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    RIPARTE IL SOLITO TRANS TRANS DEL CASO MARRAZZO: SI RIAPRE IL GIALLO DEL PUSHER CAFASSO, DUBBI SULLA SUA MORTE PER INFARTO


     
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    Giulio De Santis per il "Corriere della Sera - Roma"

    Tornano in alto mare le conclusioni sulla morte del pusher dei trans del caso Marazzo, Gianguerino Cafasso, «Rino» per gli amici, e soprattutto uno dei testimone chiave del ricatto subito dall'allora governatore del Lazio, Piero Marrazzo. Lo spacciatore potrebbe non essere morto per problemi cardiaci, come stabilito da una consulenza disposta dal gip nel 2011.

    Piero Marrazzo e Patrizia ManciniPiero Marrazzo e Patrizia Mancini

    Rientra in gioco, infatti, la prima ricostruzione avanzata dalla Procura sui motivi della scomparsa di Cafasso, trovato cadavere in un hotel sulla Salaria la notte del 12 settembre del 2009: a stroncare la vita al 37enne campano potrebbe essere stato un cocktail micidiale di eroina e cocaina ceduta dal carabiniere Nicola Testini.

    A riproporre questa possibilità è l'ipotesi avanzata dal giudice Valerio Di Gioia nelle motivazioni della sentenza di assoluzione del tossicologo Mauro Iacoppini (e di condanna del medico legale Stefano Moriano con l'accusa di non aver mai svolto l'autopsia sul cervello della vittima), il cui esame tossicologico aveva ricollegato il decesso ad un'overdose. Come scrive il magistrato «rappresenta un dato tutt'altro che incontrovertibile che le conclusioni formulate da Iacoppini e Moirani sulla morte di Cafasso siano un errore».

    Luigi Nieri e Piero MarrazzoLuigi Nieri e Piero Marrazzo

    L'espressione, seppure contorta, ha un significato chiaro: il medico avrebbe elaborato una diagnosi corretta. Se cosi fosse, allora la dinamica del caso Marazzo rischia di essere riscritta a tinte ancora più fosche: Cafasso sarebbe stato ucciso con l'intenzione di eliminare un testimone scomodo.

    PIERO MARRAZZOPIERO MARRAZZO

    Il palazzo di via Gradoli dove sarebbero avvenuti gli incontri e il ricatto a Marrazzo (Ansa)
    Lunedì 27 gennaio sono cominciati gli esami dei periti dell'accusa chiamati a fornire una spiegazione sulla scomparsa di Cafasso. Il medico legale e il tossicologo hanno affermato che restano dei punti interrogativi legati alla quantità di droga assunta da Cafasso.

    Per capire quanto sia importante stabilire le ragioni del decesso del pusher è necessario un passo indietro, all'ottobre del 2009: è allora che emerge l'esistenza di un ricatto da quattro carabinieri ai danni dall'allora presidente della Regione. Uno dei protagonisti della vicenda è il pusher Cafasso, testimone dei fatti dell'estate di cinque anni fa: l'uomo viene trovato morto. La prima perizia di Iacoppini e Moirani sostiene che «Rino» abbia assunto uno speed-ball.

    La trans BrendaLa trans Brendagianguerino cafassogianguerino cafasso

    La conclusione spinge la Procura ad arrestare il carabiniere Testini per omicidio volontario con l'accusa di aver consegnato la dose mortale a Cafasso per uccidere un testimone pericoloso del ricatto. A smontare questa ricostruzione è la consulenza del professore Arcudi, secondo cui Cafasso è deceduto per problemi cardiaci. Poi arrivano le accuse ai due medici di aver falsificato l'autopsia. L'assoluzione del tossicologo riapre la vicenda. Chi ha ragione potrebbe doverlo decidere la nona sezione collegiale: prossima udienza il 4 febbraio, ancora con l'esame dei consulenti tecnici.

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