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    “QUEL CHE SEMBRA LATITARE IN TUTTI È LA FIDUCIA IN UN PD IN GRADO DI CAMMINARE SOLO SULLE SUE GAMBE” – “REPUBBLICA” TUMULA LA LEADERSHIP DI ENRICO LETTA: “SONO IN TANTI PRONTI A CANDIDARSI ALLA LEADERSHIP SE LA SEGRETERIA LETTA USCISSE MALCONCIA DAL VOTO. È GIÀ IN CORSO UNO SCONTRO TRA CHI È ANSIOSO DI RICUCIRE CON CONTE E CHI PUNTA AL VERSANTE OPPOSTO. LA SOGLIA PSICOLOGICA MINIMA È QUELLA DEL 20 PER CENTO, MA SERVIREBBERO 4-5 PUNTI IN PIÙ PER AFFRONTARE IL DOPO VOTO SENZA IL RITUALE DELL'ENNESIMO SEGRETARIO BRUCIATO”


     
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    Stefano Cappellini per “la Repubblica”

     

    ENRICO letta piazza del popolo ENRICO letta piazza del popolo

    O" noi o Meloni", ha detto Enrico Letta il primo giorno di campagna elettorale. Si vedrà il responso delle urne, ma il Pd si gioca in questo voto molto più che il semplice bivio tra governo e opposizione. Il partito ha affrontato la campagna elettorale come fosse un anticipo di congresso, non solo perché sono in tanti pronti a candidarsi alla leadership se la segreteria Letta uscisse malconcia dal voto, ma soprattutto perché è già in corso un evidente scontro di strategie tra chi è ansioso di ricucire il prima possibile con Giuseppe Conte e chi punta ad alleanze sul versante opposto.

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    Quel che al momento sembra latitare in tutti è la fiducia in un partito in grado di camminare solo sulle sue gambe. La percentuale che otterrà la lista sarà decisiva per fissare i toni e i rischi del confronto interno. La soglia psicologica minima è quella del 20 per cento, ma servirebbero quattro o cinque punti in più per affrontare il dopo voto senza lo spettro di un durissimo scontro interno e magari senza il rituale dell'ennesimo segretario bruciato.

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