matteo renzi vladimir putin
(ANSA) - L'invio di armi e le sanzioni, "servono come gesti di solidarietà" ma "non a vincere la guerra". La condanna "verso l'aggressore, la Russia di Putin, deve essere senza attenuanti. Allo stesso tempo tenere aperto il dialogo è un dovere politico. La guerra si ferma con i negoziati, non con i tweet.
Xi Jinping e Vladimir Putin
Putin non è improvvisamente impazzito, guai ad assecondare tale lettura superficiale: Putin sta cambiando la geografia del mondo, spostando il baricentro a Est. È immorale ma non è umorale. Sfida l'Europa perché ha un patto con la Cina, l'India e molti paesi africani. Per questo bisogna che la reazione sia politica". Lo dice in un'intervista a La Repubblica l'ex premier Matteo Renzi, che torna a suggerire di affidare ad Angela Merkel un ruolo da mediatrice.
putin merkel
"Io dico che Nato e Ue devono trovare una risposta unitaria altrimenti il nuovo ordine geopolitico mondiale ci taglierà fuori a lungo - spiega -. Serve un nuovo progetto: difesa comune, energia, identità culturale. E serve tanta tecnologia. Credo che la Merkel sia la più autorevole tra le personalità istituzionali per svolgere questo ruolo.
Macron e Draghi si stanno muovendo bene ma serve un salto di qualità politico anche a Bruxelles. Più politica e meno burocrazia". Putin "immagina di diversificare i clienti del suo gas e guarda a Est e a Sud convinto come è di aver chiuso per anni con l'Ovest. E il problema per noi è proprio l'energia. La strategia del no a tutto degli anni scorsi, su cui anche il mio governo fu massacrato dopo lo Sblocca Italia, oggi ci presenta il conto".
MATTEO RENZI E VLADIMIR PUTIN