• Dagospia

    NOSTALGIA DI FIGHT CLUB - UNA GRAPHIC NOVEL PER IL SEGUITO DEL ROMANZO DI PALAHNIUK MA LA CARICA ANTISISTEMA SEMBRA SMARRITA. OGGI RESUSCITARE TYLER DURDEN RISCHIA DI ESSERE SOLO UN’OPERAZIONE DI MARKETING


     
    Guarda la fotogallery

    FIGHT CLUB BRAD PITT FIGHT CLUB BRAD PITT

    Roberto Procaccini per “Libero Quotidiano”

     

    Nel 1996 minacciava di sovvertire la società occidentale dalle fondamenta, boicottandone gli ideali ancor prima chele strutture. Lo avevamo dato per morto,cancellato dal colpo di pistola con cui il suo Super-io lo ricacciava nelle tenebre dell’irrazionale. Ma Tyler Durden è pronto a tornare per costringere il grigio impiegato con cui condivide il corpo a rimettersi in gioco.

     

    Uscirà il 27maggio nelle librerie americane Fight Club 2, il sequel del romanzo che alla metà degli anni ’90 ha offerto una chance di riscatto a una generazione annoiata dalla società dei consumi. Per tornare a scrivere di Tyler Durden, il più famoso schizofrenico dell’immaginario antagonista, Chuck Palahniuk ha scelto il formato del graphic novel in 10 volumi: a dare forma alle sue storie è il fumettista britannico Cameron Stewart, mentre la casa editrice è la Dark Horse.

    scena sesso fight club scena sesso fight club

     

    «Era destinato a diventare il nuovo Alessandro il Grande,il nuovo Gengis Kahn. Ha tradito il suo esercito: e per cosa?». Sono passati 10 anni dal progetto Caos, quello che voleva trasformare una rete di borghesi dediti al pugilato clandestino in un gruppo insurrezionalista.

     

    L’anonimo protagonista di Fight Club è un uomo prossimo alla mezza età, che riesce ad affrontare i doveri della vita solo grazie al sostegno degli psicofarmaci. Vive in quartiere di periferia ed è sposato da nove anni con Marla Singer, la tenebrosa femme fatale concupita nel primo capitolo della saga. Insieme hanno avuto un bambino che, degno figlio d’arte, gioca a ricavare esplosivi dalle sostanze chimiche d’uso quotidiano.

    fight club fight club

     

    La vita dell’ex yuppie e rivoluzionario mancato è negli standard della mediocrità. La moglie per trovare stimoli frequenta un gruppo di autoascolto per bambini affetti da progeria (la malattia che causa l’invecchiamento precoce dell’organismo). Ma per fortuna la coppia non è sola. «Certi amici immaginari non vanno mai via», recita il motto in copertina. Non poteva certo farlo Tyler Durden. È sua la voce narrante che accompagna l’inizio della storia. Ed è lui a voler rientrare in scena. Per farlo, entra a gamba tesa nella vita del suo ospite rapendone il figlio. Lo scorso febbraio le prime sei tavole di Fight Club 2 sono uscite in anteprima per l’edizione Usa di Playboy.

    PALAHNIUK PALAHNIUK

     

    Stewart si trovava davanti a un bivio,eil dilemma si poneva sui blog di letteratura. Sul suo lavoro incombeva l’immaginario dettato dalla versione cinematografica di David Fincher (che nel 1998 ha consacrato il romanzo). Il fumettista poteva cedere e lasciare che i volti tratteggiati dalla sua matita assomigliassero a quelli di Ed Norton, Brad Pitt e Helena Bonham Carter. Ha deciso diversamente.

     

    Lo stile di Palahniuk rimane quello di sempre: caustico. La sua prosa si confronta per la prima volta con la comunicazione visiva del graphic novel, mentre la sua vena creativa passa al vaglio di un coautore, il disegnatore. In una recente intervista a Maxim, lo scrittore di Portland traccia così il bilancio dell’esperienza: meglio, nella misura in cui non si passano le giornate alla scrivania da solo e ci si confronta con un ambiente, quello dei comics, più leggero e scanzonato. Peggio quando obbliga ad adeguarti ai meccanismi narrativi, «come il colpo di scena al giro pagina», che non appartengono al tuo stile.

     

    Vent’anni fa Palahaniuk, all’epoca dipendente di un’impresa dell’Oregon, con Fight Club è riuscito a esprimere il disincanto della giovane middle class, incapace di trovare scopi esistenziali nella cornice routinaria della vita. La sua rabbia e il suo nichilismo sono stati dirompenti.

    fight club di david ficher fight club di david ficher

     

    Oggi l’11 settembre e la crisi economica hanno cambiato le carte in tavola, e la domanda è se il Palahniuk 53enne e con 13 romanzi e un saggio in carriera sia in grado di individuare il malessere della nostra società. Per poi ribaltarlo. Il rischio è che resuscitare Tyler Durden si riduca a un’operazione nostalgia per un autore che con Soffocare (2001) ha sfornato il suo ultimo capolavoro e che da qualche tempo non imbrocca il successo editoriale.

    Palahniuk Palahniuk

     

    GANG BANG DI PALAHNIUK GANG BANG DI PALAHNIUK

    Intanto i campanelli d’allarme già suonano. Fight Club era un romanzo antimodernista e antisistema. Per il sequel si sono già impiegati mezzi da guerrilla marketing: concorso a premi tra fan per il disegno dicopertina, invito alla community a condividere gli slogan sui social e trattative per una serie tv. Chissà se Tyler Durden approverebbe...

    Palahniuk Palahniuk chuck_palahniuk chuck_palahniuk

     

    Beautiful You di Palahniuk Beautiful You di Palahniuk

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport