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    RENZI SCACCIAVOTI: CON ITALIA VIVA NON TORNERA’ IN PARLAMENTO E ORA DEVE SPERARE CHE L’EX NEMICO ENRICO LETTA GLI CONCEDA UN POSTICINO IN LISTA - A MATTEUCCIO SERVE IL POSTO DA PARLAMENTARE PERCHÉ HA BISOGNO DELL'IMMUNITÀ PER PROTEGGERSI DAI GUAI GIUDIZIARI - “IL FATTO”: “RENZI CONFIDA NEL PD. IL PIANO A PREVEDE UN ACCORDO SU UN RISTRETTO NUMERO DI COLLEGI (PER SE STESSO, BOSCHI, BONIFAZI, BELLANOVA, ROSATO E PAITA); IL PIANO B È PRESENTARSI COME INDIPENDENTE NELLE LISTE DEL PD. ORMAI I VOTI PER VINCERE UN COLLEGIO RENZI NON CE LI HA IN NESSUNA PARTE D'ITALIA”


     
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    Estratto dell’articolo di Wanda Marra per “il Fatto quotidiano”

     

    matteo renzi a piazzapulita 2 matteo renzi a piazzapulita 2

    […] Matteo Renzi ha ricominciato ad agitarsi. La fine della legislatura è vicina e il fu Rottamatore deve raggiungere un obiettivo per nulla scontato: farsi rieleggere. […] le principali speranze di Matteo sono riposte in quell'Enrico Letta che defenestrò da Palazzo Chigi senza pietà. Renzi […] non può rinunciare al seggio da parlamentare: un po' perché per continuare la sua carriera parallela deve avere una certa influenza in politica; un po' - anzi, soprattutto - perché ha bisogno dell'immunità per proteggersi dai guai giudiziari.

     

    MATTEO RENZI MATTEO RENZI

    […] Italia Viva è di fatto un partito morto da tempo. Matteo non si decide a scioglierlo: non perché pensa di investirci o di rilanciarlo, ma perché preferisce lasciarlo spegnersi da solo. Sarà nei fatti, quando alle prossime Politiche gli eletti saranno un esiguo drappello. […]

     

    Lunedì Renzi ha provato a rilanciare l'"area Draghi" suscitando reazioni non proprio entusiastiche. Nei corridoi di Palazzo Chigi si sprecavano le battute su quanto Renzi "porta sfiga", mentre Carlo Calenda è andato all'attacco frontale: "C'è anche un tema inaccettabile del lobbying internazionale: non si può essere pagati dall'Italia e dall'Arabia Saudita". La realtà è che dentro Azione, un raggruppamento centrista con Renzi non lo vogliono: il suo effetto "scacciavoti" ormai è assodato. Talmente assodato che lo sa pure l'interessato. E infatti confida nel Pd. Con un piano A e un piano B.

    LETTA RENZI LETTA RENZI

     

    Il piano A prevede un accordo su un ristretto numero di collegi (per se stesso, Maria Elena Boschi, Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova, Ettore Rosato e Raffaella Paita); il piano B invece è decisamente hard e passa per presentarsi come indipendente nelle liste del Pd. Alla base c'è la consapevolezza che i voti per vincere un collegio Renzi non ce li ha più o meno in nessuna parte d'Italia. […]

     

    Resta difficile pensare che i Cinque Stelle accettino una coabitazione con Renzi. Per risolvere in parte il problema, per Letta potrebbe essere più semplice far riempire lo spazio al centro da lui che da Azione: perché Calenda pone un veto sull'alleanza con Conte, e invece Renzi no. La soluzione ottimale per il segretario del Pd potrebbe essere il proporzionale: Letta spera nell'aiuto di Renzi per riuscire a farlo, convinto che servirebbe anche a lui. Per adesso, però, la fotografia racconta di tante trame e pochi voti.

    letta renzi letta renzi MATTEO RENZI ALLA SCUOLA DI POLITICA DELLA LEGA MATTEO RENZI ALLA SCUOLA DI POLITICA DELLA LEGA

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