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Una nuova inchiesta pubblicata da Reuters fa emergere per la prima volta come gli Emirati Arabi Uniti siano immuni dagli accertamenti della CIA, nonostante la sempre crescente divergenza di interessi con gli Stati Uniti.
cia central intelligence agency
In Libia, gli Emirati Arabi Uniti finanziano il governo di Tobruk, guidato dal generale Khalifa Haftar, a capo dell’Esercito Nazionale Libico, il quale cerca di rovesciare il governo di Tripoli. Contro il Qatar, gli Emirati sono tra i promotori dell’embargo imposto nel 2017 insieme ad Arabia Saudita, Bahrein ed Egitto, nonostante gli appelli lanciati dagli americani per cercare di porre fine al blocco economico. In materia di intelligence, gli EAU hanno reclutato ex funzionari dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, poi inclusi in attività di spionaggio contro una serie di obiettivi, alcuni dei quali americani.
Ma nonostante tutto ciò, in maniera alquanto inusuale, la CIA esclude gli Emirati Arabi Uniti, alleati degli americani, dalle proprie indagini.
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È quanto emerso, lunedì 26 agosto, dalle dichiarazioni di 3 ex agenti dell’intelligence americana, i quali hanno rivelato a Reuters, in condizioni di anonimato, una “falla pericolosa” nelle attività della CIA.
Secondo quanto rivelato dagli informatori, l’atteggiamento dell’Agenzia dell’Intelligence americana non è cambiato rispetto al passato. Ad essersi modificato nel tempo è piuttosto l’atteggiamento del piccolo ma influente Paese dell’OPEC, specie nei confronti del Medio Oriente e dell’Africa, dove ultimamente prende parte ai conflitti, conduce operazioni segrete e utilizza strumenti finanziari per ristrutturare la politica regionale in maniera spesso contraria agli interessi degli Stati Uniti.
donald trump in mezzo a donald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan e salman dell'arabia saudita
La CIA, però, ha spiegato un quarto ex agente a Reuters, non è stata in grado di adattarsi alle nuove e crescenti ambizioni emiratine nella sfera militare e politica, “non tenendo conto dei propri doveri”.
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Ciò non significa che gli Emirati Arabi Uniti siano totalmente ignorati dall’intelligence americana. Al contrario, gli EAU sono uno degli obiettivi del programma di monitoraggio elettronico dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) americana. Tale attività, però, consente di reperire informazioni in quantità e qualità decisamente inferiori rispetto a quanto solitamente ottenuto dalla CIA che, tuttavia, ha un protocollo di condivisione di informazioni con la NSA per quanto concerne i nemici comuni, quali l’Iran e al-Qaeda, per i quali può attingere a quanto raccolto elettronicamente.
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l'arrivo della famiglia reale di abu dhabi all'ospedale brotzu di cagliari
A mancare davvero è un programma di reperimento di informazioni tramite la presenza e l’utilizzo di informatori sul campo, ovvero quella “intelligence umana” in grado di fornire le informazioni di maggior rilievo, nonché le più difficili da ottenere.
il louvre di abu dhabi 3
hillary clinton abu dhabi
Venendo meno tale elemento, secondo un ex agente della CIA, Robert Baer, l’attività della CIA nei confronti degli EAU rappresenta “un fallimento”. E tale visione è stata confermata da uno degli informatori di Reuters, il quale ha rivelato che una simile esclusione desta particolare preoccupazione specie in virtù del ruolo che gli EAU stanno assumendo in alcuni Paesi africani, soprattutto nel Corno d’Africa, dove “basta spostare una pietra qualsiasi e spuntano fuori gli Emirati”. Ciò è dimostrato, secondo l’informatore, dal caso del Sudan, dove gli emiratini hanno supportato per anni l’ex presidente, Omar Hassan al-Bashir, il quale ha smesso di ricevere l’assistenza degli EAU quando questi hanno deciso di supportare i vertici militari che lo hanno spodestato. Ma il ruolo del Paese dell’OPEC in Africa è evidente anche in Eritrea e in Somaliland, dove, ha aggiunto l’informatore, gli Emirati hanno fondato diverse basi militari.
grand mosque in abu dhabi
donald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan
La divergenza di interessi tra Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti emerge anche in Yemen, dove, spiega l’informatore, gli emiratini, che con l’Arabia Saudita hanno guidato una coalizione di Paesi contro gli Houthi, hanno iniziato a diminuire i militari per via delle critiche subite in merito ai bombardamenti aerei che hanno ucciso migliaia di civili e che hanno causato lo scoppio di una crisi umanitaria nel Paese. Ciò evidenzia, spiega l’informatore, come gli EAU vogliano diminuire il loro impegno in Yemen, mentre Trump pone il veto sulle risoluzioni finalizzate a interrompere la vendita di armi ai sauditi e agli EAU, decidendo di fornire, di fatto, i mezzi per continuare a contrastare gli Houthi.
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Un ulteriore motivo per cui gli Stati Uniti dovrebbero rivedere la propria politica di spionaggio nei confronti degli Emirati Arabi Uniti va al di fuori delle attività nella regione, rende noto un informatore, il quale ha rivelato come gli EAU stiano stringendo legami sempre più forti con la Russia e la Cina. A dimostrazione dei legami con la Russia, gli accordi firmati con gli Emirati nel 2018, quando la cooperazione è stata avviata nei settori della sicurezza, del commercio e del mercato petrolifero. Per quanto concerne la Cina, invece, assume un significato particolare la visita fatta in Cina dal sovrano degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohammed bin Zayed, il quale ha partecipato ad un forum economico EAU-Cina.
RENZI SCEICCO ABU DHABI cia central intelligence agency 1
Una tale falla nel sistema non era ancora emersa a livello interazionale e fa includere gli Emirati Arabi Uniti nella breve lista di Stati dove gli americani non prevedono l’utilizzo di informatori. Insieme agli Emirati, tale pratica risulta adottata in Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito, a conferma del fatto che la CIA utilizzi informatori in tutti quei Paesi del mondo che possono essere di interesse per gli Stati Uniti, alleati inclusi.
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Tra gli alleati degli Stati Uniti spiati dalla CIA, il più vicino agli EAU è l’Arabia Saudita, spesso presa di mira dall’Agenzia dell’Intelligence americana. A conferma di ciò, i sauditi hanno più volte riportato di aver individuato diversi agenti americani intenti a reclutare funzionari sauditi come informatori. Ciò nonostante, le agenzie di intelligence saudite non hanno mai pubblicamente espresso il loro scontento in merito allo spionaggio realizzato dalla CIA, sebbene sia stato riportato da uno degli informatori che talvolta l’agenzia centrale di Riyadh abbia ricevuto richieste di espulsione degli agenti della CIA precedentemente identificati.
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