«È in conto ogni intervento, ma servono equilibrio e unità». Ne è convinto il premier Matteo Renzi, che esprime così la posizione italiana sui raid in Siria dopo gli attentati di Parigi. « Abbiamo bisogno di un nostro atteggiamento tipico, più di soft power che di hard power. Non siamo prudenti, siamo determinati contro il terrore ma le reazioni producono le Libia bis e tutto ci possiamo permettere tranne quello» ha detto il capo del Governo.
RENZI HOLLANDE EXPO
«L’attacco di Parigi», dice il premier «non è una guerra ma una gigantesca aggressione all’idea stessa della nostra identità». E poi ribadisce: «Nessuno può pensare di essere immune dal pericolo terrorismo, ci vuole una reazione ma la sfida la vinci se vinci la sfida educativa dei prossimi 20 anni». E sul ruolo della Russia, Renzi spiega: «Possiamo fidarci di Putin. Sarebbe stato assurdo alzare una cortina di ferro». Per il capo del Governo «è cruciale e fondamentale che Putin ci sia» ma «questo non vuole dire che la Russia sia il ‘kingmaker’ nello scacchiere internazionale della lotta al terrorismo».
CAMERON: «SERVE STRATEGIA MILITARE IN SIRIA»
E intanto arrivano anche le parole del premier inglese David Cameron: «La Gran Bretagna deve fare di più contro l'Isis, alla luce degli attacchi di Parigi, e in Siria serve «una strategia complessiva»: anche militare. Il premier ha annunciato poi l'adozione di «primi passi importanti» del governo in risposta al no delle commissione Esteri a un ruolo di Londra nei raid sulla Siria».
RENZI HOLLANDE
«JIHADISTI A RAQQA FUGGONO COME TOPI»
E arrivano anche notizie dalla Siria. A Raqqa i jihadisti di Baghdadi «fuggono come topi» dopo la pioggia di bombe francesi e russe e si «nascondono tra i civili», hanno riferito gli attivisti anti-Isis nella città. «Alcune civili sono andate sui balconi senza velo», in segno di sfida, aggiungono.
KERRY: «SONO MOSTRI PSICOPATICI»
Il conflitto contro i militanti dello Stato islamico non è uno scontro di civiltà, «loro infatti, sono mostri psicopatici. Non hanno nulla di civile»: ha detto il segretario di Stato americano John Kerry poco prima di incontrare il presidente francese Hollande. «Con gli attacchi in Libano, quello che è successo in Egitto, e gli attacchi ora a Parigi, dobbiamo intensificare i controlli», specie sul «movimento di persone». Si devono poi «scambiare più informazioni» ha aggiunto Kerry, dopo avere incontrato il presidente francese.
RENZI HOLLANDE
In Siria «c’è una chiara strategia in atto», ha sottolineato Kerry, spiegando di aver discusso col titolare dell’Eliseo «i passi significativi che riteniamo di poter compiere insieme in diverse aree per incrementare i nostri sforzi ed essere più efficaci contro il Daesh (Isis, ndr)». Il segretario di Stato ha inoltre elogiato la «straordinaria risposta del popolo francese» e «il coraggio mostrato», confermando che il presidente, Barack Obama, parteciperà alla conferenza sul clima in programma a Parigi dal 30 novembre.
«La mia sensazione è che tutti comprendono che con gli attacchi in Libano, con ciò che è successo in Egitto, con Ankara, Turchia e ora gli attacchi a Parigi, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per colpirli (l’Isis) al cuore, dove pianificano queste cose», ha detto ancora Kerry.
E intanto arriva la notizia che gli Stati Uniti lanceranno un'operazione militare congiunta con la Turchia per completare la messa in sicurezza della frontiera turco-siriana, come ha confermato Kerry in un'intervista alla Cnn.
john kerry vladimir putin
PUTIN: LA MARINA RUSSA OPERI INSIEME ALLA FRANCIA
Sulla lotta all’Isis è intervenuto anche il presidente russo Vladimir Putin per il quale i raid aerei russi contro i jihadisti in Siria devono essere intensificati «affinché i criminali capiscano che il castigo è inevitabile»Putin ha ordinato alla propria Marina di operare insieme alle forze francesi
Putin ha parlato dopo che i servizi segreti russi hanno rivelato che a causare la tragedia dell’Airbus russo nel Sinai è stata una bomba, una notizia confermata dallo stesso leader russo. La Russia ha promesso una ricompensa di 50 milioni di dollari a chi darà informazioni utili alla cattura dei responsabili. Putin «ha ordinato ai servizi speciali» russi «di eliminare» le persone responsabili dell'attacco terroristico che ha causato la tragedia dell'Airbus russo nel Sinai.
john kerry
BOMBARDAMENTI
Mosca poi non rinuncia a mostrare la sua potenza di fuoco. Navi russe nel Mediterraneo hanno infatti lanciato stamane dei missili da crociera contro la città siriana di Raqqa. Successivamente la Russia ha compiuto attacchi ulteriori aerei su Raqqa.
NUOVO ATTACCO FRANCESE
Intanto la Francia ha lanciato nella notte una nuova ondata di raid sulla città siriana di Raqqa, considerata «capitale» dell’Isis. Lo riportano i media internazionali online, citando fonti militari francesi.Poco dopo è arrivata la conferma dello stato maggiore francese in un comunicato: «Per la seconda volta in 24 ore le truppe francesi hanno effettuato un raid contro Daesh come gli arabi chiamano l’Isis, ndr) a Raqqa in Siria» distruggendo un posto di comando ed un campo di addestramento.
Gli aerei francesi avrebbero sganciato almeno 16 bombe contro gli obiettivi. I raid sono stati «coordinati» con le forze Usa, ha reso noto il ministero della Difesa francese, e gli obiettivi sono stati «identificati durante missioni di ricognizione effettuate precedentemente dalla Francia».
CACCIA FRANCESI SU RAQQA
SECONDO RAID
Il secondo raid francese su Raqqa dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre arriva successivamente alle polemiche relative al primo raid che i miliziani dell’Isis avevano bollato come inutile in quanto gli obiettivi colpiti dai francesi sarebbero stati abbandonati da tempo dai terroristi islamici.
APPOGGIO UE
L’Europa aiuterà concretamente la Francia nella sua guerra al terrorismo. «La Francia ha chiesto aiuto e l’Europa unita risponde sì». Così Federica Mogherini, assieme al ministro francese della Difesa Jean-Yves Le Drian, ha annunciato il sostegno «unanime» del Consiglio Difesa all’attivazione della clausola di difesa collettiva prevista dall’art. 42.7 del Trattato di Lisbona chiesta da Hollande.
RAQQA, SIRIA -
«Quello che mi ha colpito è che ogni paese ha detto che aiuterà. Quindi penso che ogni paese contribuirà in un modo o nell’altro, che sia in Medio Oriente o in altri teatri. Tutti saranno all’appuntamento, rapidamente» ha poi aggiunto il ministro della difesa francese.