Estratto dell’articolo di Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”
l'aria che tira cecchi paone
Alla fine anche lei ci è cascato... e sulla scheda ha scritto: «Detto Pavone».
«Le telespettatrici più affezionate mi chiamano così. Pensano pure che sono parente di Rita Pavone».
E chi invece la chiama giustamente Alessandro Cecchi Paone?
«Sulla scheda si può scrivere sia il cognome giusto sia quello sbagliato, il voto vale sempre. Comunque sono particolarmente affezionato al pavone».
Come mai?
«È il simbolo della Mbc, la tv dove ho lavorato dopo il mio coming out: il pavone aveva una coda arcobaleno. La sintesi perfetta».
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI
Corre per le Europee, ci aveva già provato dieci anni fa con Forza Italia. Adesso è nella lista Stati Uniti d’Europa: portato da Emma Bonino o da Matteo Renzi?
«Emma Bonino, che diamine. Ho fatto per lei campagna elettorale per venticinque anni. È stata anche la mia testimone di nozze». […]
Avrebbe voluto candidarsi al Sud?
«Il Nord-ovest è la roccaforte dei diritti radicali».
Dove capolista è Emma Bonino, dispiaciuto di non avere il primo posto?
«Ma no. Mi hanno spiegato che con le preferenze il primo posto ha poca importanza per raggiungere il risultato. Guardiamo Matteo Renzi che si è messo all’ultimo posto di ogni circoscrizione».
simone antolini alessandro cecchi paone foto di bacco
Matteo Renzi che è sceso in campo all’ultimo minuto.
«Già, lo ha deciso quando si è candidato Calenda. Neanche fossero dentro Duel, il film di Spielberg».
Nella vostra lista avrebbe dovuto esserci anche Francesca Pascale.
«Magari. L’aveva chiamata Matteo Renzi».
E invece?
«Non lo so, credo che lei non abbia voluto candidarsi senza che lo facesse anche Renzi».
divorzio renzi calenda vignetta by rolli il giornalone la stampa
Che però, appunto, alla fine si è candidato...
«Credo che però a quel punto fosse troppo tardi. Peccato, lei ha sempre detto che Renzi è il vero erede di Berlusconi». […]
Nel Nord-ovest tra i suoi competitor c’è il generale Roberto Vannacci. Lo teme?
«Non mi riguarda. Non voglio nominarlo. Sono orgoglioso di non aver mai citato il suo nome, a dispetto di questa grande campagna elettorale che gli stanno facendo tutti».
Altri competitor che possono darle fastidio?
«Il pacifismo di Cecilia Strada che è nobile, però è antiamericano. Io sono pacifico ma non pacifista. La difesa comune è una delle prime cose necessarie negli Stati Uniti d’Europa, insieme al fisco, alla sanità. E a un’alfabetizzazione tecnologica». […]
matteo salvini roberto vannacci 1presentazione del libro controvento