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    SPOSTANDO LE URNE PIU’ IN LA’ (SALUTAME RENZI) - ASSEDIATO DA BOLLORE', BERLUSCONI SI TRASFORMA NEL MIGLIOR ALLEATO DEL ''GOVERNO MATTARELLA-FRANCESCHINI'' - FOLLI: "GENTILONI NON È COSÌ DEBOLE COME I SEGUACI DI RENZI LO PRESENTAVANO AGLI ESORDI. SE NON SBAGLIA LE MOSSE NESSUNO SI MERAVIGLIEREBBE DI VEDERLO A PALAZZO CHIGI IN PRIMAVERA E OLTRE" - DEMOCRISTIANI E MAGISTRATURA ALL'OPERA PER AZZERARE L'ANOMALIA RENZI


     
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    Stefano Folli per la Repubblica

     

    RENZI BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI

    Nello strano gioco delle parti che si sta svolgendo fra Montecitorio e Palazzo Chigi, la scommessa è ancora sulla durata della legislatura: finirà in primavera, all’inizio dell’estate, in autunno o ai primi del 2018 secondo la scadenza naturale?

     

    La partita delle opposizioni che sono favorevoli al voto subito (la Lega e Grillo) è la meno interessante: questi gruppi fanno il loro mestiere, ma non sono in grado di determinare da soli lo scioglimento delle Camere. Più significative le mosse di un’altra opposizione, quella di Berlusconi e Forza Italia.

     

    Con una certa astuzia, un po’ di fiuto e molta tenacia, nonostante il declino evidente, il principale esponente del centrodestra è riuscito a ricollocarsi al centro della scena. È chiaro che non ha alcuna voglia di anticipare il voto, viceversa nutre un forte desiderio di contare al tavolo della politica.

    paolo gentiloni paolo gentiloni

     

    Sullo sfondo ci sono Vivendi e l’”italianità” di Mediaset, in pratica c’è una linea di collaborazione con il governo Gentiloni; una linea il cui primo atto rilevante potrebbe essere il contributo costruttivo in Parlamento ai provvedimenti urgenti contro la crisi bancaria (leggi Monte dei Paschi).

     

    E poi? Poi si vedrà. Lo scenario è cambiato in poche settimane. Al momento della nascita dell’esecutivo affidato all’ex ministro degli Esteri di Renzi, molti sottolinearono la debolezza irreparabile della compagine, destinata a una vita grama di pochi mesi fino allo scioglimento delle Camere.

     

    BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI RENZI

    Lo schema era: Gentiloni debolissimo, Renzi fuori dal governo ma potente come prima e intento a preparare la vendetta. Certo, la prospettiva a medio termine è ancora in parte indecifrabile, e del resto il premier si è circondato di una squadra di ministri che avrebbe potuto essere più presentabile se egli avesse puntato i piedi su due o tre simboli. Detto questo, Gentiloni non è così debole come i seguaci di Renzi lo presentavano agli esordi. Se non sbaglia le mosse - e finora non lo ha fatto nessuno si meraviglierebbe di vederlo a Palazzo Chigi in primavera e oltre.

     

    IN fondo la relativa forza dell’attuale presidente del Consiglio consiste nell’essere speculare alla crescente debolezza di Renzi. Dalla Toscana quest’ultimo prepara i temi della riscossa e si propone di organizzare i quadri territoriali del Pd in vista della campagna elettorale.

     

    renzi con la campanella renzi con la campanella

    Eppure il suo indebolimento è testimoniato, fra l’altro, dalle inchieste giudiziarie che lambiscono i suoi uomini dentro e fuori il governo. Sono punture di spillo o forse qualcosa di più: il segno che un sistema di potere si è incrinato. Per adesso non è imploso, ma la magistratura si sta muovendo e oggi pochi punterebbero le loro “fiches” sul ritorno di Renzi in tempi rapidi alla guida del governo. L’uomo è ancora convinto - o almeno finge di esserlo - che si voterà a fine aprile, magari domenica 23. Ma nessuno può confermare tanta sicurezza, i più restano alla finestra.

     

    Il problema è che gli avversari delle elezioni immediate non lo proclamano in pubblico e nemmeno si coordinano fra loro. Lasciano agire le circostanze. Di fatto Berlusconi sta cercando e forse trovando un dialogo con il governo guidato da Gentiloni, ben sapendo che sullo sfondo, in funzione di nume tutelare, c’è il Quirinale. Ovvio che il Pd, guidato da Renzi, è in grado di mettersi di traverso, ma farlo è tutt’altro che semplice. Quando il 24 gennaio la Consulta si sarà pronunciata sul modello elettorale, allora comincerà il vero duello.

    GENTILONI RENZI MATTARELLA GENTILONI RENZI MATTARELLA

     

    Difficile credere che in quattro e quattr’otto la legge post-Italicum veda la luce e sia pronta per l’applicazione pratica. Per adesso non c’è intesa nemmeno a grandi linee sulle caratteristiche del nuovo sistema. E Mattarella ha già ammonito sulla necessità di lavorare in modo professionale: vuole una legge “completa”, equa e inattaccabile sotto ogni aspetto.

     

    maria elena boschi gentiloni renzi maria elena boschi gentiloni renzi

    Oltre che in armonia fra Camera e Senato. Come si concilia tale esigenza con l’idea di votare subito? Per andare alle urne alla fine di aprile le Camere dovrebbero essere sciolte negli ultimi giorni di febbraio o ai primissimi di marzo. Abbastanza improbabile. Ma se salta il disegno delle elezioni subito, occorrerà impedire che la delusione si trasformi in destabilizzazione.

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