiraglio alla clausura lo aprono e parliamo di Veneto, Liguria, Emilia e Umbria (che ha avuto un solo contagiato a Pasqua). E infine ci sono quelli rilassati ma non troppo come Friuli e Toscana. Per le scuole, intanto, come ipotizzato dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, appare ogni giorno più probabile che se ne riparli a settembre.

     

    LA PAZIENZA

    Ciò detto per rispettare tutto ciò che decidono le Regioni serve soprattutto una buona dose di santa pazienza.

     

    Cominciamo dalla Lombardia dove resteranno chiuse le librerie, le cartoilerie e i negozi per i bambini che secondo il governo potrebbero riaprire da oggi. «In questi ultimi giorni dobbiamo cercare di essere più rigorosi possibile», ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha disposto anche l'uso di mascherine all'aperto (o comunque l'obbligo di coprire naso e bocca con qualunque indumento) e lo stop ad alberghi e strutture ricettive. Gli studi professionali, poi, potranno aprire solo per servizi indifferibili e urgenti.

    LUCA ZAIA CON LA MASCHERINA LUCA ZAIA CON LA MASCHERINA

     

    La Lombardia si differenzia dallo Stato anche sul fronte delicatissimo dei test sierologici (cioè dei prelievi di sangue che consentono di scoprire persone colpiti dal virus ma che non hanno sintomi) perché si prepara a farne 20.000 al giorno dal 21 aprile a partire dal personale degli ospedali. Non è chiaro se il test lombardo è fra quelli che l'Istituto Superiore di Sanità sta validando a livello nazionale

     

    Rigore anche da parte del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha confermato la chiusura di librerie e cartolerie, limitando poi l'apertura dei negozi di abbigliamento per i più piccoli a due mattine la settimana, dalle 8 alle 14. In Campania sarà vietato anche il cibo d'asporto.

     

    Resta lo stop totale in Piemonte «per non vanificare gli sforzi fatti finora», come ha detto il presidente, Alberto Cirio. Il Lazio posticipa invece al 20 aprile la riapertura delle librerie per consentire ai proprietari di mettere in sicurezza i locali. In Emilia-Romagna resta la stretta sulle cosiddette zone arancioni, cioè le province di Piacenza, Rimini e sulla città di Medicina. In Toscana infine si potrà comprare un libro solo indossando le mascherine.

     

    GLI OTTIMISTI

    stabilimenti balneari stabilimenti balneari

    Leggera riapertura, invece, in Liguria, dove il governatore, Giovanni Toti, ha firmato l'ordinanza che consente di andare agli orti e ai frutteti, di riprendere i lavori di giardinaggio e di procedere alla manutenzione degli stabilimenti balneari e dei chioschi in vista dell'imminente, ma quantomai incerta, stagione estiva (misure analoghe a quelle consentite in Abruzzo). In Liguria semaforo verde anche ai piccoli lavori di manutenzione edile e alle attività dei cantieri nautici propedeutiche alla consegna, alla manutenzione dei campi di calcio e da golf.

     

    Il Veneto, invece, cambia marcia. Qui ci sono già circa 5.000 aziende aperte alle quali se ne aggiungeranno altre da oggi. per questo il presidente Luca Zaia ha firmato una ordinanza che consente di fare attività motoria anche oltre i 200 metri restando in zona.. Per uscire di casa, però, ci sarà bisogno di mascherina, guanti, e gel, mentre chi ha più di 37.5 di febbre non potrà scendere in strada. Aumentato anche il distanziamento sociale che passa da uno a 2 metri. Obbligo di mascherine all'aperto in Friuli, dove sarà consentito fare attività motoria, ma solo vicino casa.

     

    toti toti

    In Trentino restano chiusi i negozi per l'infanzia e le librerie, mentre potranno riprendere le attività produttive all'aperto e le attività nei cantieri, stradali ed edili. Sui luoghi di lavoro, però, vanno garantiti il termoscan, le mascherine e le distanze minime.

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