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    RETROSCENA GENERALI - AL “LICENZIATO” ALBERTO MINALI È STATO CONCESSO DI INTERVENIRE IN CONSIGLIO. COSÌ HA POTUTO CHIARIRE CHE NON È LUI AD ANDARSENE, MA LA SOCIETÀ A CACCIARLO - DONNET SILENTE, CALTAGIRONE ARRABBIATO, MOLTI ROSSORI, MA ALLA FINE IL CDA NON HA SAPUTO FARE ALTRO CHE OBBEDIRE AL DIKTAT DELL’AZIONISTA DI MAGGIORANZA (13,4%), CIOÈ LA MEDIOBANCA SEMPRE PIÙ IN MANO AL DUO BOLLORÈ-NAGEL


     
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    philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali

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    Così si è chiuso il cda di Generali che ha confermato il “licenziamento” di Alberto Minali su richiesta dell’amministratore delegato Philippe Donnet, che lo considerava “ingombrante”. A Minali, che si è comportato da gran signore non chiedendo nessuna buonuscita supplettiva oltre a ciò gli spetta per contratto, è stato concesso di intervenire in consiglio.

     

    alberto nagel bollore alberto nagel bollore

    Così ha potuto chiarire che non è lui ad andarsene, ma la società a metterlo fuori nonostante i riconoscimenti che, anche stasera da parte di tutti, gli sono stati dati. Donnet silente, Caltagirone arrabbiato, molti rossori, ma alla fine il cda non ha saputo fare altro che obbedire al diktat dell’azionista di maggioranza (13,4%), cioè la Mediobanca sempre più in mano al duo Bollorè-Nagel.

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