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    “MELONI DOVRÀ TELEFONARE A CLAUDIO DESCALZI PER RINGRAZIARLO. SE IL VERTICE ITALIA AFRICA NON È FALLITO, È TUTTO MERITO DEL CAPO DELL'ENI” - RENZI INCALZA LA DUCETTA: “LO STESSO CHE GIORGIA CRITICAVA QUANDO FU NOMINATO, DEFINENDO IL GOVERNO DI ALLORA SCHIAVO DELLA LOBBY DEL GAS. NON È STATO UN VERTICE STORICO: ERANO PRESENTI MENO DELLA METÀ DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO. LA COSA PIU’ RIUSCITA ALLA PREMIER È STATA LA BATTUTA QUANDO HA STRETTO LA MANO A MOUSSA FAKI, DICENDO: ‘QUESTO È QUELLO VERO’…”  


     
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    CLAUDIO DESCALZI E GIORGIA MELONI CLAUDIO DESCALZI E GIORGIA MELONI

    (ANSA) - ROMA, 29 GEN - "Speriamo che dopo la complicata due giorni dedicata al piano Mattei, per Giorgia Meloni l'agenda possa prevedere qualche ora di relax, prima dei prossimi impegni internazionali. Innanzitutto la premier stamattina dovrà telefonare a Claudio Descalzi per ringraziarlo. Se il vertice Italia Africa non è fallito, è tutto merito del capo dell'Eni. Lo stesso che Giorgia criticava quando fu nominato, definendo il governo di allora schiavo della lobby del gas.

     

    "Come si cambia per non morire" potremmo cantare oggi". Lo scrive nell'editoriale del Riformista il leader di Italia Viva Matteo Renzi. "Non è stato un vertice storico: erano presenti - aggiunge Renzi - meno della metà dei capi di Stato e di Governo.

     

    giorgia meloni moussa faki 1 giorgia meloni moussa faki 1

    E la cosa maggiormente riuscita alla premier è stata la battuta quando ha stretto la mano a Moussa Faki, presidente della Commissione dell'unione africana, dicendo: "Questo è quello vero". Ma sul resto la premier ha fatto il compitino: se sono rose, fioriranno. Speriamo. Al momento sembra solo tanta fuffa e colpisce che il mondo vero, quello del terzo settore, della cooperazione internazionale, dell'associazionismo sia stato tenuto sostanzialmente alla finestra".

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