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    1. A D’ALEMA CHE SI CHIEDEVA QUALI AUTORI PREFERISSE L’EX ROTTAMATORE, OGGI ASFALTATORE, MATTEO RENZI, RIASSUMIAMO: VA A PRANZO CON IL BULLONAIRE FLAVIO BRIATORE E CON IL MAGNAGER LUCIO PRESTA; SI PRESENTA VESTITO DA FONZIE DA “AMICI” DI MARIA DE FILIPPI, ALLO STADIO TIFA FIORENTINA ABBRACCIATO A DELLA VALLE, A MONTEZEMOLO AFFITTA A PREZZI STRACCIATI IL PONTE VECCHIO E QUANDO DEVE AVERE A CHE FARE CON UN LIBRO VA PRESENTA QUELLO DELLO STILISTA ‘ANIMALIER’ ROBERTO CAVALLI 2. DEL RESTO, IL FUTURO DELLA SINISTRA È ORMAI UN HABITUÉ DELLA SETTIMANA DELLA MODA MENEGHINA: ERA STATO A MILANO ANCHE L'ANNO SCORSO, ALLA SFILATA DI SCERVINO 3. AMORALE DELLA FAVOLA: SI PUO’ STARE A SINISTRA DI TUTTO MA NON DELLA SCEMENZA


     
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    Silvia Truzzi per "Il Fatto Quotidiano"

    Le curiosità di Massimo D'Alema - quest'estate si chiedeva quali autori preferisse l'ex rottamatore Matteo Renzi - sono in parte soddisfatte. Dunque ecco la sorprendente risposta: Roberto Cavalli. Nessuno stupore, specie a queste latitudini: Milano fu teatro della grande amicizia - erano gli anni Ottanta - tra Bettino Craxi e Nicola Trussardi ("Facevo l'imprenditore a Milano, a Milano governavano i socialisti. Gli interlocutori erano loro", disse al Corriere della Sera Trussardi, caso mai qualcuno si fosse interrogato sui motivi di tanta vicinanza).

    RENZI PRESENTA IL LIBRO DI CAVALLI FOTO REPUBBLICARENZI PRESENTA IL LIBRO DI CAVALLI FOTO REPUBBLICA

    Nel giorno in cui il premier Letta pubblica su Twitter la foto di una bottiglia di acqua di Lourdes ricevuta in dono da un amico, il sindaco di Firenze è a Milano per presentare l'autobiografia dello stilista che pensa alla moda "come a un sogno prêt-à-portér". Titolo: Just me , Mondadori editore. (Non pago, oggi toccherà alla presentazione dei mondiali di ciclismo con il presidente del Coni, Giovanni Malagò).

    Renzi arriva per ultimo, dribblando i giornalisti che lo aspettano numerosi e affamati di dichiarazioni. "È passato da rottamatore ad asfaltatore? Come affronterà le critiche del Pd per la partecipazione all'evento di oggi? Lo stile Cavalli non è proprio quello del militante Pd", gli fanno notare. "Le segnalo che negli ultimi quattro anni abbiamo asfaltato 132 km di strade, quindi eventualmente non è che cambio lavoro, semmai lo continuo. Sulla seconda domanda: siamo alle critiche preventive? Ho già letto critiche e polemiche, a dire il vero non dal mio partito, ma da una parte dell'opinione pubblica che contesta la mia presenza qui oggi.

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    Io non sono venuto leopardato a presentare il libro di Roberto Cavalli, non credo di avere le physique du rôle ". In effetti ci mancava solo il look leopardato e per Crozza sarebbe stato fin troppo facile decidere come iniziare la nuova stagione. "Sono qui", precisa il sindaco, "a dire che c'è un signore che a Firenze, partendo dal niente, ha fatto un'impresa mondiale". Il self made man del resto ha sempre avuto un certo fascino, a destra.

    Comunque i due si sono conosciuti il 4 luglio 2012, quando Renzi invitò Cavalli alla commemorazione dei caduti durante gli eccidi della Seconda guerra mondiale a Castelnuovo dei Sabbioni (il padre dello stilista era stato trucidato dai nazisti nel ‘44). "Per Roberto", spiega il comunicato stampa "fu come il sigillo di una vita e la scintilla di un'affinità elettiva che ancora oggi contraddistingue le due personalità, Renzi e Cavalli, entrambi caparbi, uomini d'azione, pionieri, mai e poi mai convenzionali". Viva la modestia.

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    Certo Cavalli deve fare i conti con la concorrenza interna: è noto che il sindaco ha una passione per un'altra maison fiorentina, Ermanno Scervino, le cui sfilate in gennaio sono state ospitate addirittura nella Sala dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze (dove la giunta affitta i monumenti per feste e convention private, da Monzemolo al fondo d'investimento Azimut). Dopo la bandana di B., la canottiera di Bossi, il loden di Monti e il cachemire di Bertinotti, tocca alle nuove leve.

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    Renzi è ormai un habitué della Settimana della Moda meneghina: era stato a Milano anche l'anno scorso, proprio alla sfilata di Scervino. Il tema lo appassiona: "La politica deve fare di più per la moda: non è un affare solo degli addetti ai lavori. La moda occupa 1 milione di persone, di cui 500 mila in modo diretto, per un giro d'affari di 60 milioni di euro".

    E dunque eccolo il salvatore della Patria, l'àncora della sinistra spappolata, qui a parlare di fashion e classe (in sala non c'è Cipputi, ma Afef, qualcosa vorrà dire): "Lo stile non è tanto come ci vestiamo o come ci comportiamo nei talk show, ma il rispettare le promesse della campagna elettorale. Troppo spesso la politica discute e non realizza".

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    Renzi non ha paura dei tabù della sinistra, dice di voler andar a prendere i voti della destra, va a pranzo con l'imprenditore da sogno, Flavio Briatore, e con Lucio Presta; si presenta in prima serata da Maria De Filippi, dove ha definitivamente concluso la trasformazione da Richie Cunningham a Fonzie.

    Insomma è pop, in ogni senso: "No ai politici snob". Cavalli, infatti, l'ha capito subito: "Renzi è un ottimo testimonial". Peccato, il maculato sarebbe stato perfetto per il ghepardo di Bersani.

     

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