Antonio Bravetti per La Stampa
renzi conte
«Conte è un irresponsabile che usa un linguaggio di minaccia. Dice "vieni in piazza senza scorta", ma cosa vuole fare, picchiarmi? È una meschinità e del resto penso che Conte sia un uomo mediocre».
Matteo Renzi continua ad attaccare duramente Giuseppe Conte. Dopo le scintille di sabato, quando il presidente del M5S aveva invitato il leader di Italia Viva a presentarsi a Palermo «senza scorta», ieri è andato in scena il secondo round.
Dal capoluogo siciliano, accolto in una piazza controllata da tante forze dell'ordine, il senatore di Scandicci ha continuato a cannoneggiare contro l'avvocato di Volturara Appula.
«Conte ha sbagliato - rincara Renzi - avrebbe potuto cavarsela dicendo "chiedo scusa, l'ho detta male, non volevo minacciarti" e invece rilancia perché gli serve aggredire l'avversario e spargere odio. Ho i profili social invasi da minacce di morte. Conte si dimostra un uomo senza valore che usa un linguaggio mafioso. Considero lui e il linguaggio d'odio dei 5S il mandante e il responsabile morale di qualsiasi cosa possa accadere ai nostri ragazzi in questa campagna elettorale».
MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME LUKAKU E IBRA
Ieri Renzi è volato a Bari, Cagliari e infine Palermo. Attaccando costantemente il Movimento 5 stelle e il suo leader, «quelli che fanno politica promettendo voto di scambio, clientelismo, che dicono votatemi perché vi dò il reddito di cittadinanza». Sul ring, stavolta, però, c'è solo lui. Conte tace.
A dividerli, anche il Superbonus: «Siamo orgogliosi di aver dato una spinta economica nel segno della sostenibilità ambientale a un intero comparto», scrive l'avvocato su Facebook. Renzi, invece, attacca dalla Sardegna: «Conte non chiede scusa agli italiani per aver scritto male la legge e per aver provocato 4,4 miliardi di euro di truffe. Dice che grazie a lui gli italiani rifaranno la casa gratis. In politica non c'è niente gratis. Ciò che viene definito gratuito in realtà è un costo che dovranno pagare i nostri figli e nipoti».
renzi conte
In serata comizio a Palermo, nei giardini del Teatro Massimo. La zona è militarizzata. «Chiedo scusa alle forze dell'ordine, sono mortificato - esordisce Renzi -. Giuseppe Conte si deve vergognare per le parole di ieri. Tu usi un tono minatorio, noi ti rispondiamo da un luogo di cultura». Sul M5S Renzi va giù duro: «Credo che il successo in Sicilia non ci sarà.
Se va bene prenderanno la metà dei voti stavolta. La verità è che è un partito politico che ha detto tutto e il contrario di tutto». Più ottimista sulla performance che attende il Terzo polo: «In Sicilia ci aspettiamo un risultato importante perché la nostra scommessa è soltanto all'inizio». E poi un colpo anche a Roberto Scarpinato, l'ex procuratore generale di Palermo, candidato con i Cinque stelle al Senato.
GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI
«Quando penso a Roberto Scarpinato penso alle pagine di Luca Palamara, il sistema Montante, le raccomandazioni. Noi non prendiamo lezioni da queste persone. Per combattere l'illegalità non si prendono le figurine come fa Conte, ma se le si prendono almeno devono funzionare. Scarpinato non ha mai risposto alle pagine di Palamara e fa la morale a noi? Questo è il moralismo dei senza morale». -
GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY conte renzi RENZI CONTE conte renzi MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE renzi mejo dello sciamano di washington