MADI KABOBO AGGRESSIONE A MILANO
Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"
Chi c'era c'era, per strada a Milano l'11 maggio 2013 il 31enne ghanese Adam Kabobo aveva preso o tentato di prendere a picconate sette persone, uccidendone tre e ferendone due. E ieri la semiautomatica aritmetica dell'esecuzione delle pene - aggiunte e sottrazioni su sentenze definitive ormai da anni - gli abbuona altri 4 anni, e gli abbassa la complessiva pena da 28 a 24 anni.
La messa in continuazione delle sentenze (fra i tre omicidi, e fra consumati e tentati) fa diventare gli altri reati tutti «satelliti» di quello più grave. Quale? La sentenza del 2014 sui tre omicidi aveva scelto la vittima più giovane (con maggior aspettativa di vita), fissando la pena-base in 20 anni: massimo possibile considerata la scelta difensiva del rito abbreviato per schivare l'ergastolo in 30 anni, e la riduzione di un terzo per l'attenuante della semi-infermità mentale. Le perizie, infatti, avevano stabilito Kabobo socialmente pericoloso in quanto affetto da schizofrenia paranoide, ma al momento della strage con capacità di intendere «non totalmente assente» e di volere «sufficientemente conservata».
MADI KABOBO AGGRESSIONE A MILANO
Nel 2015 la Corte d'Appello rivede al ribasso la pena-base in 15 anni e 4 mesi. Ma quando nel 2019 la gip dell'esecuzione Alessandra Simion deve mettere in continuazione le sentenze sui 3 delitti consumati e sui 2 tentati, fa perno di nuovo su 20 anni di pena-base e punisce di più un tentato omicidio rispetto all'altro, arrivando a 42 anni ridotti (di un terzo per il rito abbreviato) a 28.
MADA KABOBO
Ma nel 2020 la Cassazione accoglie il ricorso dei difensori Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno, perché per legge il giudice dell'esecuzione non poteva andare come pena-base oltre quella stabilita dal giudice di merito (qui dunque 15 anni e 4 mesi), e perché mancava la motivazione del diverso peso tra i due tentati omicidi.
Così la palla ritorna ieri alla gip Alessandra Di Fazio, che, vincolata dalla Cassazione, parte dai 15 anni e 4 mesi di pena-base, aggiunge gli incontroversi 7 anni a testa per gli altri due delitti, e 10 mesi e 20 giorni per ciascuna delle tre rapine.
A questi 32 anni non può poi che aggiungere, per i due tentati omicidi, il massimo aumento possibile di pena continuata alla luce della sentenza di merito, 2 anni in più a testa. E dai 36 totali detrae il terzo di riduzione per l'abbreviato: ecco i 24 anni. Kabobo, al 41 bis a Opera, ne ha già scontati quasi 10 (8 effettivi più 2 maturati con i 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi). A pena espiata, tuttavia, resterà sottoposto a 3 anni di «misura di sicurezza» in una casa di cura.
KABOBO TIRAVA PIETRE CONTRO LA POLIZIA FOTO CORRIERE MADA KABOBO CON IL PICCONE