Francesco Grignetti per “la Stampa”
RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA
«Si è creato un clima...». Si morde la lingua all'ultimo, Matteo Renzi, consapevole di ricalcare la fatidica frase di Bettino Craxi. All'epoca si era allo scoppio di Tangentopoli. Stavolta si è agli inizi di un' inchiesta, quella sulla fondazione Open, che può segnare un punto di non ritorno per la sua avventura politica. A Fontanellato, nel cuore della Plastic Valley italiana, alle porte di Parma, era in programma un incontro con gli imprenditori del settore, terrorizzati dalla plastic tax.
LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE
Ma siccome l'attualità incombe, Renzi convoca i giornalisti per la sua controffensiva. Il punto, secondo Renzi, è che quei due magistrati, Creazzo e Turco, ce l' hanno proprio con lui. «Un tempo a Firenze s' indagava sul Mostro di Scandicci, ora sul senatore di Scandicci. Non vorrei che avessero confuso», prova a ironizzare. In verità non ha alcuna voglia di ridere. Al contrario, Renzi è qui per drammatizzare.
«C' è stata una invasione di campo da parte di due magistrati nella sfera della politica. Il nostro capogruppo Faraone ha chiesto un dibattito al Senato. Ne ho appena parlato direttamente con la presidente Casellati. Io prenderò la parola in Parlamento e parlerò».
RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA
E' un Renzi scatenato. Annuncia di avere appena querelato chi ha raccontato del prestito ricevuto per comprarsi casa a Firenze. «Vedo la "casuale" diffusione di una velina su una mia vicenda privata. Si è violato il segreto bancario, e allora io denuncio. Quel prestito l' ho restituito in 4 mesi. Dovevo fare fronte a un investimento e sapevo che avrei avuto guadagni importanti. Posso già dire che ho dichiarato redditi per 830mila euro l' anno scorso; saranno 1 milione quest'anno. Tutto pubblico e dichiarato. Guadagno bene e non mi lamento».
LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE
Ci sono gli imprenditori che si sono spaventati. E c'è la magistratura in azione pesante. «Hanno sequestrato i cellulari, tra qualche mese potrete leggere gli sms». Se non sono toni craxiani, questi. «Il mio, da ex presidente del Consiglio, è un allarme per tutta la politica. Se non vorranno ascoltare quel che ho da dire, io avrò comunque la coscienza a posto di aver posto il problema. Chi decide che cosa è un partito politico? Qui ne va dell' articolo 49 della Costituzione. E' una cosa enorme».
LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE
«Ho forse fondato un partito a mia insaputa?». Open era però una fondazione sui generis, perchè finanziava la Leopolda, ma anche la sua ascesa politica. «Vero. La fondazione Open è nata con l'obiettivo nello statuto di sostenere l' attività politica del signor Matteo Renzi che allora era sindaco di Firenze, poi candidato alle primarie. Del tutto legittimo».
Ha studiato le carte, Renzi. «Giusto un anno fa, è stata votata una legge di Bonafede che ha equiparato le fondazioni ai partiti politici. Stessi obblighi di trasparenza e di rendicontazione.
LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE
E' un punto di vista. Non sono d'accordo, ma è chiaro. Solo che quel voto certifica che prima l' equiparazione non c'era. E non è possibile che si alzi un magistrato e dica: no, quello è un partito. Ma allora perchè non quell' associazione, quella bocciofila, quella srl?». Una srl in particolare. La società di Davide Casaleggio.
«Vedo che il capo politico del M5S ha chiesto con particolare enfasi una commissione parlamentare d' inchiesta. Va bene. Ma indaghiamo su tutti: fondazioni, associazioni, srl». Ed è questo il suo rilancio rivolto ai partner della maggioranza giallo-rossa. Che i dem non lo avrebbero seguito nella battaglia, se lo aspettava. Che i grillini si avventassero, forse no. «E quando tra due mesi aprono un' indagine sulla Casaleggio, staremo a vedere».
RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA