matteo renzi lucio presta
Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano”
Lui, preso com' è dal lavoro di conferenziere, che l'ha portato prima a Bangkok e poi ad Atene, ostenta un certo superiore distacco. Ma gli fischiano le orecchie: il nome di Matteo Renzi vola di bocca in bocca ora che, complici i litigi nel centrodestra, il M5S è riuscito a stoppare l'elezione del presidente del Copasir (reclamata dal Pd per Lorenzo Guerini), in attesa di garanzie sulla Vigilanza Rai.
Un altolà che in soldoni serve da ammonimento per scongiurare che l'altro presidio riservato all'opposizione, quello sull'informazione di Stato, finisca nelle mani di Italia Viva, il partito dell'ex premier in rapporti di amicizia e pure di affari con Lucio Presta. Ossia l'agente dei vip accreditato, con la sua formidabile scuderia di artisti, di fare il bello e il cattivo tempo in Rai (e persino i palinsesti) e - particolare che fa il sugo - indagato assieme a Renzi per finanziamento illecito.
MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI
E così, sul sudoku per le commissioni di Palazzo San Macuto, aleggia pure l'ombra del conflitto di interessi. In un clima di sospetti rispetto all'idea di eleggere un renziano di stretta osservanza, magari la stessa Maria Elena Boschi, al vertice della commissione di Vigilanza.
E di veleni trasversali rispetto ai futuri assetti della governance Rai, ancora farina del sacco di Mario Draghi che ha insediato, in ossequio al Pd, l'ad Carlo Fuortes. Ma pure, come presidente, Marinella Soldi graditissima a Renzi, con una nomina finita nel tritacarne proprio per via dell'affaire tra l'ex Rottamatore e Presta oggetto delle attenzioni della magistratura.
marinella soldi foto di bacco (3)
A luglio 2021 il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i sostituti Alessandro di Taranto e Gennaro Varone avevano messo nel mirino i rapporti economici tra Renzi e l'agente dei vip Lucio Presta, entrambi poi indagati per finanziamento illecito. Per gli inquirenti romani quelli che li legavano erano "rapporti contrattuali fittizi" dietro i quali si nasconderebbe un presunto finanziamento alla politica.
Tra i contratti firmati con Renzi, quello per la realizzazione del documentario "Firenze secondo me" per il quale il leader Iv ha incassato circa 450 mila euro, andato in onda per Discovery le cui riprese erano iniziate quando ancora il network era diretto da Marinella Soldi.
RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE
Il senatore aveva anche ideato un programma in cui si sarebbe trasformato in intervistatore e poi le pillole di storia in 5 minuti, due format rimasti invenduti. L'inchiesta era deflagrata proprio nei giorni in cui il governo aveva indicato per la presidenza della Rai Soldi dando la stura alle polemiche dei 5 Stelle.
Ma anche Matteo Salvini, che aveva criticato Draghi per aver pensato per quella casella la stessa persona "che ha acquistato il documentario di Renzi prodotto proprio da Presta". Da allora sembra passato un secolo (politico), ma le polemiche restano in agguato ora che in ballo c'è la doppia partita da ridefinire, ossia la governance Rai dopo l'insediamento del nuovo governo e il suo ideale contrappeso, ossia la guida della commissione di controllo sull'azienda.
LUCIO PRESTA E MATTEO RENZI
Che ha anche poteri di indirizzo ma può mettere becco in ogni anfratto che riguardi la concessionaria, nel contratto di servizio, ma pure sulla qualità dei programmi e persino sugli ospiti. Core business di quel deus ex machina di mamma Rai chiamato Presta. Amico di Matteo, aspirante dominus della Vigilanza.
MEME SULLA TRASMISSIONE DI RENZI SU FIRENZE MATTEO RENZI LUCIO PRESTA RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE MATTEO RENZI SINDACO DI FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE renzi briatore presta