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"The show must go on", lo spettacolo va avanti: a dirlo è stato Sting salendo ieri sera sul palco del Forum di Assago di Milano insieme alla sua band. E questo nonostante l'operazione ai tendini della spalla di pochi giorni fa, nonostante il tutore che costringe l'ex frontman dei Police a non toccare praticamente strumenti ("Non posso suonare, ma posso cantare", ha rassicurato salutando il pubblico) e nonostante i disagi e le lunghe code causate dai controlli dei biglietti nominali, che hanno fatto slittare di quasi un'ora l'inizio del concerto.
Ed è polemica da parte degli organizzatori contro la normativa entrata in vigore il primo luglio scorso. Lunghe code si sono formate al Forum D'Assago ai cancelli d'ingresso e agli info point messi a disposizione del pubblico. Il concerto è iniziato con un'ora di ritardo ma soprattutto numerose persone sono dovute tornare a casa perché non in regola con le nuove norme.
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Secondo Live Nation è chiaro che il concerto dell'ex Police ha rappresentato un importante test sull'applicabilità della Legge stessa. Test che ha avuto esito decisamente negativo, a loro avviso. ''L'informazione sulle nuove norme è stata data attraverso i canali ufficiali di vendita ed è rimasta ben visibile su tutte le nostre piattaforme dal primo giorno di prevendita", ha detto Roberto De Luca, presidente di Live Nation, la più grande agenzia di organizzazione concerti al mondo e leader anche in Italia, che gestisce complessivamente oltre 2 milioni di persone ogni anno che assistono ad eventi live.
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''Sono stati potenziati tutti i servizi; dagli sportelli informazioni, al personale biglietteria, alle strutture di assistenza cambio biglietto alla sicurezza e controllo agli ingressi ai reparti comunicazione. Abbiamo anticipato l'apertura cancelli alle 17.30 anche se, come ovvio, l'arrivo della gente soprattutto in un giorno feriale, si è concentrato a partire dalle ore 19 - ha proseguito De Luca -.
Ci troviamo nel paradosso che applicando la legge in modo serio la conseguenza è quella di creare solo forti disservizi, mentre l'unica soluzione sarebbe quella di violarla - cosa che ovviamente non abbiamo fatto - pur mostrando la massima elasticità e dando tutta l'assistenza possibile al pubblico. Per esempio per mitigare la situazione addirittura la Questura ci ha chiesto di accettare documenti fotocopiati e scannerizzati, cosa assolutamente non prevista dalla Legge Battelli''.
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"Se ci sono stati questi disagi su un concerto da 10 mila persone - ha sottolineato il presidente di Live Nation Italia - è gravissimo perché è un test per capire esattamente che cosa potrà succedere in mega raduni come per esempio i Festival o nei lunghi tour che abitualmente noi organizziamo''. Live Nation ribadisce quindi "la sua massima contrarietà ad una legge che penalizza solo il pubblico e punisce gli organizzatori, rischiando di mettere in grave difficoltà un settore, quello del live entertainment, che è una grande risorsa culturale ed economica per il nostro Paese".
SERGIO BATTELLI
"Come poi dimostrato dall'applicazione in altri settori (vedi lo sport e il calcio in particolare) - ha concluso Live Nation - il biglietto nominale non serve assolutamente a combattere il fenomeno del bagarinaggio che prospera come sempre. Infatti anche per il concerto di ieri sera erano copiosi i biglietti presenti sulle piattaforme di secondary ticketing".
Immediata la replica del primo firmatario della legge M5S per il contrasto del secondary ticketing. "Leggo che dal palco del Forum di Assago Live Nation, ha annunciato che l'evento sarebbe iniziato in ritardo per colpa della nostra legge contro il secondary ticketing, cioè il bagarinaggio fisico e online. Una legge che parla chiaro, che ha coinvolto tutti gli stakeholder nella stesura e che ha previsto anche tempi per l'adeguamento. Live Nation sa bene che concerti, anche molto affollati, si sono svolti regolarmente senza intoppi. Se qualcosa non ha funzionato quindi, la responsabilità non è da ricercare fuori ma all'interno, forse in quegli stessi organizzatori che stanno tentando da mesi di affossare questa norma", afferma in una nota, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli.
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