1. I RIPESCATI
Adnkronos
ANNIBALI
Hanno perso la sfida dell'uninominale. Ma sono riusciti comunque a strappare un seggio in Parlamento grazie al paracadute del proporzionale. Dai big Minniti, Pinotti e Grasso, fino a Fedeli, Boldrini e Bersani, passando per i vip Paragone e Annibali in questa tornata elettorale non sono mancati ripescaggi, promozioni e bocciature eccellenti.
RIPESCATI - Tra i big ripescati spiccano i nomi dei ministri dell'Interno Marco Minniti, dei Beni Culturali Dario Franceschini, della Difesa Roberta Pinotti, dell'Istruzione Valeria Fedeli, e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Bocciati nelle sfide dei collegi uninominali per loro è scatto il recupero in virtù delle candidature nei collegi plurinominali.
GREGORIO DE FALCO GUIDA LA CAPITANERIA DI PORTO Di LIVORNO
Nel Pd, anche l'avvocatessa Lucia Annibali e la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sconfitte rispettivamente nell'uninominale di Parma e Trieste, sono state ripescate grazie al paracadute dei collegi plurinominali. Stessa sorte per Matteo Orfini (Pd). 'Salvi' anche tre dei principali esponenti di Liberi e Uguali, che dopo la sconfitta all'uninominale riescono comunque a ottenere un seggio: Pietro Grasso, Laura Boldrini e Pierluigi Bersani.
andrea cangini
Il capitano Gregorio De Falco era uno dei nomi più altisonanti tra le file grilline ma alla fine è stato il candidato del centrodestra Roberto Berardi a vincere nel collegio di Livorno per il Senato. Ad ogni modo, De Falco era candidato anche come capolista nel listino proporzionale ed è riuscito ad assicurarsi un seggio a Palazzo Madama.
LA CARICA DEI GIORNALISTI - Poi c'è la carica dei giornalisti candidati nelle diverse liste che hanno vinto la loro sfida nei collegi uninominali. Ce l'hanno fatta a conquistare il seggio l'ex direttore del 'Centro' Primo Di Nicola, candidato M5S a Pescara, e, sempre per i pentastellati, l'ex direttore di Sky Tg24 Emilio Carelli, a Fiumicino. Un altro giornalista, Gianluigi Paragone, candidato M5S al Senato a Varese, ha perso la sfida con il leghista Stefano Candiani, è rientrato tramite il listino proporzionale. Anche Forza Italia ha piazzato due ex direttori: Andrea Cangini ('Quotidiano nazionale') eletto nelle Marche e Giorgio Mulè ('Panorama') eletto in Liguria. Per il Pd risulta eletto nel collegio di Milano l'ex condirettore di 'Repubblica', Tommaso Cerno. Non vince invece la sfida dell'uninominale a Matera, la piddina Francesa Barra.
CERNO
I BOCCIATI - Nel Movimento Cinque Stelle, non riesce ad approdare a Montecitorio l'ex Iena Dino Giarrusso, battuto nel collegio Roma 10-Gianicolense dal radicale della lista +Europa, Riccardo Magi. Anche Alessia D'Alessandro, ex dipendente dell'Economic Council della Cdu e candidata con il Movimento 5 Stelle alla Camera, è rimasta fuori dal Parlamento. Sempre a Roma Angiolino Cirulli, imprenditore 'vittima' di Banca Etruria scelto dal M5S come anti-Gentiloni, non è riuscito a battere il presidente del Consiglio, che si è aggiudicato la sfida per il collegio di Roma Trionfale.
I PROMOSSI - Staccano direttamente il biglietto per Montecitorio, senza dover quindi aspettare il recupero nel proporzionale, la sottosegretaria Maria Elena Boschi, che a Bolzano batte Michaela Biancofiore, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che trionfa a Siena; il titolare delle Infrastrutture Graziano Delrio, in corsa a Reggio Emilia; il ministro per lo Sport Luca Lotti, nel collegio di Empoli e la ministra della Salute Beatrice Lorenzin a Modena. Al Senato passa anche Emma Bonino, che nel collegio senatoriale di Roma 1 batte il candidato del centrodestra Federico Iadicicco.
GALLIANI LOTITO
TORNA BOSSI, DEBUTTA GALLIANI - Nelle file del centrodestra, ottengono un seggio alla Camera la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che vince nell'uninominale di Latina, l'ex ministro Mariastella Gelmini, rieletta in Lombardia con Forza Italia e Umberto Bossi che torna in Senato come capolista della Lega nel collegio plurinominale Lombardia 3. Tra i vip dello sport candidati da Forza Italia e fedelissimi di Silvio Berlusconi, l'ha spuntata l'ex ad rossonero Adriano Galliani, ora pronto alla nuova avventura al Senato. Non ce l'ha invece fatta il presidente della Lazio Claudio Lotito, candidato in Campania.
2. ELEZIONI 2018, LOTITO BEFFATO: FUORI DAL SENATO. ELETTI GALLIANI E SIBILIA
sibilia tavecchio
Beffato in zona Cesarini. Il patron della Lazio Claudio Lotito, a lungo in bilico, dovrà rinunciare all'ingresso a Palazzo Madama. Per una manciata di voti non è scattato il secondo seggio per il listino di Forza Italia per il collegio plurinominale al Senato di Benevento, Avellino e Salerno. La capolista Alessandra Lonardo non potrà, infatti, rinunciare al seggio e optare per il collegio di Napoli, perché la legge le impone il collegio più piccolo, quello di Benevento appunto. "Ho detto al mio amico Lotito di fare ricorso - spiega Clemente Mastella, marito di Alessandra Lonardo e sindaco di Benevento - perché ci sono almeno sette schede che sono state annullate in quanto la croce non era stata centrata sul simbolo o sul nome".
MALAGO' SIBILIA
GALLIANI E SIBILIA CE LA FANNO — A farcela invece il presidente della Lega nazionale dilettanti Cosimo Sibilia (eletto alla Camera in Campania nella lista proporzionale con Forza Italia). E l'ex a.d. del Milan, Adriano Galliani, eletto al Senato grazie alle liste plurinominali in Lombardia.
“