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    RENZI, UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE - EMANUELE MACALUSO: ‘’RENZI HA PRESO UN' INIZIATIVA PER PROMUOVERE UN GOVERNO CON I CINQUE STELLE, IL GOVERNO SI È FATTO, MA UNA VOLTA SODDISFATTO IL SUO OBIETTIVO E UNA VOLTA SISTEMATI I SUOI AL GOVERNO, SE NE È ANDATO! NELLA SUA AZIONE NON SI PUÒ RINTRACCIARE UNA SOLA MOTIVAZIONE POLITICA. L'UNICA CHE TROVO È LA SUA AMBIZIONE”


     
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    Fabio Martini per “la Stampa”

     

    Emanuele Macaluso Emanuele Macaluso

    Nella sua casa nel popolare quartiere di Testaccio il novantacinquenne Emanuele Macaluso si destreggia tra due telefoni, spegne e accende entrambi come farebbe un adolescente, ma se uno prova a chiedergli se la scissione di Matteo Renzi somigli a quelle del passato, il vecchio dirigente del Pci torna a farsi serio: «Un momento. Quando il Pci si scisse dal Psi nel 1921, lo fece per fare la rivoluzione in Italia e in Europa. A guidare quella operazione politica c' erano personalità come Gramsci, Togliatti, Terracini, Bordiga e non faccio confronti con l' oggi. E le altre storiche scissioni dal Psi, quella di Saragat nel 1947 e quella di Basso nel 1963, a parte il fatto che finirono male, erano mirate contro qualcosa: contro il Fronte popolare e contro il primo governo di centro-sinistra. La scissione di Renzi è l' esatto contrario».

    paradiso renzi paradiso renzi

     

    Nel senso che è a favore di sé stesso?

    «No, nel senso che Renzi ha preso un' iniziativa per promuovere un governo con i Cinque stelle, il governo si è fatto, ma una volta soddisfatto il suo obiettivo e una volta sistemati i suoi al governo, se ne è andato! Una cosa incredibile. Nella sua azione non si può rintracciare una sola motivazione politica. L' unica che trovo è la sua ambizione».

     

    In una delle interviste di questi giorni ha detto che il Pd era nato per avere un leader carismatico e dunque?

    «E dunque Renzi ha capito che non poteva sperare di poter tornare leader del Pd e si è chiesto: come esercitare questa mia vocazione leaderistica?».

     

    VIGNETTA GIANNELLI - RENZI E ITALIA VIVA VIGNETTA GIANNELLI - RENZI E ITALIA VIVA

    La politica come semplice esercizio di leadership? A prescindere dalle idee?

    «Guardi, lui avrebbe potuto sfidare Zingaretti alle Primarie del Pd. Se non lo ha fatto - e se ha mandato in avanscoperta Roberto Giachetti - era perché pensava di non farcela. Oramai non gli bastava più esercitare una certa influenza politica da senatore semplice e voleva esprimere la sua vocazione leaderistica. Dubito che suo partito possa avere un grosso seguito».

     

    Renzi fa un' operazione carente di motivazioni e ha fama di inaffidabilità, ma da battitore libero proverà a dare un' impronta a tutti i provvedimenti: non è che, nascendo nel Palazzo, poi avanzerà tra l' opinione pubblica? Non è un rischio per un Pd che restasse immobile?

    «Nessuno si faccia illusioni: Renzi si è preso la golden share del governo e la eserciterà: sia sulle scelte politiche, sia sulle nomine (alle quali è molto sensibile), si terrà l' ultima parola. E se qualcosa non gli andrà bene, può tenersi aperto uno scenario di crisi. In poche parole: lui vorrà dimostrare che la sua scissione, ha un senso, è decisiva per le sorti del governo».

    RENZI RENZI

     

    Il Pd, un Pd senza molta identità, non si troverà a fare l' elastico tra Cinque stelle e il protagonismo di Renzi? Senza un Pd "tosto", i primi a rischiare non sono Conte e Zingaretti?

    «Non c' è dubbio che a rischiare di più siano governo e Pd. Se non saranno in grado di "parlare" ai giovani e al mondo del lavoro, consentendogli di dire "con questo governo qualcosa è cambiato", c' è il rischio che finisca male. Quando il Pd nacque, nel 2007, scrissi un libro per Feltrinelli sul Pd che si intitolava "Al capolinea", sostenendo che le forze che hanno promosso il Pd, senza un forte asse politico-culturale, sarebbero restate al capolinea. Quella riflessione, ahimé, resta attuale».

     

    Per il Pd qual è la ricetta per rianimarsi? Per Bettini Pd e Cinque stelle dovrebbero "mischiare" gli elettori. Ma per un partito riformista certi elettori non sarebbe meglio perderli che ritrovarli?

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    «Il Pd cerchi di aumentare e recuperare elettori, anzitutto tra quelli che si sono rifugiati nell' astensionismo e non a mischiare gli elettorati».

     

    D' Alema e Bersani torneranno a casa?

    MATTEO RENZI PD MATTEO RENZI PD

    «Non credo. Loro hanno dato il primo colpo al Pd e la loro scissione si è rivelata un evidente insuccesso. Nicola Zingaretti, che una persona saggia e pulita, dovrà puntare, assieme ad Andrea Orlando, a "fare" il partito, a dargli un asse politico e culturale che parli al popolo, ridando un ruolo agli iscritti che devono tornare ad avere il potere di eleggere il segretario del proprio partito. Le Primarie per i ruoli istituzionali restino ma sono un' altra cosa».

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