Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"
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Renzi elenca alcuni possibili schemi alternativi a Berlusconi. Non il Mattarella bis, ufficialmente: «Non credo che l'ipotesi sia all'ordine del giorno, va contro i suoi desiderata. E poi, per eleggerlo glielo devono chiedere tutti: ma Salvini e Meloni non ce li vedo».
Semmai, l'ex premier immagina un moderato di centrodestra o Mario Draghi: «È il giocatore più rispettato in Italia e nel mondo. Se sta a Palazzo Chigi sono contento, se va al Quirinale sono contento. La ricaduta di Draghi al Colle è la necessità di varare un nuovo governo». Non sarà facile, ammette: «Potrebbe essere un esecutivo con una maggioranza Ursula oppure un governo dei leader, come dice Salvini. Ci si può ragionare. Ma io non sarò ministro».
RENZI E LA PARTITA DEL COLLE
Alessandro Di Matteo per "la Stampa"
RENZI MATTARELLA
Il centrodestra può essere regista dell'elezione del capo dello Stato, ma solo se «evita di "bersanizzarsi"» e sceglie un candidato «che va bene anche agli altri», perché andando alla conta su Silvio Berlusconi rischia di dover affrontare una sorta di «ballottaggio» molto pericoloso alla quarta votazione.
Parola di Matteo Renzi che a Metropolis, il format digitale del Gruppo Gedi condotto da Gerardo Greco, mette in guardia Lega, Fdi e Fi:
«Se i leader del centrodestra fanno l'errore di Bersani nel 2013 sono finiti».
Eppure Berlusconi è molto convinto, non vuole tornare indietro. Lei lo ha sentito?
salvini renzi meloni Berlusconi
«L'ultima volta che l'ho visto è stata sette anni fa, quando abbiamo rotto sul presidente della Repubblica, quello di prima. Nel mio piccolo, se posso dare un suggerimento a chi farà il "king maker" è: sul presidente della Repubblica mai innamorarsi di una sola idea».
Salvini dice: deve essere un personaggio che nasce nell'ambito del centrodestra. «Vediamo, questa è un'idea di Salvini. Bisogna che lui sia bravo ad ottenere il consenso per arrivare lì. Nello stesso Parlamento nel 2013 Bersani non ce l'ha fatta, noi nel 2015 sì, siamo stati un po' meno incapaci di Bersani.
Io vedo tre schemi di gioco diversi: il primo è il presidente eletto "nell'ambito del centrodestra", come dice Salvini. Hanno 460 grandi elettori, se sono bravi e trovano un nome del centrodestra che va bene anche agli altri, apprezzato dal centrosinistra o comunque votato anche da un pezzo del centrosinistra Ce ne sono di personalità. In quel caso: game, set, match».
Però non può essere Berlusconi, perché agli altri non va bene
«La sua sintesi mi sembra difficilmente smentibile vista la discussione in corso (nel centrodestra, ndr)».
House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella
Quindi i suoi grandi elettori non voteranno mai per Berlusconi, qualunque cosa succeda? «Non sento Berlusconi da questa estate. Quello che penso della candidatura di Berlusconi lo dico a Berlusconi, se mi chiama. O, se il centrodestra lo ufficializzerà, in modo altrettanto ufficiale dirò quello che penso in pubblico, anche se lei non fa fatica a immaginarlo».
Sgarbi ha detto che c'è stata una conversazione tra lei e Berlusconi e lei si sarebbe detto disponibile a votarlo se si impegna a cambiare la legge elettorale.
«Tutti noi conosciamo l'estro e la fantasia di Vittorio Sgarbi, che evidentemente raggiunge livelli onirici. Parliamo del secondo schema che ho in mente, lo schema Draghi: io non mi straccio le vesti, dico se sta a Palazzo Chigi sono contento, se sta al Quirinale sono contento.
Poi c'è la terza ipotesi, cioè che si vada allo scontro su Berlusconi. Cioè che il centrodestra - non alla prima ma alla quarta votazione - porti Berlusconi. A quel punto si apre invece lo spazio perché vi sia una conta tra Berlusconi e un candidato di tutto il resto dello schieramento. Secondo me ove si andasse a questa sorta di ballottaggio è tutt' altro che sicuro che Berlusconi prenda i voti che qualcuno immagina. Dopodiché, trovo sagge le parole di Gianni Letta, ha fatto un appello molto serio. Le sue parole definiscono uno schema di gioco completamente diverso da quello della conta».
renzi mattarella
Possibile che il piano B del centrosinistra sia la carta Mattarella, soprattutto se la situazione dei contagi non consentisse serenamente l'elezione?
«Che Sergio Mattarella sia un buon candidato lo penso da qualche anno Non voglio fare l'interpretazione autentica del presidente della Repubblica, ma credo che continuare a parlare del bis sia in qualche misura andare contro i suoi desiderata. Secondo, per rieleggere un presidente bisogna che glielo chiedano tutti. Al momento non li vedo Salvini e Meloni a farlo».
Salvini dice: se Draghi andasse al Quirinale ci vorrebbe un governo dei leader. Lei si siederebbe?
«No. Se lei mi dice: è d'accordo su un governo dei leader? Io dico che si può ragionare. Se mi dice: tu, Matteo, vai a fare il ministro? No, grazie. Ho già dato. C'è un tempo per ogni cosa».
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Ma c'è un'altra ipotesi, che il centrosinistra faccia quello che il centrodestra fece su Prodi, cioè non partecipi alla votazione su Berlusconi.
«Dice Letta - il nipote - che il centrosinistra dovrebbe non entrare in aula. Naturalmente si può discutere di tutto. C'è un piccolo corollario: e se non vanno a sbattere? La scelta di non partecipare innanzitutto sarebbe uno sgarbo istituzionale, che noi contestammo quando fu fatta dal centrodestra. Perché l'Aventino sul presidente della Repubblica secondo me non si fa. Ma il capolavoro sarebbe se quelli poi se lo eleggono Invece io credo che il centrodestra si prenda un bel rischio se va alla conta. Non credo che il centrodestra possa permettersi di andare a sbattere sul presidente della Repubblica. E quindi credo che cercheranno una soluzione».
Basta che facciano un nome: Gianni Letta.
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«Secondo lei lo metteranno? Non credo. Peraltro, suggerirei prudenza su chi bruciare al primo turno: non candiderei nessuno alla prima, con il quorum alto e i positivi per Covid. Dico prudenza. Ma io scommetto che il 27 gennaio avremo un presidente. O una presidente».
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