1. RENZI SENZA PIÙ TOCCO (E LA SUA ITALIA NON PIÙ COSÌ VIVA)
Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera”
ELLY SCHLEIN E MATTEO RENZI ALLA PARTITA DEL CUORE - MEME BY OSHO
E Matteo Renzi? […] Che pensa, che dice, che propone: questo sarebbe stato il riflesso condizionato nelle redazioni, sempre suggestionate […] dalla sua capacità di vedere l'invisibile e sparigliare, con scosse - talvolta - da vero fuoriclasse. E invece? No, stavolta nessuno di noi lo chiama. Qualche raro colloquio. Ma senza titolo, senza charme, senza luce.
La verità, più o meno, comincia ad essere questa: Renzi, che tecnicamente resta il più bravo comparso sulla scena politica italiana dell'ultimo decennio, dopo spettacolari avventure nella pista delle "auto a scontro" è rimasto da solo sopra la piccola giostra che si è scelto e che gira lentamente, nel sottofondo una musichetta triste, con lui in groppa a un cavalluccio di legno, sempre rallegrato da feroci dosi di autostima e senza nemmeno troppi rimpianti per la sua enorme bravura bruciata.
renzi schlein
L'ultimo lampo, va detto, alla vigilia delle Europee: quando si candida perché intuisce con mossa rapace la nuova straordinaria centralità che avrebbe avuto Strasburgo. Ma gli va male, corre insieme alla Bonino e non supera la soglia del 4%. Forse […] è stata la sua ultima grande puntata.
Adesso, quando scende dal cavalluccio, va a tenere conferenze in giro per il mondo e, ogni tanto, si ricorda d'essere senatore e di guidare Italia Viva. Solo c'è qualche dubbio che sia viva. Luigi Marattin, un fedelissimo, è addirittura insorto: «Mi candido per il dopo Renzi!». E un renziano tanto renziano d'essere soprannominato Bombacci, l'altra sera a una cena soffiava preoccupato che «Matteo, purtroppo, ha perso il tocco magico». Maria Elena Boschi, nell'incertezza, s'è messa a parlare con Elly Schlein. Parla anche a nome di Matteo? Boh, sì, no, però può darsi. Renzi pensa di rientrare in un partito che guidava al 41%? Questo, senatore, proprio no: non sarebbe un colpo alla sua altezza.
2. IV A GUIDA BOSCHI L’ULTIMA DI RENZI CHE VUOL TORNARE NEL CAMPO LARGO
Estratto dell’articolo di Wanda Marra per “il Fatto quotidiano”
MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI - ASSEMBLEA NAZIONALE DI ITALIA VIVA
L’animo pop di Elly Schlein viene alla luce ogni giorno di più, dopo le Europee. Dai balli e i canti sul carro del Pride alla chitarra sul palco di Genova, passando alle corse sul campo di calcio, per la Partita del cuore, politici contro cantanti. Sull’animo pop di Matteo Renzi nessuno può avere dubbi. E così, martedì, i due sono stati immortalati in una foto (debitamente resa pubblica dall’ex premier), mentre si abbracciavano in campo.
Nulla di casuale. I due, da mesi, si sentono spesso. Schlein deve costruire una coalizione, Renzi deve rimanere politicamente in vita e farsi rieleggere in Parlamento, e ha capito che l’unico modo per farlo è stare saldamente nel centrosinistra.
mateo renzi e luigi marattin con giuseppe conte e ettore licheri
“Il centrosinistra è l’unica possibilità anti-Meloni, non ci sono spazi per il Terzo Polo”, ha detto lui ieri in una intervista al Corriere. Mentre lei da mesi va chiarendo che non mette veti a nessuno nella costruzione del campo largo.
Lo schema per raggiungere l’obiettivo sarebbe già definito. E prevede che in autunno il fu Rottamatore, durante il congresso di Italia viva (per ora non previsto, c’è solo un’Assemblea il 24 settembre), consegni il partito a Maria Elena Boschi, che – peraltro – è quella che se ne occupa davvero, mentre lui va in giro per il mondo a fare il lobbista e il conferenziere.
Enrico Costa Luigi Marattin
Non è un caso che la stessa ex ministra delle Riforme sia andata a depositare i quesiti contro l’Autonomia differenziata in Cassazione, facendosi fotografare (anche lei) con la segretaria. La scommessa è che Boschi sia meno respingente per chi – a partire da Giuseppe Conte – ieri ha liquidato le pro-offerte renziane con un “la politica è una cosa seria”[…].
[…] Dentro Italia Viva c’è la rivolta, con Luigi Marattin che rivendica una linea diversa. Con lo schema Boschi gli toccherebbe uscire dal partito e magari fondare un nuovo soggetto politico insieme a Enrico Costa, che si è appena dimesso dagli organismi dirigenti di Azione. A restare fuori definitivamente dai giochi sarebbe Carlo Calenda.
E la reazione della minoranza del Pd, con Alessandro Alfieri che si dice “fiducioso” sulla “svolta” di Renzi, fa capire quanto sia concreta. Perché in realtà da settimane nel Pd si pongono il problema di come costruire una terza gamba centrista. […]
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