Fulvio Bufi per il “Corriere della sera”
Non ci fosse finita di mezzo una bambina di quattro anni che ha rischiato la vita e ancora non è completamente fuori pericolo, l' agguato del 3 maggio scorso contro Salvatore Nurcaro, in cui fu ferita la piccola Noemi, andrebbe catalogato come una delle vicende della cronaca nera napoletana con i protagonisti peggiori.
IL FERIMENTO DELLA PICCOLA NOEMI - ARMANDO DEL RE
E non solo per l' efferatezza dell' azione, per il coinvolgimento di passanti innocenti e per il fallimento della stessa missione omicida. Anche per una organizzazione da banda di malavitosi della domenica (cosa che gli accusati, peraltro, non sono, anzi, tutt' altro), per le tracce lasciate prima e dopo l'agguato, nella totale ignoranza di quanto le città oggi siano monitorate a ogni angolo. Per un uso dilettantesco dei telefoni cellulari.
Insomma: se, come sostiene la Procura con una tesi condivisa da due gip, a organizzare l'agguato contro Salvatore Nurcaro sono stati i fratelli Armando e Antonio Del Re - con il primo incaricatosi poi di sparare, e quindi esecutore materiale anche del ferimento di Noemi - entrambi in carcere avranno modo di riflettere sulle loro scarse attitudini all'organizzazione militare e sugli errori commessi che hanno portato carabinieri, guardia di finanza e polizia a concentrarsi su entrambi, fino all' arresto avvenuto venerdì scorso.
armando e antonio del re
Ieri il gip del Tribunale di Siena, Alessandro Buccino Grimaldi, e quello di Nola, Daniela Critelli, hanno convalidato il fermo rispettivamente di Armando Del Re e di suo fratello minore, Antonio, che avrebbe partecipato a tutte le fasi organizzative e logistiche precedenti l' agguato, e si sarebbe poi tenuto in zona mentre l' altro entrava in azione, riuscendo però soltanto a ferire Nurcaro, colpendo invece anche Noemi e sua nonna.
Una grossa parte del lavoro investigativo sottoposto dalla Dda di Napoli ai due giudici delle indagini preliminari, è basato sulle immagini dei fratelli Del Re nei giorni precedenti il 3 maggio, sia quando si muovono nelle stesse zone frequentate da Nurcaro, in una presumibile azione di pedinamento, sia quando attraversano la città con altri scopi e per altri motivi.
armando del re 3
I due Del Re fanno una cosa che nessun aspirante killer farebbe, nemmeno il più sprovveduto: vanno in giro sulla moto (rubata) che poi useranno per l'agguato. È un Benelli giallo, che nel pomeriggio del 3 maggio sarà immediatamente identificato dalla polizia grazie a una testimone che fornirà alcuni numeri della targa.
Ricercandone traccia nelle registrazioni delle telecamere installate in città, gli investigatori hanno raccolto numerose immagini di questa moto che attraversa le strade del centro e della periferia, guidata da due persone diverse, ma chiaramente le stesse che in altri frame, ricavati sempre dai circuiti di videosorveglianza, sono a bordo di un' altra moto, appartenente a Armando Del Re. E sono chiaramente lui e suo fratello, riconoscibili anche per alcuni capi d' abbigliamento particolarmente appariscenti, sequestrati poi nell' abitazione di uno dei due.
armando del re 4
E non solo: se è stato lui a sparare in piazza Nazionale, Armando lo ha fatto indossando le stesse sneakers che portava abitualmente, e con le quali è stato più volte inquadrato nei giorni precedenti. E pure il casco utilizzato ha un segno distintivo che lo rende simile a quello che nei video utilizzano i conducenti della moto intestata al più grande dei fratelli Del Re.
E poi c' è quella divisa da killer: felpa, giubbotto, pantaloni e scarpe, tutto nero, che Armando e Antonio indossano poco prima dell' agguato, quando si fermano in un bar vicino a casa tenuto sotto controllo dagli uomini del Gico della guardia di finanza. Poi, più tardi, si cambieranno, tornando a indossare gli abiti che avevano al mattino, e pure questo non passa inosservato. Infine il possibile movente: Nurcaro aveva avuto contrasti per questioni di soldi legate allo spaccio di droga con il figlio di un boss al quale i Del Re sono fortemente legati. E lo aveva picchiato. Una colpa sufficiente, in quell' ambiente, per essere condannato a morte.
IL FERIMENTO DELLA PICCOLA NOEMI - ARMANDO DEL RE