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    CHE GNAM GNAM DI MAXXI - RIAPRE LA GALLERIA NAZIONALE A VALLE GIULIA E FA LA CORSA SUL CONTEMPORANEO TRASCURATO DAL MAXXI DELLA MELANDRI - “EMERGE LA MANCANZA DI UNA POLITICA UNIFORME SULLA DESTINAZIONE DEGLI SPAZI D'ARTE, A ROMA E NON SOLO”


     
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    Luca Beatrice per “il Giornale”

     

    CRISTIANA COLLU CRISTIANA COLLU

    Maquillage, riallestimento, pulizia, un nuovo logo. Un' idea di museo più moderno l' ha certamente in testa Cristiana Collu, che meno di un anno dopo la sua nomina, riapre la storica sede romana di Valle Giulia. Il cambiamento parte proprio dal nome: non più il vecchio acronimo Gnam, che evoca poderose mangiate, ma il ritorno del semplice ed efficace «la Galleria Nazionale».

     

    D'altra parte, sostiene Designwork il progettista incaricato di ripensare la comunicazione, una famosa pubblicità di automobili diceva semplicemente «Das Auto»: quindi nel suo concetto esiste una e una sola Galleria.
     

     

    Da buona padrona di casa la Collu ha voluto dare una rinfrescata a tutto l' ambiente, chiamando a sé un altro designer contemporaneo, il catalano Martì Guixé che è intervenuto sull' ingresso e la Sala delle Colonne. La modernizzazione dei servizi quindi: un nuovo sito web, il potenziamento dei social network, la digitalizzazione degli archivi e, non ultima, la partnership con aziende.
     

    GNAM galleria nazionale arte moderna 4 GNAM galleria nazionale arte moderna 4

    Fin qua le premesse sembrano buone, soprattutto perché (a questo punto) l' ex Gnam è uno dei musei che più ha sofferto della mancanza di un piano strategico e, dopo l' apertura di Maxxi e Macro, ovvero i due spazi dedicati all' arte contemporanea, è rimasta un po' indietro nonostante la sua gloriosa storia.

     

    Stupisce, dunque, e molto, che la mostra d' apertura del nuovo corso, The Lasting a cura di Saretto Cincinelli, sia di fatto una collettiva piuttosto generica che con il moderno c' entra poco o nulla, a meno che non basti inserire tre autori della collezione, Calder, Fontana e Medardo Rosso.

    GNAM galleria nazionale arte moderna GNAM galleria nazionale arte moderna

     

    Studiando la dimensione temporale dell' opera d' arte, direttore e curatore presentano alcune opere di importanti artisti contemporanei quali Alys, Sugimoto, Trouvé e Vimercati, accanto a un buon numero di autori toscani da scuderia Becheri, Catelani, De Lorenzo, Santarlasci: sembra la discutibile scelta di una galleria privata.
     

    Luca Beatrice Luca Beatrice

    Ciò che emerge è la mancanza di una politica uniforme sulla destinazione degli spazi d' arte, a Roma e non solo. Se nella Capitale ci sono tre musei, ciascuno dovrebbe centrare il proprio core business in modo che il pubblico sappia esattamente che tipo di proposta trovarvi.

     

    MAXXI MAXXI

    Ci aspetteremo, ad esempio, le grandi mostre internazionali e le ultime tendenze al Maxxi, un lavoro più marcatamente territoriale al Macro, il moderno alla Galleria Nazionale. Che invece, anch' essa, fa la corsa sul contemporaneo, forse perché dà più prestigio a critici e curatori anche se il numero dei visitatori continua a essere insignificante.
     

    Va così a finire che il moderno a Roma è appannaggio delle fondazioni private mentre il pubblico lo ignora, quando il primo obiettivo di un museo dovrebbe essere quello di entrare in un circuito di scambi internazionali di grandi mostre.

    EX GNAM 2 EX GNAM 2

     

    La mancanza di un piano complessivo dà, come conseguenza, la confusione totale: ognuno va avanti da solo senza coordinarsi con gli altri. Il grande sforzo di aver ripensato la Galleria come spazio e servizi, in questo caso, ha partorito una mostra debole dal punto di vista teorico e poco accattivante per l' utente medio.

     

     

     

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