1.FONTI FARNESINA, SU AEREO CUBA NATURALIZZATA ITALIANA
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(ANSA) - Nella lista dei passeggeri del Boeing 737 che si è schiantato ieri poco dopo il decollo all'Avana con 109 persone a bordo risulta una cittadina cubana naturalizzata italiana. Lo riferiscono fonti della Farnesina sottolineando che l'Unità di crisi è in contatto con la famiglia in Italia per fornire ogni possibile assistenza. Le verifiche delle autorità cubane non sono ancora terminate, aggiungono le fonti.
2.LO SCHIANTO A CUBA
Alessandro Fulloni e Leonard Berberi per il ''Corriere della Sera''
Un Boeing 737 si è schiantato poco dopo il decollo dall' aeroporto internazionale «José Martí» de L' Avana, Cuba. Subito dopo essersi staccato dalla pista - alle 12.08 ora locale (le 18.08 in Italia) - il velivolo ha prima perso quota, poi secondo testimonianze avrebbe preso fuoco, subito dopo la prima virata, per cause ancora da chiarire ed è precipitato nei pressi di Santiago de la Vegas, a una decina di chilometri dalla capitale, in un campo agricolo non lontano dalle abitazioni. Alcuni testimoni hanno visto il Boeing toccare dei cavi elettrici.
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A bordo si trovavano 109 persone, 104 passeggeri (compresi quattro bambini) e 5 membri dell' equipaggio.
Nel disastro sono sopravvissute tre donne ora in condizioni disperate, mentre la Farnesina si è attivata per capire se siano coinvolti nostri connazionali. Una radio cubana ha parlato di viaggiatori italiani e tedeschi, mentre per l' organo d' informazione del Partito comunista Granma gli stranieri, forse turisti, sarebbero non più di cinque, al netto dell' equipaggio tutto messicano.
Secondo FlightGlobal il collegamento - diretto a Holguin, nella parte orientale dell' isola - in quel momento operava in condizioni meteo ottime, tanto da consentire a comandante e primo ufficiale (Jorge Luis Núnez Santos e Miguel Angel Arreola Ramirez) di avere una visibilità sufficiente per pilotare l' aeromobile senza l' aiuto degli strumenti di bordo. Le fiamme di quello che testimoni hanno definito «un ammasso di ferraglie» sono state spente alcune ore dopo la sciagura.
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Subito dopo l' incidente ci sono stati momenti di caos informativo. Con la tv di Stato cubana che ha parlato del coinvolgimento di un Boeing 737 di proprietà dell' italiana Blue Panorama noleggiato da tempo dalla compagnia locale Cubana de Aviación. Ma il vettore tricolore ha smentito la notizia, trovando conferma anche nelle parole del presidente cubano Miguel Díaz-Canel (che è andato subito sul posto del disastro) e dei veri proprietari: il velivolo coinvolto apparteneva a una compagnia messicana, Global Air (nota anche come Aerolíneas Damojh).
«Mia figlia Letizia si trovava là dentro, mio Dio, ha solo 24 anni!», ha raccontato disperata, tra le lacrime, all' agenzia Associated Press Beatriz Pantoja. Assieme a lei diversi parenti dei passeggeri si sono radunati in un' area recintata dell' aeroporto. La compagnia ha inserito sul suo sito ufficiale due numeri di telefono da chiamare per avere informazioni ulteriori sui propri familiari.
Il presidente cubano ha detto che «è stata aperta una commissione d' inchiesta.
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Stiamo cercando di capire quello che è successo». Díaz-Canel, visibilmente addolorato, alla televisione di Stato ha parlato anche di «tante vittime» e di «condoglianze ai familiari». L' incidente aereo «non ha causato danni alle case». L' ultimo disastro che ha coinvolto un jet operato da Cubana de Aviación risale al 3 settembre 1989 quando il volo 9646 da L' Avana a Milano Malpensa precipitò subito dopo il decollo uccidendo sul colpo 150 persone: 115 passeggeri, 11 membri dell' equipaggio e 24 a terra, il disastro aereo più grave sul suolo cubano.
3.QUEL VECCHIO BOEING 39 ANNI DI ATTIVITÀ E TANTE COMPAGNIE
Leonard Berberi per il ''Corriere della Sera''
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«Siamo a conoscenza delle notizie che arrivano da Cuba e stiamo monitorando la situazione da vicino», commentano dal quartier generale di Boeing, nei pressi di Seattle. Il colosso mondiale aerospaziale sarà chiamato a dare una mano nelle indagini che dovranno chiarire le cause che hanno portato allo schianto del suo modello, un 737-200, come sempre accade nei disastri aerei. Un esemplare - «targato» XA-UHZ - che era entrato in servizio ufficialmente nell' agosto 1979. Quasi 39 anni fa. Si tratta, fanno notare gli esperti, di uno dei jet più vecchi in circolazione.
Il Boeing 737-200 operava con la livrea della compagnia messicana Global Aerolineas Damojh (fondata nel 1990) ed era stato preso a noleggio dal vettore dell' isola, Cubana de Aviación. Questo conta su una flotta, non nuovissima, di 16 velivoli: due Atr 72, sei Antonov An-158, quattro Ilyushin Il-96 e quattro Tupolev Tu-204. Sei di questi - gli ucraini Antonov An-158 - sono stati messi a terra per motivi di sicurezza e perché l' embargo e la crisi diplomatica tra Kiev e Mosca non consentono di ottenere pezzi di ricambio per le riparazioni. Per questo la società ha dovuto prendere a noleggio velivoli da altre aziende per operare i collegamenti domestici.
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Secondo il ministero dei Trasporti del Messico i tecnici dell' autorità di controllo hanno effettuato le verifiche sui velivoli della compagnia messicana tra il 21 e il 24 novembre 2017 confermando le varie autorizzazioni a operare, compreso il noleggio ad altre compagnie aeree.
Ma molti si sono concentrati sull'«anzianità» dell' aereo coinvolto nell' incidente di ieri a L' Avana, anche se gli esperti sottolineano come la cosa non dovrebbe preoccupare se l' aeromobile viene sottoposto a una manutenzione regolare. Il Boeing 737-200 distrutto ieri è stato consegnato quasi 39 anni fa a Piedmont Airlines, compagnia statunitense che non esiste più dall' estate 1989. Periodo in cui l' aereo ha iniziato il suo girovagare di compagnia in compagnia, cosa consueta nella lunga vita di un bimotore.
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Prima ha operato con i codici dei vettori americani USAir (fino al giorno del fallimento 1997), poi US Airways (acquistato da American Airlines). Poi delle società canadesi Royal Airlines e Canada 3000 Airlines (che hanno chiuso nel 2001). Quindi l' approdo nella marina militare americana e il ritorno in US Airways. Nel 2005 avviene il passaggio ai messicani di Magnicharters, due anni dopo alla camerunense Nacam-National Airways, nel febbraio 2008 ad Avolar (messicana), il ritorno in Africa, nel Benin, per conto di Golf Air (2009) e il rientro nelle Americhe con salti tra Aero Caribbean (Cuba), Global Air (Messico), Línea Aérea Sinami (Cile), ancora Global Air, EasySky Airlines (Honduras) e ora Global Air fino al disastro di ieri.
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Nonostante una prima parte di anno con diversi incidenti, il trasporto aereo resta uno dei modi più sicuri per muoversi. Se il 2017 è stato tra i più sicuri (un disastro ogni 3,3 milioni di voli, una vittima ogni 85 milioni di passeggeri), questo 2018 non lo batterà: secondo l' Icao, l' agenzia Onu dell' aviazione civile, dal 1° gennaio fino a ieri si contavano 4 incidenti (tre più del 2017) e almeno 190 morti (151 più del 2017).